29 Aprile 2021
Nel corso di un incontro con il Vescovo di Vallo della Lucania SER Monsignor Ciro Miniero, il presidente Michele Capasso ha presentato il progetto degli “STATI UNITI DEL MONDO”, proposto nel 1990 dalla Fondazione Mediterraneo da un’intuizione di Gustavo Rol.
A conclusione si è convenuto di coinvolgere gli studenti delle scuole primarie e secondarie - già a partire da questa estate e con il sostegno del Ministero dell’Istruzione - per sensibilizzarli sull’importanza e la necessità degli STATI UNITI DL MONDO: per la salvezza del creato e dell’umanità.
28 Aprile 2021
In occasione delle riprese dei video emozionali “CILENTO EMOZIONI SENZA TEMPO” e “LA DIETA MEDITERRANEA PATRIMONIO DELL’UMANITA’” - compresi nel programma “LA CAMPANIA DELLE EMOZIONI” cofinanziato dalla Regione Campania - il Segretario Generale Michele Capasso ha rilanciato da Vatolla l’ “APPELLO PER GLI STATI UNITI DEL MONDO”, proposto nel 1990 proprio nel borgo cilentano - dove visse a lungo Giambattista Vico - da un’intuizione di Gustavo Rol.
In questa occasione l’ “Associazione Cipolla di Vatolla” ha predisposta un tavolo con i principali prodotti biologici e la famosa cipolla conosciuta nel mondo intero.
Il SG Capasso ha consegnato alle donne cilentane gli attestati di “Alfieri degli Stati Uniti del Mondo”.
26 Aprile 2021
La Fondazione ha partecipato alla conferenza internazionale. Il presidente Capasso ha ricordato l’antica amicizia e consuetudini con il Regno Hashemita, dove la Fondazione ha una sede.
Rispetto ai suoi turbolenti vicini come l'Iraq, la Siria e la Cisgiordania occupata da Israele, la Giordania è generalmente vista come una sacca di calma in un ambiente instabile e un partner affidabile nella lotta contro i gruppi estremisti. Negli ultimi decenni, il Regno hascemita è stato effettivamente risparmiato da gran parte degli sconvolgimenti politici che hanno colpito altre capitali del Medio Oriente. Il mese scorso, questa solida immagine è stata interrotta da un presunto tentativo di colpo di stato contro il re Abdallah II, al potere dal 1999.
L'amministrazione Biden, l'UE e i principali partner internazionali di Amman hanno rapidamente sostenuto il re nello spirito di stabilità regionale, che la Giordania continua a considerare come una componente essenziale. Tuttavia, la rivelazione pubblica della spaccatura reale giordana ha anche fatto luce sulle debolezze e le vulnerabilità strutturali sottostanti, non solo all'interno della famiglia regnante.
Oggi, gravi problemi socio-economici danneggiano questo paese con scarse risorse naturali, sede di una consistente popolazione di rifugiati e afflitto da un'economia fragile ulteriormente amplificata dalla pandemia Covid-19. Sebbene passate inosservate negli ultimi mesi, queste tensioni si sono manifestate in un momento di particolare incertezza che, unito alle ultime tensioni all'interno della famiglia reale, rischia seriamente di minare il tanto necessario processo di riforme socio-economiche. Che cosa ci dice la recente confusione sulla situazione politica interna del regno? Quali conseguenze dobbiamo aspettarci per la stabilità della famiglia reale e quella del Paese? Quali sono i principali fattori che potrebbero ostacolare un serio e concreto processo di riforme? Per quanto tempo la società giordana gestirà l'attuale situazione socio-economica? Come ha reagito la comunità internazionale alle sfide del regno? Quale ruolo dovrebbero svolgere i principali partner di Amman per mantenere la Giordania come perno della stabilità e partner chiave nella regione?
Panel Discussion
Zaid Eyadat, Director, Center for Strategic Studies (CSS), Jordan
Tuqa Nusairat, Deputy Director, Rafik Hariri Center for the Middle East, Atlantic Council, USA
Katarzyna Sidło, Director of the Middle East and North Africa Department, Center for Social and Economic Research (CASE), Poland
Chair
Paolo Maggiolini, Associate Researcher, ISPI and Lecturer in History of Islamic Asia, Catholic University of Milan
25 Aprile 2021
In occasione delle riprese dei video emozionali “CILENTO EMOZIONI SENZA TEMPO” - compresi nel programma “LA CAMPANIA DELLE EMOZIONI” cofinanziato dalla Regione Campania - il presidente Michele Capasso ha rilanciato l’ “APPELLO PER GLI STATI UNITI DEL MONDO”, proposto nel 1990 proprio da Vatolla - il piccolo borgo dove visse a lungo Giambattista Vico - da un’intuizione di Gustavo Rol.
Le riprese hanno coinvolto i siti archeologici di Paestum e Velia, la Certosa di Padula, il Museo diocesano di Vallo della Lucania, le località della costa (Camerota, Ascea, Casalvelino, Acciaroli, Santa Maria di Castellabate, San Marco di Castellabate, Pioppi, Agropoli), i borghi interni e l’Azienda Agricola San Giovanni di Mario ed Ida Corrado.
25 Aprile 2021
In diretta con le principali località italiane, dai grandi schermi videowall del Museo della Pace - MAMT è stata celebrata la Festa della Liberazione.
I giornalisti presenti - nel rispetto delle regole COVID 19 - hanno visitato la sezione “Memorie” con le immagini inedite delle “Quattro Giornate di Napoli”.
In particolare, nei diari della sezione dedicata a Raffaele Capasso le testimonianze dirette dei protagonisti artefici della liberazione della città: tra tutte quelle del partigiano Gennaro Di Paola, di recente scomparso. Nel messaggio del presidente Nazionale ANPI Gianfranco Pagliarulo si legge:
"Viviamo un difficile inverno per le persone e per la democrazia. Stiamo organizzando un 25 aprile di nuova primavera e di memoria attiva: il Paese si riunirà intorno a quella straordinaria stagione di speranza. Conquistammo democrazia, libertà e giustizia sociale, che non sono mai date una volta per sempre. E non basta difenderle; dobbiamo espanderle ogni giorno, come se ogni giorno fosse il 25 aprile".
Nel messaggio del presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso si legge:
“L’umanità intera si trova di fronte ad una sfida globale. I valori della democrazia, libertà e giustizia sociale possono essere difesi e diffusi solo attraverso la costituzione degli STATI UNITI DEL MONDO: non più eserciti armati di missili ed armi micidiali ma schiere di tecnici dotati di strumenti di ricerca per difenderci dai nemici globali: cambiamenti climatici, distruzione del creato, pandemie e via per un lungo elenco. In un mondo di STATI UNITI TRA LORO verrà naturale la ripartizione dei beni e delle risorse che la natura, nonostante l’incremento della popolazione globale, continua ad offrirci sufficientemente”.
22 Aprile 2021
La FONDAZIONE MEDITERRANEO, proprio in questo difficile momento ed al fine di rafforzare lo spirito di pace e collaborazione tra i popoli nel rispetto dei diritti fondamentali espressi nella carta dell’ONU, diffonde l’ “APPELLO PER GLI STATI UNITI DEL MONDO”, con l’obiettivo di riunire uomini e donne, organismi e istituzioni dei vari Paesi per individuare obiettivi percorribili e mezzi efficaci per la difesa del pianeta, il rispetto dei diritti fondamentali della persona umana, la coesistenza di filosofie, fedi e religioni, l’equa ripartizione di beni e risorse, l’unione di scienza e politica per la salvezza dell’umanità.
L’Appello è stato presentato e condiviso in varie città del mondo (Napoli - Marrakech - Tunisi - Washington DC - Tokyo - Pechino - Roma - Torino - Milano - New York Dubai - Bruxelles - Parigi - Berlino - Stoccolma - Strasburgo - Lisbona - Rabat - Marsiglia - Dublino - Firenze - Palermo) a partire dal 14 aprile 2021 e conclude il suo percorso il 22 aprile 2021, giornata mondiale dedicata alla terra: in questa occasione è stato presentato ai Capi di Stato e di Governo riuniti dal presidente Biden.
La FONDAZIONE MEDITERRANEO - con l’Accademia del Mediterraneo, la Maison des Alliances, la Maison de la Paix, la Maison de la Méditerranée, l’Osservatorio Mediterraneo sulla Criminalità Organizzata e le Mafie (OMCOM) e la sua rete di organismi e istituzioni dei Paesi del Mediterraneo e del mondo - sollecita tutte le forze in campo a costituire gli “STATI UNITI DEL MONDO”: soggetto politico e sociale che ha come protagonisti i giovani, produttori del nostro futuro.
La pandemia sta cambiando il mondo ed è in atto una trasformazione epocale che richiede un’analoga trasformazione culturale con un nuovo inizio e nuovi paradigmi: primo fra tutti il rispetto dei diritti fondamentali della persona umana per la creazione di una società in cui tutti i valori possano essere condivisi e dispiegarsi nella loro totalità.
Gli “STATI UNITI DEL MONDO” sono l’ultimo baluardo per la difesa e la salvezza dell’umanità.
“LEADERS SUMMIT ON CLIMATE”. LA FONDAZIONE MEDITERRANEO PRESENTA L'APPELLO PER "GLI STATI UNITI DEL MONDO"
22 Aprile 2021
Si è svolta, in concomitanza con la Giornata internazionale della Terra, la due giorni di lavori in videoconferenza del “Leaders Summit on Climate”, convocato dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. All’iniziativa sono stati invitati 38 tra primi ministri e capi di Stato, tra i quali il premier italiano Mario Draghi, oltre che la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e il presidente del Consiglio d’Europa, Charles Michel.
L’incontro è stato convocato a Washington anche se i leader vi hanno preso parte da remoto a causa della pandemia di Covid-19. Tra i temi discussi la riduzione delle emissioni di gas inquinanti nell’ottica di limitare il riscaldamento medio della temperatura terrestre a non più di 1,5 gradi celsius e i benefici economici e sociali della transizione ecologica.
Ha preso parte all’incontro anche il presidente della Cina, Xi Jinping. Nonostante le tensioni su vari temi Washington e Pechino, le due maggiori economie del mondo e tra i Paesi più inquinanti in assoluto, hanno pubblicato un comunicato congiunto con il quale hanno annunciato un impegno a contrastare il cambiamento climatico “con la serietà e l’urgenza che merita”.
Il presidente USA Biden ha infatti annunciato il taglio del 50-52% di emissioni di gas serra, quello cinese Xi Jinping ha rilanciato l'impegno del suo paese per una "Neutralità carbonica dal 2060".
Il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso, presentando l’Appello per gli Stati Uniti del Mondo, ha dichiarato “Il prossimo decennio sarà decisivo, siamo sull’orlo dell’abisso”.
22 Aprile 2021
La Fondazione Mediterraneo ed il Museo della Pace – MAMT hanno celebrato la “51a Giornata Mondiale della Terra” via web e con numerose iniziative: videoconferenze, collegamenti, chat e – soprattutto – l’invio di 1.000 copie del volume “Questa nostra buona terra” edito nel 2014 dalla Fondazione e scritto da Suor Maria Pia Giudici, scomparsa il 20.02.2020 prorpio il giorno in cui si diffondeva in Italia il coronavirus.
Attraverso video multimediali di grande qualità, dote del Museo patrimonio dell’umanità, è stato possibile compiere un viaggio virtuale attraverso i 5 continenti, dando voce ai popoli che quotidianamente custodiscono la nostra casa comune, vivendo e lottando per la tutela ed il riconoscimento dei diritti di ciascun popolo in ogni angolo della Terra.
In un mondo troppo spesso schiacciato dall’interpretazione europea dell’ambiente e delle sue funzioni, emerge l’impegno di organizzazioni e realtà che, istaurando rapporti positivi con la natura, tutelano i popoli originari che da sempre preservano il polmone della terra. Lottano insieme a chi quotidianamente si impegna a servizio e per promuovere la conservazione, delle foreste amazzoniche o della foresta del Congo.
Prendersi cura di questi popoli significa prendersi cura dell’intero ecosistema, del mondo, della nostra casa comune.
Appare chiara l’interrelazione tra i popoli della terra, l’interdipendenza che ci fa protagonisti di un destino comune, il quale dipende dalle azioni degli uomini e delle donne di ogni angolo del pianeta. Con delicata ferocia, è l’attualità a svelarci il sottile ma costante legame che ci rende tutti parte ed artefici del futuro del nostro pianeta.
Un solo popolo che condivide un solo pianeta.
Il viaggio virtuale del Museo della Pace – MAMT ci permette di ascoltare chi quotidianamente tutela la terra per tutelare ognuno di noi.
Il presidente Michele Capasso ha ripercorso le tappe del suo impegno in favore della terra: all’età di 16 anni, quel 22 aprile del 1970, partecipò alla prima edizione della giornata mondiale. Un impegno che per mezzo secolo lo ha visto diffondere, con ogni mezzo, l’allarme sulle condizioni della nostra casa comune, come testimoniano centiaia di interventi relazioni e pubblicazioni.
Come ricordo per Suor Maria Pia Giudici di seguito la prefazione del presidente Michele Capasso al volume “Questa nostra buona terra”.
In questa occasione è stato presentato "L'APPELLO PER GLI STATI UNITI DEL MONDO".
LA FONDAZIONE RILANCIA IN TUTTO IL MONDO L' "APPELLO PER LA COOPERAZIONE DI TUTTI CONTRO IL COVID 19"
19 Aprile 2021
La Fondazione Mediterraneo ha rilanciato in altri Paesi del mondo l'"APPELLO PER LA COOPERAZIONE DI TUTTI CONTRO IL COVID 19". In questa occasione il prof. Corrado Perricone ha pubblicato un commento sul vaccino J&J.
ADDIO AL PRINCIPE FILIPPO: CELEBRATI A WINDSOR I FUNERALI. DAL MUSEO DELLA PACE - MAMT LA DIRETTA DELL'EVENTO.
17 Aprile 2021
Il presidente Michele Capasso ed altri membri della Fondazione Mediterraneo, nel rispetto delle distanze di sicurezza anti-COVID, hanno assistito dai grandi schermi del Museo della Pace - MAMT alla diretta dei funerali.
Il Regno Unito ha detto addio al principe Filippo duca di Edimburgo, morto quasi centenario venerdì 9 aprile 2021, dopo 73 anni di vita al fianco della Regina Elisabetta.
I funerali si sono svolti in forma privata nella cappella di San Giorgio, a Windsor: una cerimonia intima ma solenne, nel rispetto delle restrizioni Covid e dei voleri del defunto. Una trentina di presenti e posti separati per i due figli di Carlo e Diana, William e Harry. Nessuno in divisa militare, distanziamento e mascherina al volto.
In chiesa la Regina nel banco da sola, davanti al feretro. Nella cripta reale in cui è stato sepolto il principe Filippo, nella cappella di St. George, ci sono i resti di 24 altri reali, compresi tre re d'Inghilterra, cioè Giorgio III e i suoi figli Giorgio IV e William IV. Tuttavia è improbabile che questa sia la sepoltura permanente per Filippo. Dopo la morte della regina Elisabetta IIa, tutti e due verranno sepolti nel “Royal Burial Ground”, cimitero usato dalla famiglia reale britannica, che si trova nella tenuta di Frogmore, vicino al castello di Windsor.
A chiusura le note del richiamo al servizio dei marinai della Royal Navy britannica hanno suggellato la conclusione dei funerali del principe Filippo.
Nella cappella di San Giorgio è risuonata anche la cornamusa di un militare dei reparti d'onore scozzesi in kilt, a testimonianza dell'amore per la Scozia - e per la residenza estiva di Balmoral - che accomunava il duca di Edimburgo e la Regina.
Il presidente Michele Capasso ha formulato alla casa reale inglese le condoglianze della Fondazione e delle sue reti che da oltre 30 anni hanno instaurato rapporti di cooperazione con il Regno Unito.