GLI STATI UNITI DEL MONDO

La FONDAZIONE MEDITERRANEO, sin dalla sua nascita nel 1990 subito dopo la caduta del Muro di Berlino, ha assunto fra i suoi obiettivi principali la costituzione degli “STATI UNITI DEL MONDO”: da un’intuizione di Gustavo Rol.
Le attività svolte negli ultimi tre decenni dalla Fondazione - in particolare nell’area del “Grande Mediterraneo” - testimoniano un’azione costante e concreta che proprio in questo difficile momento di guerra e pandemia risulta essere come àncora  di salvezza al fine di rafforzare lo spirito di pace e collaborazione tra i Popoli.
Le adesioni di  uomini e donne, organismi e istituzioni di vari Paesi contribuiscono a sostenere l’iniziativa istituzionale percorrendo con azioni concrete obiettivi e mezzi efficaci per la difesa del pianeta, il rispetto dei diritti fondamentali della persona umana, la coesistenza di filosofie, fedi e religioni, l’equa ripartizione di beni e risorse, l’unione di scienza e politica per la salvezza dell’umanità e contro ogni guerra.

 

Gli Stati Uniti del Mondo e la Fondazione Mediterraneo - impegnati dal 1987 sulle tematiche e problematiche legate ai processi migratori nel “Grande Mediterraneo” - condividono gli obiettivi della “Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni”, svoltasi su iniziativa del Governo italiano presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: presenti i leader di quasi tutti gli Stati della sponda Sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, gli Stati Ue di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d’Africa, i vertici delle Istituzioni europee e delle Istituzioni finanziarie internazionali, per affrontare le emergenze e lanciare una strategia di sviluppo condivisa. Al termine dei lavori si è svolta la conferenza stampa del Presidente Meloni.
Gli obiettivi della Conferenza sono:

  • Avviare un percorso internazionale per attuare misure concrete per la crescita e lo sviluppo del Mediterraneo allargato e l’Africa;
  • Affrontare le cause profonde dei flussi irregolari per sconfiggere l’attività criminale dei trafficanti di esseri umani;
  • Individuare soluzioni a tutela dell’ambiente cogliendo le sfide della diversificazione energetica e del cambiamento climatico.

Si tratta di un’iniziativa di politica estera dove l’Italia esercita il suo ruolo centrale nel Mediterraneo allargato con il fine di dare avvio a un percorso pluriennale, con impegni concreti e verificabili da parte degli Stati partecipanti sui temi dello sviluppo e delle migrazioni.
Un ulteriore passaggio dell’azione diplomatica a tutto campo del Governo Meloni per affrontare le emergenze secondo un approccio integrato che punta a costruire un partenariato tra pari, multidimensionale e di lungo periodo, fondato sulla solidarietà fra le Nazioni, sul rispetto della loro sovranità e sulla condivisione delle responsabilità.
La Conferenza mira a governare il fenomeno migratorio, contrastare il traffico di esseri umani e promuovere lo sviluppo economico secondo un nuovo modello di collaborazione fra Stati, attraverso la pianificazione e la realizzazione congiunta di iniziative e progetti in sei settori principali: agricoltura; energia; infrastrutture; educazione-formazione; sanità; acqua e igiene.  
Il formato comprende i leader di quasi tutti gli Stati della sponda Sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, nonché gli Stati Ue di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d’Africa e i vertici delle Istituzioni europee e delle Istituzioni finanziarie internazionali. Nazioni di origine, di transito, di primo arrivo in Europa e partner come gli Stati del Consiglio di Cooperazione del Golfo.

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Gli Stati Uniti del Mondo con la Fondazione Mediterraneo ha partecipato all’incontro dal tema “Il Volontariato bene prezioso” organizzato da “Padova Capitale Europea del Volontariato”, membro fondatore degli Stati uniti del Mondo.
In questa occasione è stato presentato il testo di modifica al Codice del Terzo Settore, una svolta importante per le associazioni di volontariato che da tempo si trovano a dover affrontare una burocrazia asfissiante. A Padova si è  approfittato di questa occasione per fare il punto sulla strategia di preparazione del disciplinare che servirà per presentare la candidatura di queste organizzazioni a patrimonio dell'umanità, con il sostegno degli “Stati Uniti del Mondo”.
E’ stato inoltre condivisa l'esigenza di costituire una rete di associazioni di volontariato che guardi all'Europa e al mondo e che si basi sull'essere-fare e sull'essere-cambiamento, con un approccio più moderno. Il volontariato moderno deve essere un soggetto di cambiamento e non può più limitarsi a restare a guardare.

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