Elenco Generale||degli eventi

Si è svolta al Museo della Pace - MAMT la presentazione del libro “Cargo amore mio: da Bonifacio a Buenos Aires” di Marie Ange Pugliesi, a cura di Caterina Arcidiacono per le Edizioni Melagrana (2019).
La passione e la competenza del mare di Marie Ange Pugliese si unisce nel volume al desiderio di comprendere le società e le loro evoluzioni; incrociando i mari del globo sulle navi mercantili i suoi percorsi intimi interrogano e rispecchiano le grandi mutazioni generate dalla velocità e dal gigantismo della mondializzazione.
Sono intervenuti: Caterina Arcidiacono, Michele Capasso, Massimo Clemente, Luigi Maria Sicca, Paul Kyprianou, Roberto Malinconico.
Presente in sala l’autrice con i prof. Paolo Valerio e Franco Rendano.

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Il dodicesimo degli anniversari è dedicato al trentesimo anniversario dalla morte di Sandro Pertini.
Molti gli studenti intervenuti nelle sale multimediali del Museo dove - nella sezione “I Grandi protagonisti della Storia” - sono disponibili video, immagini e documenti sullo statista italiano, indimenticabile Presidente della Repubblica.
In questa occasione sono stati letti stralci dei suoi discorsi e nei 5 piani del Museo sono stati riproposti nei grandi videowall le interviste e tutto il materiale video su Sandro Pertini.
Il presidente Michele Capasso ha ricordato l’amicizia tra il presidente Pertini ed il padre Raffaele e le frequentazioni in giovane età, oltre alle visite a San Sebastiano al Vesuvio.

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I giovani di “Educativa editoriale Oltre la strada” accompagnati dai docenti hanno visitato il Museo.
Accolti dal presidente Capasso hanno manifestato apprezzamento per un luogo capace di alimentare emozioni positive.
Il lavoro dell’associazione è fondato sulle relazioni e sulle emozioni e destinato a dei ragazzi che sono “analfabeti emozionali”, incapaci di leggere le emozioni che costituiscono un elemento essenziale della persona umana.

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I ragazzi di Secondigliano della cooperativa “Educativa editoriale Oltre la strada” accompagnati dai docenti hanno visitato la sezione dedicata a “Pino Daniele ALive” incantati dal grande musicista.

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I ragazzi di Secondigliano  della cooperativa “Educativa editoriale Oltre la strada” accompagnati dai docenti hanno ricordato Suor Maria Pia Giudici nel giorno della sua scomparsa.
Con grande commozione il presidente Capasso ha commentato il film “Maria Pia Giudici” ed offerto ai ragazzi una copia del volume “Questa nostra buona terra”.

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Il presidente Michele Capasso, la direttrice Pia Molinari - unitamente a tutti i membri della Fondazione Mediterraneo, della Federazione Anna Lindh Italia e del Museo della Pace - MAMT - ricordano con AMORE Suor Maria Pia Giudici sottolineando il Suo sostegno al Totem della Pace ed alle attività dei sodalizi, le visite al Museo, gli incontri con i giovani ed i poveri provenienti da vari Paesi, la partecipazione all’incontro “Kimiyya” per i diritti delle donne e tanti altri momenti che hanno caratterizzato l’ultimo decennio lasciando l’impronta indelebile di una Grande Amica.
Il presidente Capasso piange la Madre, la Sorella e l’Amica custodendo nel cuore la sua definizione di “Cacciatore del positivo e di tutto ciò che è Vero, Bello, Buono”.

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Visitatori provenienti da varie parti d’Italia hanno visitato il Museo e, in particolare, i percorsi dedicati ai migranti esprimendo emozione per un luogo unico e straordinario.

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Il Generale Maurizio Stefanizzi, Comandante della Legione Carabinieri della Campania, ha visitato la sede degli Stati Uniti del Mondo con il Museo della Pace.
Accolto dal presidente Michele Capasso e dalla direttrice Pia Molinari ha espresso il proprio apprezzamento per il luogo e per le attività svolte.
In questa occasione sono stati consegnati gli attestati di “Alfieri degli Stati Uniti del Mondo” per i giovani allievi Carabinieri.

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Il presidente Michele Capasso ha partecipato alla Cerimonia di avvicendamento del Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden”. Al Generale di Corpo d’Armata Vittorio Tomasone, dal 3 febbraio 2020, subentra il Generale Adolfo Fischione. Il Generale Tomasone lascia, dopo quasi 50 anni di vita militare, di cui 21 mesi trascorsi al Comando dell’Interregionale “Ogaden”, il servizio attivo nell’Arma. All’avvicendamento, di fronte ad un reparto di formazione schierato in armi nella storica caserma “Salvo D’Acquisto”, insieme alla bandiera di Guerra e alla Fanfara del 10° Reggimento Carabinieri “Campania”, hanno presenziato il Comandante Generale dell’Arma, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, e numerose Autorità religiose, civili e militari del capoluogo. Presente, inoltre, una folta rappresentanza di Carabinieri dei reparti territoriali e specializzati operanti nelle aree poste sotto la responsabilità dell’Interregionale “Ogaden”, nonché delegati degli organi della Rappresentanza Militare, orfani e familiari di vittime del dovere, commilitoni in congedo, Associazioni combattentistiche e d’Arma. Nelle ore che hanno preceduto la cerimonia il Generale Tomasone ha reso onore al Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria”, deponendo un cuscino di fiori presso la tomba dell’Eroe nella Basilica di Santa Chiara. Nel corso del saluto di commiato il Generale Tomasone ha prima di tutto rivolto un pensiero commosso a chi ha sacrificato la propria vita per l’Arma e per il nostro amato Paese, ai tanti commilitoni feriti in servizio e a tutte le famiglie colpite nei loro affetti. Di seguito ha ringraziato tutti i Carabinieri dell’ “Ogaden” per l’impegno, la professionalità e l’abnegazione quotidianamente profusi a favore delle comunità locali e per gli importanti risultati ottenuti nell’azione di prevenzione e repressione di ogni forma di illegalità. A sua volta, il Generale Fischione ha espresso soddisfazione per l’alta carica conferitagli, assicurando il massimo impegno al fine di esaltare ulteriormente l’attività dell’Arma dei Carabinieri nelle Regioni Campania, Abruzzo, Basilicata, Molise e Puglia.
Il presidente Capasso, nel corso di brevi colloqui con il Comandante Generale Nistri, con il Generale Stefanizzi e con il Generale Fischione ha dichiarato la gioia e la piena disponibilità della Fondazione nell’ospitare prossimamente al Museo della Pace - MAMT la Mostra “L’Arma dei Carabinieri, nei Secoli Fedele”.

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L’undicesimo degli anniversari è dedicato ai 600 anni dalla costruzione della Cupola del Brunelleschi a Firenze.
Nel Museo sono disponibili video, immagini e documenti sulla cupola e vengono proiettati immagini, film, interviste e letto pagine significative sulla costruzione-simbolo della Città di Firenze.
“La Cupola del Brunelleschi rimane ancora oggi la più grande in muratura mai costruita. A base ottagonale, il suo diametro esterno è di 54,8 metri mentre quello interno di 45,5. Con questo capolavoro inizia, convenzionalmente, la grande stagione dell'Umanesimo e del Rinascimento” afferma il presidente architetto Michele Capasso, studioso del Brunelleschi e della Cupola.
La Cupola è innanzitutto il simbolo dell'Universo, del suo ordine e della sua bellezza. Per i cristiani parla di Dio e del suo ricongiungimento con gli uomini. Leon Battista Alberti fu tra i primi ammiratori della grandiosa opera di Filippo Brunelleschi. Gli apprezzamenti e gli studi sulla Cupola brunelleschiana non hanno mai avuto pause. Tale è il suo fascino che da generazioni la passione per capire e spiegare la ‘macchina’ della Cupola, continua a suscitare vivaci dibattiti fra gli specialisti.
Il problema del “voltar la cupola” si pose all’Opera di Santa Maria del Fiore fin dal 1418: si fecero inviti, gare e si chiesero consulenze, coscienti della complessa natura della costruzione. Si trattava di dare soluzione all'ottagono del tamburo (l'imposta della Cupola), ereditato dal Talenti, Benci di Cione, Giovanni d'Ambrogio e altri, e di risolvere il più grande problema tecnico dell'Occidente di quei decenni. Finalmente nel 1420 la scelta cadde su Filippo Brunelleschi. Il 7 agosto di quell’anno i lavori di costruzione della Cupola ebbero inizio per terminare, fino alla base della lanterna, il primo agosto del 1436. La lanterna con copertura a cono, su disegno del Brunelleschi, fu realizzata, solo dopo la morte dell’artista (1446) e la palla di rame dorato con la croce, opera d'Andrea del Verrocchio, contenente reliquie sacre, fu collocata nel 1466.

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