ANNIVERSARI AL MUSEO: 96° DELLA NASCITA DI RAFFAELE CAPASSO E 68° DELLA NASCITA DI MASSIMO TROISI

Oggi al Museo della Pace - MAMT è stato celebrato il 96° anniversario della nascita di Raffaele Capasso ed il 68° anniversario della nascita di Massimo Troisi. Nati nello stesso giorno a distanza di 28 anni. Sorrideva Raffaele quando nel 1984 incontrò per la prima volta Massimo e gli disse: "Noi nati il 19 febbraio siamo testardi ma siamo nati per dare agli altri il nostro contributo".
Un filo rosso unisce questi due personaggi "speciali" nati alle falde del Vesuvio in due Paesi confinanti (San Sebastiano al Vesuvio e San Giorgio a Cremano): un pessimismo realista e, al tempo stesso, la testardaggine di raggiungere la mèta, ad ogni costo.
Lo ha fatto Raffaele Capasso dedicando la sua vita per ricostruire il paese distrutto, fino al giorno della sua morte.
Lo ha fatto Massimo Troisi recitando nel capolavoro "Il Postino" fino a pochi giorni prima di morire, pur consapevole della debolezza del suo cuore malato.
Questi anniversari coincidono con l'insediamento del presidente Draghi che ha concluso ieri il suo discorso al Parlamento italiano affermando che "L'unità non è un'opzione ma un dovere di tutti".
Raffaele Capasso coniò il motto "Solo tutti uniti canteremo": dove il "cantare insieme" significava impegnarsi per combattere le avversità della vita e della natura realizzando un'opera difficile di ricostruzione, trasformando quello che appariva "impossibile" in "possibile".
Massimo Troisi diceva spesso che il suo successo non era "individuale" ma dovuto ad una "squadra unita" che lo sosteneva da sempre.
E' importante, specialmente per le nuove generazioni, non dimenticare questi esempi indispensabili per costruire un futuro migliore nonostante il momento difficile che l'umanità sta attraversando.

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ATELIER INTERNAZIONALE DELLA DIETA MEDITERRANEA - MESA_MEDDIET ECO-SYSTEMS

Si è svolto l’Atelier internazionale sulla Dieta mediterranea con la presentazione del partenariato. Moderati da Carmela Cotrone sono intervenuti:

  • Fondazione Mediterraneo [Capofila] - Michele Capasso
  • Sistema Cilento SCpA - Aniello Onorati
  • Associazione BioDistretto Cilento - Emilio Buonomo
  • Associazione LivingLab MDnet – Maria Rosaria Nese/Luca Coppola
  • Associazione Futuridea - Carmine Nardone

Presentazione della proposta MESA Progetto di gestione del Palazzo dei Principi Capano Centro Studi Internazionale Dieta Mediterranea ‘Angelo Vassallo’ a cura di Maria Rosaria Nese. Suggerimenti del Comitato Scientifico:

  • Filipe Themudo Barata
  • Salvatore Basile
  • Pilar Bonet
  • Maria Grazia Caso
  • Annamaria Colao
  • Giuseppe Gramigna
  • Domenico Nicoletti
  • Valeria Pezza 18:15-18:50

A conclusione dell’atelier vi è stata la discussione sulle prospettive e opportunità per una strategia comune.

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DOCENTI DELLA UIL SCUOLA IN VISITA ALLA SALA CHURCHILL PER RIAFFERMARE I VALORI FONDANTI DELL’EUROPA

Docenti della UIL Scuola provenienti da varie parti d’Italia – nel rispetto dei distanziamenti e delle regole Covid – hanno visitato la “Sala Churchill” del Museo rileggendo il testo che lo statista britannico scrisse sugli “Stati Uniti d’Europa”.
“Un atto simbolico significativo - hanno affermato - necessario proprio in questo momento per rafforzare le tracce minime di un’Europa Unita e solidale che stanno lasciando un segno distintivo in questo momento difficile della storia dell’umanità”.
I docenti hanno ricordato la visita al Museo ed alla “Sala Churchill” del 31 maggio 2018 visionando nell’archivio dei  visitatori le foto ed i documenti di quella giornata.
A conclusione della visita il presidente Capasso ha fatto dono ai visitatori dell’opuscolo sulla “Sala Churchill” contenente documenti ed immagini sulla storia e sull’autenticità del sito in cui lo statista britannico soggiornò nei mesi di agosto ed ottobre del 1944.

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VISITATORI AL MUSEO PER I PERCORSI DEDICATI AI MIGRANTI

Visitatori provenienti da varie parti d’Italia hanno visitato – nel pieno rispetto delle regole COVID e con i dovuti distanziamenti - il Museo e, in particolare, i percorsi dedicati ai migranti esprimendo emozione per un luogo unico e straordinario.

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SI INSEDIA DON MIMMO BATTAGLIA, ARCIVESCOVO DI NAPOLI. SEGNI CHE DIVENTANO SOGNI

Il 2 febbraio si è svolta la cerimonia di insediamento del nuovo Arcivescovo di Napoli: Monsignor Domenico Battaglia, o Don Mimmo, come ama farsi chiamare.
La giornata di Don Mimmo - 57 anni, calabrese di origine ma fino al 12 dicembre vescovo della piccola diocesi di Cerreto Sannita (appena 90mila abitanti) - è cominciata molto presto con una preghiera nel convento di clausura delle Sacramentine. Poi subito dopo ha voluto toccare e visitare la città con l'incontro con i familiari di un vigilantes ucciso, anni fa, da alcuni ragazzi; quindi ha voluto ascoltare le parole di una ragazza nigeriana giunta in Italia dopo un viaggio di sfruttamento e violenza, poi ammalatasi di Aids. E ancora è stato a casa di un operaio dello stabilimento napoletano della Whirlpool, e a San Giovanni a Teduccio nell'associazione « Figli di Maria ». E con alcuni di loro ha voluto fare l'ingresso in cattedrale dove era assente il suo precedessore, il cardinale Sepe, perchè ancora convalescente dopo il Covid.
Ma per Battaglia l'imperativo, negli anni che lo vedranno alla guida della più grande diocesi del Sud, dovrà essere quello di riorganizzare la speranza consapevole che da oggi, ha detto nel corso dell'incontro con le autorità, « inizia un nuovo tratto di strada ed il mio desiderio più grande è quello di poterci riappropriare della capacità di sognare insieme » soprattutto in un tempo, come quello dell'emergenza Covid, che ha « finito per aumentare le diseguaglianze e con esse le tensioni sociali ».
All'incontro con le autorità, oltre al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, erano presenti anche i ministri Enzo Amendola e Gaetano Manfredi. Battaglia ha detto che « Segni che diventano sogni: proprio oggi qui a Napoli dobbiamo sognare insieme, perché se davvero abbiamo intenzione di riappropriarci del sogno sappiamo molto bene che è necessario tornare a ragionare in termini di noi, dobbiamo ricominciare a ragionare al plurale ».
Abbiamo tutti molto apprezzato le sue parole cariche di speranza e di valori cristiani e, soprattutto, di ostilità verso l’Amore per il Potere che deve trasformarsi nel Potere dell’Amore.
Non gli faremo mancare la nostra presenza durante il suo cammino pastorale.

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FESTA DI SAN GIOVANNI BOSCO AL MUSEO DELLA PACE

In occasione della Festa dedicata a San Giovanni Bosco numerose iniziative si sono svolte al Museo della Pace: incontri di giovani, visita ai percorsi emozionali dedicati a Don Bosco, preghiere comuni nella Cappella con le reliquie di Don Bosco e Madre Mazzarello.
In questa occasione è stata officiata una celebrazione della Santa Messa con un momento di preghiera e di riflessione sull’opera di Don Bosco per i giovani.

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PER NON DIMENTICARE: AL MUSEO LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Come ogni anno il Museo della Pace ha svolto vari eventi con gli studenti delle scuole e vari gruppi di visitatori in occasione della “Giornata della Memoria”. Nella Sala Israele - inaugurata da Shimon Peres - sono stati proiettati vari video, alcuni anche inediti, sulla Shoah e sulla deportazione degli Ebrei nei vari campi di concentramento.
Commozione e partecipazione in particolare guardando le testimonianze di Andra e Tatiana Bucci in occasione della loro visita al Museo della Pace. Commovente la loro storia: figlie di madre ebrea, nel 1944 - quando avevano solo 6 e 4 anni - sono state deportate ad Auschwitz e sono sopravvissute.
Oggi Tatiana vive a Bruxelles, mentre Andra tra gli Stati Uniti e l'Europa. In questa occasione è stato presentato il libro ”Storia di Sergio” di Alessandra Viola, Andra Bucci e Tatiana Bucci: il racconto del loro cugino napoletano morto nei campi di concentramento.

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WASHINGTON 20.01.2021, SI INSEDIA IL PRESIDENTE BIDEN

Il 46° presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden si è insediato alla Casa Bianca.
Il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso, il Consiglio Direttivo, il Consiglio Scientifico, il Comitato Internazionale ed i rappresentanti delle sedi distaccate esprimono gli auguri al neo presidente per una azione concreta in questo difficile momento della storia basata sulla libertà, sulla solidarietà e sui valori condivisi per il Bene Comune.

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ANNIVERSARI AL MUSEO: CENTO ANNI DALLA NASCITA DI MARIO POMILIO

Grande afflusso di link e contatti sulla piattaforma multimediale del Museo della Pace - MAMT per il centenario dalla nascita di Mario Pomilio.
Il presidente Michele Capasso, in collegamento, ha raccolto varie testimonianze e ricordato l’amicizia tra lo scrittore e lo zio paterno Celestino Capasso.
Scrittore e saggista Mario Pomilio (scomparso nel 1990) scrisse    opere famose quali "La compromissione" (vincitore del Premio Campiello nel 1965), "Il quinto evangelio" e "Il Natale del 1833", in cui scandaglia il travaglio spirituale di Alessandro Manzoni (Premio Strega nel 1983).
"Alla riflessione religiosa si avvicinò nel corso della vita. Il suo cristianesimo era molto filtrato dall'Illuminismo e dalla ragione", ha raccontato di lui la figlia Annalisa in un'intervista a "Famiglia Cristiana" del 2015 che qui riproponiamo.
Un’immagine, nitida, vivissima, riaffiora dall’oceano dei ricordi. «È il 1983: siamo al mare a Baia Domizia, nella casa dei miei genitori», racconta Annalisa Pomilio. «Siamo seduti davanti a una piccola televisione in bianco e nero per seguire in diretta la cerimonia del Premio Strega». Quell’anno, infatti, la giuria incorona Mario Pomilio, suo padre, autore de Il Natale del 1833. Un romanzo di forte impatto, impegnativo al punto di vista tematico, una sfida dal punto di vista stilistico: seguendo la forma manzoniana del componimento misto di documen- ti reali e invenzione, ricostruzione storica e fiction, Pomilio scandaglia il travaglio umano e spirituale di Alessandro Manzoni a partire da Il Natale del 1833, frammento di poema interrotto scaturito dal dolore per la morte della sua prima moglie, Enrichetta Blondel. Il grido di rabbia dello scrittore verso Dio, lo sfogo di un uomo cristiano che, davanti alla sofferenza, non rinnega la sua fede ma si domanda perché Dio possa permettere il male nel mondo. Una riflessione particolarmente cara a Pomilio.
«Papà veniva da una famiglia particolare», ricorda Annalisa, «sua madre era una donna estremamente religiosa, suo padre era un socialista, ateo. Nella sua personalità papà assorbì entrambe le anime dei suoi genitori. In gioventù era lontano dalle tematiche cristiane. Alla fede e alla riflessione religiosa si è poi avvicinato nel corso degli anni e della vita. Sicuramente il suo cristianesimo era molto filtrato dall’illuminismo e dalla ragione, era una fede con una forte componente razionale, proprio come lo era la fede di Alessandro Manzoni. Papà sentiva profondamente suo il tema della sofferenza dell’uomo: è emblematico che abbia scritto Il Natale del 1833 quando già da alcuni anni combatteva contro una malattia molto dolorosa, l’artrite reumatoide, che gli procurò enormi sofferenze e a un certo punto non gli permise più di scrivere. Il Natale nacque in un periodo di remissione della malattia, in cui l’artrite gli aveva concesso un po’ di pace».

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CONVEGNO: “CONVIENE DAVVERO FARE IMPRESA 4.0 ?”

Si è svolta al Museo della Pace - MAMT il Convegno “Conviene davvero fare Impresa 4.0 ?organizzato da Phantasya Communication.
Sui grandi schermi videowall dei 5 piani del Museo, nel rispetto delle regole Covid 19, vi sono stati collegamenti con vari paesi sul tema dell'impresa e della multimedialità.

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