Elenco Generale||degli eventi

Continuano gli eventi al Museo della Pace - MAMT nel pieno rispetto delle regole di distanziamento.
Il programma si titola “Esserci” ed intende sottolineare il ruolo insostituibile della cultura per la ripresa dopo la pandemia.
Epoca di contagio, condizione di emergente incertezza per tutte le stagioni. Una situazione di disagio che pone la necessità di trovare una via d'uscita.  Va in questa direzione l'impegno di "Bottega costitutiva", iniziativache è stata presentata oggi al Museo della Pace a Napoli nata dall'idea del drammaturgo e regista Egidio Carbone Lucifero e sostenuta dalla Fondazione Mediterraneo. Le attività si articolano con incontri di approfondimento tematico, formazione
e sperimentazione in sinergia, fra gli altri, con il maestro Enzo Moscato, esponente della nuova drammaturgia italiana ed europea.  In questa occasione è stato proiettato il medio metraggio
"Guado" (ITA 2014), lavoro di Egidio Carbone Lucifero per il cinema con la colonna sonora originale di James Senese.
All'incontro,  organizzato con i rappresentanti della sezione Beni Culturali delle Acli provinciali di Napoli, della Fondazione Mediterraneo e Museo della Pace di Napoli,  sono intervenuti artisti e rappresentanti sindacali del mondo della cultura e dello spettacolo, fra cui Massimo Taglialatela, segretario regionale Uilcom Campania, settore particolarmente interessato dal contingente stato di crisi. Gli artisti della Bottega Costitutiva hanno letto, in presenza dell’autore, testi di Enzo Moscato e Egidio Carbone Lucifero con gli interventi musicali di Marzouk Mejri.

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Il regista teatrale Enzo Moscato ha visitato il Museo della Pace - MAMT esprimendo compiacimento per un “luogo unico e di straordinaria importanza per la città di Napoli”.
Dalla Sala Churchill ai percorsi emozionali sul cinema ed il teatro del Mediterraneo la visita si è svolta sotto la guida del presidente Michele Capasso che, con Moscato, ha affrontato il tema del “non amore” che invade oggi l’umanità.

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Nel rispetto delle regole di distanziamento un gruppo di visitatori ha ripercorso le tappe principali dello scultore Mario Molinari nel percorso emozionale del Museo.

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Grande emozione al Museo della Pace - MAMT dove sui grandi schermi, nel rispetto delle normative COVID 19, un gruppo di visitatori ha goduto il  Concerto di Riccardo Muti tramesso da RAIUNO.
Il Concerto per la Siria è stato diretto lo scorso 5 luglio 2020 dal Maestro Riccardo Muti al Parco Archeologico di Paestum per “Le vie dell’amicizia”, nell’ambito del Ravenna Festival. Un evento, tra musica e solidarietà, che Rai Cultura ha proposto oggi 23 luglio alle 23.15 su Rai1.
Insieme a Muti, protagonisti l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e la Syrian Expat Philharmonic Orchestra che propongono la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore, op. 55 “Eroica” di Ludwig van Beethoven. A precedere l’esecuzione della Sinfonia, le performance della cantante Aynur Doğan e l’artista Zehra Doğan, entrambe di origine curda.
Il Concerto è stato dedicato a Hevrin Khalaf (1984-2019) giovane donna curda siriana, violentata e vittima di un barbaro agguato e a Khaled al-Assad (1932-2015) archeologo, direttore del Sito Archeologico di Palmira morto decapitato perché voleva difendere il patrimonio storico di quella zona.
Il presidente Capasso ha ricordato in questa occasione l’antica amicizia con Khaled al-Assad e, prima del concerto, ha proiettato un video inedito di Palmira: i membri della Fondazione presenti hanno illustrato brevemente tutte le iniziative che la Fondazione ha intrapreso sin dal 2011 per aiutare le vittime innocenti della guerra civile in Siria.
Lo spettacolo è stato sostenuto dalla Regione Campania in collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno e il Ravenna Festival, promosso e organizzato dalla Scabec in collaborazione con il Parco Archeologico di Paestum e Velia e con il Comune di Capaccio.
Il primo grande evento post Covid-19, con oltre 800 spettatori.

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Commovente ed emozionante la visita di Ciccio Merolla alla sezione del Museo della PaceMAMT dedicata a Pino Daniele con reperti di Rino Zurzolo che fu il bassista ed il compagno del musicista napoletano per lungo tempo.
Ciccio Merolla ha espresso la propria emozione per “aver rivissuto momenti importanti della propria vita artistica che risalgono alla sua infanzia”.

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Un altro appuntamento eccezionale al Museo con un bagno sonoro realizzato da Ciccio Merolla con ciotole di cristallo e caisha: un’emozione unica che il Museo riproporrà periodicamente.
L’evento è il primo di una lunga serie dedicata all’importanza del suono.

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Il presidente della “Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo” on. Mario Oliverio, accompagnato da Adriana Toman ed altri membri della Fondazione, ha visitato in sicurezza il Museo della PaceMAMT esprimendo plauso per l’iniziativa.

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Il presidente Michele Capasso con una delegazione della Fondazione Mediterraneo e del Museo della PaceMAMT hanno incontrato - nel rispetto pieno delle regole di sicurezza ed all’aperto - alcuni parlamentari (deputati e senatori) presentatori dell’interrogazione parlamentare del settembre 2019 per la difesa della sede di Napoli del Museo della Pace – MAMT.
In questa occasione è stato ribadito il pieno sostegno all’azione unica della Fondazione e del Museo ed assicurato il pieno sostegno all’iniziativa.

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Si è svolta al Museo della Pace MAMT la presentazione del progetto per il 15° Congresso Internazionale di WFITN “World Federation of Interventional and Therapeutic Neuroradiology” organizzato da Phantasya Communication.
Vari i collegamenti con tutto il mondo attraverso i sistemi multimediali del Museo.

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La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh Italia onlus hanno lanciato un accorato appello ai giovani per la tutela della terra e per la lotta alla desertificazione.
Al Museo della Pace - MAMT si sono svolti incontri e dibattiti - nel rispetto delle misure di sicurezza dettate dalla pandemia – con la partecipazione di un selezionato numero di studenti delle scuole primarie sensibilizzati sui temi della lotta alla desertificazione e di salvaguardia del pianeta.
Al fine di sensibilizzare i governi, le organizzazioni e gli individui sulla responsabilità collettiva nell’utilizzo sostenibile dell’acqua e di prevenire la desertificazione e la siccità, nel 1995 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con Risoluzione A/RES/49/115, ha scelto il 17 giugno per celebrare la Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità. Lo stesso giorno, nel 1994 veniva adottata a Parigi la Convenzione per la lotta alla desertificazione (UNCCD – United Nations Convention to Combat Desertification), ratificata da 200 Paesi.  Obiettivo della Convenzione è mitigare gli effetti della siccità attraverso attività di cooperazione internazionale e accordi di partenariato nei paesi più colpiti, in particolare in Africa. Le strategie messe in campo si concentrano sul miglioramento della produttività del suolo e sulla gestione sostenibile delle risorse del territorio e dell’acqua. Secondo uno studio dell’UNCCD perdiamo 24 miliardi di tonnellate di terra fertile ogni anno e 15 miliardi di alberi ogni ora, e 1,5 miliardi di persone traggono il loro sostentamento da terreni che sono a rischio desertificazione. Le pratiche considerate non sostenibili sono le monocolture, l’uso di sostanze chimiche e il pascolo eccessivo.
In tutto il mondo sono previste varie iniziative in occasione della Giornata.
L’Italia ha ratificato la sua adesione alla UNCCD nel 1997, sia in veste di paese donatore sia come paese colpito dalla desertificazione. Il Comitato Nazionale di Lotta alla Siccità ed alla Desertificazione (CNLSD) è stato istituito nel 1997 dal Ministero dell’Ambiente con il compito di coordinare l’attuazione della Convenzione in Italia. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) nel 1999 ha adottato il Programma di azione nazionale per la lotta alla siccità e alla desertificazione, che individua le strategie da mettere in campo sia a livello statale che regionale per combattere la desertificazione e la siccità in Italia. In particolare il programma si sviluppa su quattro settori: protezione del suolo, gestione sostenibile delle risorse idriche, riduzione dell’impatto delle attività produttive e riequilibrio del territorio.
Secondo Legambiente, le regioni fortemente a rischio sono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La situazione è particolarmente grave in Sardegna, dove il pericolo desertificazione riguarda ben il 52% del territorio regionale, di cui l’11% già colpito.

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