PREMI MEDITERRANEO

Nel 1996 la Fondazione Mediterraneo ha istituito il Premio Mediterraneo (con le sue molteplici categorie) che annualmente viene assegnato a personalità del mondo politico, culturale e artistico che hanno contribuito, con la loro azione, a ridurre le tensioni e ad avviare un processo di valorizzazione delle differenze culturali e dei valori condivisi nell'area del Grande Mediterraneo.

Oggi questo Premio è considerato uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello mondiale.

Al Premio Mediterraneo sono associati vari eventi, quali il "Concerto Euro-Mediterraneo per il Dialogo tra le Culture" e il "Concerto dell'Epifania" (organizzato dal Centro francescano di cultura "Oltre il Chiostro" e dalla "Fondazione Mediterraneo": questo evento viene trasmesso da Rai Uno e Rai International in tutto il mondo la mattina del 6 gennaio di ogni anno.

 

PREMIO MEDITERRANEO INFORMAZIONE
IGOR MAN
Giornalista, ITALIA

Nel corso della “rentrée” solenne degli Stati Uniti del Mondo si è svolta la cerimonia di consegna del “Premio Mediterraneo Informazioni” al giornalista Igor Man, tra i più importanti esperti del mondo arabo. In questa occasione è stato consegnato il decreto di nomina di “Ambasciatore degli Stati Uniti del Mondo”.

La Cerimonia di Assegnazione
Marsiglia, 5 luglio 2000

 

PREMIO MEDITERRANEO DI PACE
alla memoria di S.M. HASSAN II
Re del MAROCCO

Il Marocco, nonostante abbia gran parte delle sue coste sull´Atlantico, è autenticamente mediterraneo. Non soltanto perché da Tangeri a Oujda si estende la costa marocchina bagnata dal Mediterraneo, ma perché la cultura del Marocco è fondata su quell´umanesimo che ha fatto dell´uomo la misura del mondo: un umanesimo universale, come hanno sottolineato molti pensatori ed artisti. Uno di questi scrisse: ´Se l´umanità è destinata a sopravvivere, la civiltà di domani, così come quella di ieri, dovrà essere costruita sulle fondamenta delle grandi tradizioni umanistiche e classiche del Mediterraneo. Questo termine Mediterraneo è spesso utilizzato solo dal punto di vista geografico, riducendo così il suo valore universale´. Dall´alto della città di Tangeri una linea blu divide le acque dell´Oceano da quelle del Mediterraneo; queste ultime sembrano avventurarsi nell´Atlantico alla ricerca di altri continenti da fecondare con la cultura e le antiche tradizioni. Questa linea di divisione - nel Corano Marajou AI Bahrein - è la rappresentazione forte dell´attitudine del genio mediterraneo a trasmettere la nostra antica immortale cultura al mondo intero: un´attitudine che S.M. Hassan II ha costantemente alimentato, dalla Sua ascesa al trono fino ad oggi, continuando l´opera di unità nazionale iniziata da Suo padre Mohammed V. Il Suo grande merito è stato quello di sostenere il processo di democratizzazione verso cui ha saggiamente indirizzato il Suo Paese: quest´azione resterà nella storia come pilastro principale della Sua vita politica. Accettando questa sfida, Egli ha smentito tutti coloro che sostenevano un´assoluta incompatibilità strutturale tra l´Islam e la Democrazia. Istituendo, per la prima volta nel mondo arabo e nella riva sud del Mediterraneo, la pratica dell´alternanza democratica, S.M. Hassan II ha offerto non solo al popolo marocchino ma a tutti i popoli arabi e musulmani un esempio di fierezza e di speranza. Per molto tempo, in questo ambito, si sono confusi fini e mezzi a vantaggio di un pluripartitismo formale incapace di costruire un´esperienza democratica. L´alternanza, al contrario, è l´unico indiscutibile parametro in grado di assicurare un pluralismo concreto e fondato sui bisogni reali della gente. Nel Suo libro autobiografico Egli ha descritto una parabola che si è diffusa nel tempo: ha comparato il Suo Paese ad un albero che estende le proprie radici nella terra africana - nutrendosi delle antiche tradizioni - e le proprie foglie verso l´Europa, dispensatrice di modernità. Per svilupparsi questo albero deve legare le due rive del nostro mare comune, come braccia che li raccolgono e le uniscono, come un ponte ideale. Maestà, nel momento in cui le più alte intelligenze del Mediterraneo Le assegnano questo premio, ci uniamo a loro certi che questo alto riconoscimento viene conferito non solo al massimo esponente del mondo maghrebino ma anche all´insieme dei popoli del Maghreb che, grazie alla Sua opera, possono sperare in un futuro fondato sulla pace e sul rispetto delle diverse identità".

La Cerimonia di Assegnazione
Napoli, 5 gennaio 2000

 

PREMIO MEDITERRANEO DI CULTURA
REPUBBLICA DI MALTA
MALTA

La Repubblica di Malta rappresenta un esempio unico nel Mediterraneo. La storia e la cultura delle isole maltesi si intreccia con quella dell´Europa e del Mediterraneo attraverso i secoli, sin dalla preistoria, quando l´arcipelago faceva parte di un vasto territorio che si estendeva dal Nord dell´Africa all´Europa. A Xaghra vengono innalzati monumenti megalitici considerati i più antichi del mondo: i templi di Ggantilia, costruiti intorno al 300 a.C., prima delle piramide egizie. In seguiti Malta viene governata da diversi popoli tra cui i Fenici, i Cartaginesi, i Romani, gli Arabi: un intreccio di saperi, religioni, tradizioni e destini che fanno di quest´isola al centro del Mediterraneo un patrimonio inestimabile di cultura. Sono però i Cavalieri dell´Ordine di Gerusalemme a lasciare un´impronta determinante, scacciando i turchi di Solimano il Magnifico e trasformando quest´isola in un vero e proprio giacimento culturale. Oggi la Repubblica di Malta ha intrapreso il cammino verso l´Europa. Tra gli artefici di questo processo il Prof. Guido de Marco. Per lungo tempo Ministro degli Affari Esteri ed oggi Presidente della Repubblica, egli ha saputo incarnare le tre "Forze" mediterranee, operando con l´esperienza dell´uomo politico, dell´uomo di cultura e di economia. Questa visione globale consente oggi alla Repubblica di Malta, guidata dal Presidente de Marco, di assumere un ruolo importante nel partenariato culturale, sociale ed economico tra l´Unione Europea e i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: una funzione vitale per l´avvenire della Regione e per la custodia della sua antica cultura in un´epoca in cui i rischi di appiattimento derivanti dal processo di globalizzazione sono a tutti noti.

La Cerimonia di Assegnazione
Napoli, 5 gennaio 2000

 

 

PREMIO INTERNAZIONALE LABORATORIO MEDITERRANEO
LENDULET / MOMENTO
Miglior cortometraggio
del regista ungherese Imre Juhàsz

Perché nel panorama eterogeneo e di indubbio valore artistico di diverse opere in concorso, il film si è distinto per la qualità del montaggio sonoro, per la completezza formale della fotografia e per la tecnica narrativa scelta.

La Cerimonia di Assegnazione
Trieste, 22 gennaio 2000

 

 

PREMIO MEDITERRANEO DI PACE
LAMBERTO DINI
Ministro degli Affari Esteri, ITALIA

Il Ministro Dini ha guidato l´azione dell´Italia per la preparazione e lo svolgimento della riunione ministeriale euro-mediterranea del 3-4 giugno 1998 a Palermo, che è valsa a restituire fiducia nei principi e nel programma di interventi previsti dalla Dichiarazione di Barcellona del 28 novembre 1995. Nel riaffermare l´assoluta priorità del partenariato euro-mediterraneo per la promozione nella regione di un´area a prosperità condivisa, il messaggio di Palermo ha indicato quale linea maestra l´impegno solidale per contrastare e rimuovere le cause dell´instabilità, siano esse di natura politica, economica, sociale e culturale. Il Ministro Dini, quale assertore del concetto della stabilità globale ha contribuito all´accoglimento di questa direttrice di azione che potrà accelerare gli sforzi per la tempestiva conclusione di una Carta euro-mediterranea per la pace e la stabilità. E´ in stretta coerenza con tale obbiettivo che il Ministro Dini si è fatto sostenitore e protagonista del rilancio del dialogo con la Libia anche nella prospettiva di favorire le condizioni per la revoca delle sanzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza nei confronti di detto Paese. E´ importante che il dialogo sia perseguito con pazienza da tutte le Parti e si approfondisca con la massima comprensione reciproca nell´auspicato fine di reinserire a pieno titolo la Libia negli sforzi diretti al rafforzamento della pace e della stabilità nella regione. Nello stesso spirito di Palermo e a sostegno della ricerca di una generale pacificazione del Mediterraneo la visita condotta nel luglio 1998 ad Algeri ha fornito un suo specifico importante concorso rivelandosi concreta testimonianza del dialogo di più stretta cooperazione con un Paese così duramente colpito da una tragica violenza terroristica.

La Cerimonia di Assegnazione
Napoli, 5 gennaio 1999

 

PREMIO MEDITERRANEO DI CULTURA
S.M. HUSSEIN BIN TALAL
Re del Regno Hascemita di GIORDANIA

Nei 46 anni di Regno, Sua Maestà Re Hussein bin Talal ha lavorato instancabilmente per l´attuazione di una pace durevole e per lo sviluppo della comprensione e del rispetto reciproco tra i popoli della Giordania e del Medio Oriente. A complemento di tale opera, in Giordania Egli si è dedicato con zelo al raggiungimento di un modello di tolleranza culturale e di comprensione, nonché alla libertà di espressione artistica e di scambio tra culture e fedi diverse, sostenendo artisti ed intellettuali di fama nazionale ed internazionale nel coltivare e professare liberamente la loro cultura e creatività. Attraverso festival culturali a carattere locale ed internazionale, mostre, convegni, borse di studio e programmi di formazione, il Governo e le organizzazioni private sono stati sempre incoraggiati nel sostenere la libera espressione della cultura, dell´arte e della letteratura tradizionale e contemporanea, in tutte le loro forme, nonché a stabilire e mantenere legami tra le comunità locali ed artisti di fama nazionale ed internazionale, per lo scambio libero di idee ed espressioni culturali che possano un giorno essere le fondamenta di un mondo di pace e cooperazione per le generazioni future. Sua Maestà Re Hussein è l´artefice di una ´cultura della pace´ nel Mondo Arabo: per questi motivi la Fondazione Laboratorio Mediterraneo, con l´Accademia del Mediterraneo, ha attribuito a S.M. Re Hussein bin Talal il Premio Mediterraneo di Cultura.

La Cerimonia di Assegnazione
Napoli, 5 gennaio 1999

 

 

PREMIO INTERNAZIONALE LABORATORIO MEDITERRANEO
UN ACCENTO PERFETTO
Miglior cortometraggio
del regista italiano Nicola Sornaga

    Estremamente varia ed interessante la selezione video che, con le sue manipolazioni, le contaminazioni di arti e generi, tenta di esprimere l’inesprimibile.

 

La Cerimonia di AssegnazioneTrieste, 24 gennaio 1999

 

 

PREMIO MEDITERRANEO DI PACE
KIRO GLIGOROV
Presidente della Repubblica di Macedonia

Grande figura dell´antifascismo europeo e della guerra di liberazione nei Balcani, Gligorov è l´uomo politico che con la sua azione e il suo prestigio nella Federazione Jugoslava è riuscito a contenere la deriva tragica dei similari regimi europei. Nella sua azione e con i suoi scritti ha sempre difeso i principi dei diritti dell´uomo dell´uguaglianza dei cittadini, dell´espressione democratica anche quando queste idee erano assolutamente minoritarie. Con la sua guida la Macedonia è entrata in pieno nello spirito e nella pratica del concerto europeo costituisce il fulcro d´una politica che mira a portare all´integrazione del Sud-Est europeo nel quadro dell´Unione Europea. Questo Premio vuole riconoscere la chiarezza di vedute, la coerenza e determinazione politica, il coraggio che Gligorov ha avuto sempre, sin dalla costituzione della nuova situazione jugoslava del dopoguerra, nell´affermare le stesse idee guida anche quando non erano conformi alla politica corrente. Idee e principi di cui è esempio è riuscito a ottenere che anche la Macedonia divenisse un esempio.

La Cerimonia di Assegnazione
Napoli, 5 gennaio 1998

 

PREMIO INTERNAZIONALE LABORATORIO MEDITERRANEO
MOJA DOMOVMA
miglior cortometraggio del Regista jugoslavo Milos Radovic'

Moja Domovma di Milos Radovic (Repubblica Fed. Di Jugoslavia) che rappresenta uno spaccato ironico e grottesco dell’odierna realtà dell’ex-Jugoslavia.

 

La Cerimonia di Assegnazione
Trieste, 18 gennaio 1998

 

PREMIO MEDITERRANEO DI CULTURA
S.M. JUAN CARLOS I
Re di Spagna

Ha saputo fare della Monarchia lo strumento di una transizione sicura e fiorente. Con discrezione e fermezza ha sostenuto il difficile reintegro della Spagna nel concerto d’un rinnovato Occidente, di cui è ora parte essenziale, suggerendo nelle diversità delle politiche l’unità del fine e nell’equilibrio delle autonomie e nel rispetto delle differenti culture iberiche la solidarietà di popoli legati nel corso dei secoli attraverso comuni vicende in unione storica.

La Cerimonia di Assegnazione
Palermo, 1 ottobre 1998

 

PREMIO SARAJEVO
IZET SARAJLIC'
Poeta, BOSNIA

Izet Sarajlic' è stato uno dei più grandi poeti del Novecento. Ha trascorso gran parte della sua vita a Sarajevo, rimanendo anche durante l’assedio della città: è rimasto laggiù fino alla fine. Avrebbe potuto lasciare la città, ma non volle. dE’ stata la “voce di Sarajevo” e non ha cessato mai di scrivere, continuando a chiedersi se servisse a qualcosa, dopo tutto quello che era successo. Non poteva fare altro. La Fondazione Mediterraneo ha pubblicato “Il Libro degli Addii” e Izet, sulla prima copia, scrisse una sola grande parola, accanto al disegno di un fiore: “Grazie”. Con questo Premio vogliamo ricordare e ringraziare un grande poeta per il suo insegnamento e la sua opera, un uomo che ci ha ricordato che la letteratura da sola non basta. Occorre promuovere la pace e il reciproco rispetto con azioni concrete.

La Cerimonia di Assegnazione
Trieste, 25 gennaio 1997

 

PREMIO SARAJEVO
ABDULAH SIDRAN
Poeta, BOSNIA

La poesia di Sidran si è misurata sempre con i forti temi di realtà e forti ansie civiche, maturando in efficacissime rappresentazioni del reale durante gli anni dell’assedio di Sarajevo (1992-1995). In una situazione di concreto ed estremo pericolo per la sua città, per i suoi abitanti e per se stesso, Sidran ha continuato a lavorare, fedele a Sarajevo ed alla millenaria prova di accoglimento di religioni, culture, scritture, tradizioni e lingue diverse che la sua città ha dato.
Confine capace di comprendersi nel suo cosmopolitismo, terra di incontro e di rielaborazione delle diversità, Sarajevo è – in quanto tale – il cuore della poesia di Sidran. Il segreto di questa città e di questa poesia stanno in quella “infinita tolleranza” di cui Sidran scrive.

La Cerimonia di Assegnazione
Trieste, 20 gennaio 1996