30 Luglio 2020
Il regista teatrale Enzo Moscato ha visitato il Museo della Pace - MAMT esprimendo compiacimento per un “luogo unico e di straordinaria importanza per la città di Napoli”.
Dalla Sala Churchill ai percorsi emozionali sul cinema ed il teatro del Mediterraneo la visita si è svolta sotto la guida del presidente Michele Capasso che, con Moscato, ha affrontato il tema del “non amore” che invade oggi l’umanità.
29 Luglio 2020
Nel rispetto delle regole di distanziamento un gruppo di visitatori ha ripercorso le tappe principali dello scultore Mario Molinari nel percorso emozionale del Museo.
29 Luglio 2020
Il sedicesimo degli anniversari è dedicato al settimo anno dalla scomparsa di Padre Paolo Dall’Oglio sequestrato il 29 luglio 2013.
Il presidente Michele Capasso, commosso, ha ricordato l’amicizia con Padre Paolo e le tante battaglie condotte insieme per promuovere la pace ed il dialogo interreligioso, in particolare tra Cristianesimo ed Islàm.
L’ultimo incontro a Marsiglia nel 2013 poco prima del sequestro.
28 Luglio 2020
Nel pieno rispetto delle regole Covid sono iniziate le celebrazioni per il trentennale dalla nascita della Fondazione Mediterraneo.
In questa occasione sono intervenuti il presidente Michele Capasso, il prof. Gilles Kepel e Jack Lang, già ministro della cultura della Repubblica francese.
28 Luglio 2020
Il presidente Michele Capasso ha incontrato in occasione della prima dell’ “AIDA” a Piazza del Plebiscito gli amici Jack Lang, Gilles Kepel e Laurent Burin des Roziers (Console generale di Francia a Napoli).
“Grande merito al sovrintendente Lissner per aver portato l’opera tra la gente - ha affermato il presidente Capasso – trasformando la Piazza del Plebiscito in un teatro all’aperto”.
Un cast d’eccezione con Anna Pirozzi e Jonas Kaufmann diretti da Michele Mariotti.
23 Luglio 2020
Grande emozione al Museo della Pace - MAMT dove sui grandi schermi, nel rispetto delle normative COVID 19, un gruppo di visitatori ha goduto il Concerto di Riccardo Muti tramesso da RAIUNO.
Il Concerto per la Siria è stato diretto lo scorso 5 luglio 2020 dal Maestro Riccardo Muti al Parco Archeologico di Paestum per “Le vie dell’amicizia”, nell’ambito del Ravenna Festival. Un evento, tra musica e solidarietà, che Rai Cultura ha proposto oggi 23 luglio alle 23.15 su Rai1.
Insieme a Muti, protagonisti l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e la Syrian Expat Philharmonic Orchestra che propongono la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore, op. 55 “Eroica” di Ludwig van Beethoven. A precedere l’esecuzione della Sinfonia, le performance della cantante Aynur Doğan e l’artista Zehra Doğan, entrambe di origine curda.
Il Concerto è stato dedicato a Hevrin Khalaf (1984-2019) giovane donna curda siriana, violentata e vittima di un barbaro agguato e a Khaled al-Assad (1932-2015) archeologo, direttore del Sito Archeologico di Palmira morto decapitato perché voleva difendere il patrimonio storico di quella zona.
Il presidente Capasso ha ricordato in questa occasione l’antica amicizia con Khaled al-Assad e, prima del concerto, ha proiettato un video inedito di Palmira: i membri della Fondazione presenti hanno illustrato brevemente tutte le iniziative che la Fondazione ha intrapreso sin dal 2011 per aiutare le vittime innocenti della guerra civile in Siria.
Lo spettacolo è stato sostenuto dalla Regione Campania in collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno e il Ravenna Festival, promosso e organizzato dalla Scabec in collaborazione con il Parco Archeologico di Paestum e Velia e con il Comune di Capaccio.
Il primo grande evento post Covid-19, con oltre 800 spettatori.
LA FONDAZIONE MEDITERRANEO SOSTIENE E CONDIVIDE IL DOCUMENTO “L’HUMANA COMMUNITAS NELL’ERA DELLA PANDEMIA. RIFLESSIONI INATTUALI SULLA RINASCITA DELLA VITA”.
22 Luglio 2020
La Fondazione Mediterraneo sostiene e condivide il documento che si intitola «L’Humana Communitas nell’era della Pandemia. Riflessioni inattuali sulla rinascita della vita»: il secondo documento – il primo è del 30 marzo 2020 – che la Pontificia Accademia per la Vita dedica alle conseguenze della crisi sanitaria mondiale e alla sua interpretazione.
« Nella sofferenza e nella morte di così tante persone, abbiamo imparato la lezione della fragilità», scrive il testo. Il documento sottolinea l’importanza di un cambio di passo: servono sforzi globali e una decisa cooperazione internazionale per affrontare la sfida di un futuro più equo e più giusto, le cui parole-chiave siano migliore assistenza sanitaria per tutti e vaccinazioni. «Ancora non abbiamo dato sufficiente attenzione, soprattutto a livello globale, all’interdipendenza umana e alla vulnerabilità comune. Il virus non riconosce le frontiere, ma i paesi hanno sigillato i propri confini. A differenza di altri disastri, la pandemia non ha colpito tutti i paesi allo stesso momento. Sebbene questo avrebbe potuto offrire l’opportunità di imparare dalle esperienze e dalle politiche di altri paesi, il processo di apprendimento a livello globale è stato minimo. Addirittura, alcuni paesi si sono, a volte, impegnati in un gioco cinico di reciproca accusa ».
« Il fenomeno del Covid-19 non è solo il risultato di avvenimenti naturali. Ciò che avviene in natura è già il risultato di una complessa interazione con il mondo umano delle scelte economiche e dei modelli di sviluppo, essi stessi “infettati” con un diverso “virus” di nostra creazione: questo virus è il risultato, più che la causa, dell’avidità finanziaria, dell’accondiscendenza verso stili di vita definiti dal consumo e dall’eccesso. Ci siamo costruiti un ethos di prevaricazione e disprezzo nei confronti di ciò che ci è dato nella promessa primordiale della creazione. Per questo motivo, siamo chiamati a riconsiderare il nostro rapporto con l’habitat naturale. A riconoscere che viviamo su questa terra come amministratori, non come padroni e signori». Tuttavia «Se paragonate alle difficoltà dei paesi poveri, soprattutto nel cosiddetto Sud Globale, le traversie del mondo “sviluppato” appaiono piuttosto come un lusso: solo nei paesi ricchi le persone possono permettersi di rispettare i requisiti di sicurezza. In quelli meno fortunati, d’altra parte, il “distanziamento fisico” è semplicemente impossibile a causa delle necessità e delle circostanze tragiche: ambienti affollati e impraticabilità di un distanziamento sostenibile costituiscono per intere popolazioni un ostacolo insormontabile. Il contrasto tra le due situazioni mette in luce un paradosso stridente, che, ancora una volta, racconta la storia della sproporzione di benessere tra paesi ricchi e poveri ».
La crisi ha mostrato le possibilità ed i limiti dei modelli focalizzati sull’assistenza ospedaliera: « Certamente, in tutti i paesi, il bene comune della salute pubblica deve essere bilanciato in rapporto agli interessi economici» e le case di cura e gli anziani sono stati duramente colpiti. Si deve poi aggiungere che «Discussioni etiche sull’allocazione delle risorse si sono soprattutto basate su considerazioni utilitaristiche, senza prestare attenzione alle persone più vulnerabili ed esposte a più gravi rischi. Nella maggioranza dei paesi, il ruolo dei medici di base è stato ignorato, mentre per molti, sono il primo punto di contatto con il sistema assistenziale. Il risultato è stato un aumento di decessi e di disabilità provocate da cause diverse dal Covid-19 ».
La risposta che occorre dare alla pandemia Covid-19 non può ridursi sul piano organizzativo-gestionale. Rileggendo la crisi attraversata, il testo fa emergere quanto possiamo imparare a un livello più profondo. La fragilità, la finitezza e la vulnerabilità in cui tutti gli essere umani si sono trovati accomunati ci sollecitano a una conversione che includa ed elabori esistenzialmente e socialmente l’esperienza di perdita, come parte costitutiva della condizione umana. Solo a partire da questa consapevolezza sarà possibile un coinvolgimento della coscienza e una conversione che ci permettano di sentirci responsabilmente solidali in una fraternità globale (cfr. Papa Francesco, Humana communitas, 6 gennaio 2019).
Hanno contribuito alla stesura del testo, gli Accademici prof. Roberto Dell'Oro, prof. Stefano Semplici, prof. Henk ten Have.
21 Luglio 2020
Decine di leader religiosi da tutto il mondo hanno discusso il 21 luglio in un webinar promosso dall’ICESCO (Islamic World Educational, Scientific and Cultural Organization), in collaborazione con WMCC (World Muslim Communities Council) e la MWL (Muslim World League).
La Fondazione Mediterraneo è al fianco della COREIS in questo processo.
Il tema, "Ruolo delle leadership religiose di fronte alle crisi: verso una solidarietà morale globale delle leadership religiose”, ha permesso di fare il punto su quali iniziative umanitarie realizzare in area educativa e socioculturale nel mondo islamico per contrastare la crisi causata dalla pandemia.
È stata così occasione per fare il punto anzitutto su tutta una serie di progetti promossi negli ultimi anni nel mondo islamico fra cui l’“Iniziativa del Custode delle due sante moschee per il dialogo tra i seguaci di religioni e culture e il suo piano esecutivo", la "Carta della Mecca", la "Dichiarazione di Marrakesh sui diritti delle minoranze religiose nel mondo islamico", il "Documento su Fraternità umana per la pace nel mondo e la convivenza ”, l'Alleanza delle civiltà delle Nazioni Unite (UNAOC) e la “Dichiarazione ICESCO-Vaticano sulla promozione della cultura del rispetto e della solidarietà umana”, rilasciata a Buenos Aires.
Oltre ad autorevoli rappresentanti istituzionali da più paesi del mondo islamico (fra cui ad esempio Marocco, Sudan, Pakistan, Saudi Arabia, Caucaso, Emirati Arabi Uniti, Libano, Singapore, Tchad etc…), sono intervenuti anche mons. Khaled Akasheh, direttore della Commissione per le relazioni religiose con i musulmani del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e rav. David Rosen, direttore del Dipartimento per il dialogo interreligioso dell’American Jewish Committee.
Fra i relatori del webinar:
- Maresciallo Idriss Deby Itno, presidente della Repubblica del Ciad
- Mohamed Mokhtar, ministro dell’Awqaf dell’Egitto
- Mohamed El Mahrasawi, presidente dell’Università di Al Azhar,
- Al-Qadi Mohamed Abdessalam, Segretario Generale del Comitato per la Fratellanza Umana
- Faisal Al-Muaammar, Segretario Generale KAICIID, King Abdullah bin Abdulaziz International Centre for Interreligious and Intercultural Dialogue
- Allahshükür Pashazade, mufti del Caucaso e Azerbaijan
18 Luglio 2020
Commovente ed emozionante la visita di Ciccio Merolla alla sezione del Museo della Pace – MAMT dedicata a Pino Daniele con reperti di Rino Zurzolo che fu il bassista ed il compagno del musicista napoletano per lungo tempo.
Ciccio Merolla ha espresso la propria emozione per “aver rivissuto momenti importanti della propria vita artistica che risalgono alla sua infanzia”.
15 Luglio 2020
Un altro appuntamento eccezionale al Museo con un bagno sonoro realizzato da Ciccio Merolla con ciotole di cristallo e caisha: un’emozione unica che il Museo riproporrà periodicamente.
L’evento è il primo di una lunga serie dedicata all’importanza del suono.
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