Elenco Generale||degli eventi
10 Dicembre 2018
La Fondazione Mediterraneo con la sua sede di Marrakech ha partecipato alla Conferenza ONU sulle migrazioni in qualità di osservatore internazionale.
All’appuntamento mancavano meno di 30 Paesi (e tra questi l’Italia). Il risultato è stato dunque soddisfacente.
Sono 164 i Governi del mondo che lunedì 10 dicembre, a Marrakech, hanno approvato il Global compact per l’immigrazione, il documento promosso dalle Nazioni Unite che prevede la condivisione di alcune linee guida generali sulle politiche migratorie.
Un “patto” per condividere dei principi, quindi non vincolante.
Domenica sera, davanti ad una platea gremita di giornalisti, il rappresentante speciale dell’Onu per la migrazione, Louise Arbour, lo ha subito sottolineato: questo accordo non è vincolante ed è finalizzato ad una maggiore cooperazione tra Stati in materia di migrazione. Ma su di un punto l’ex alto magistrato canadese è stata ferma. «Non è una conferenza negoziale o consultiva. Domani (lunedì 10 dicembre) si firma ciò che si è deciso lo scorso luglio. È una riaffermazione di impegni presi in precedenza».
Un grande plauso va al Paese ospitante, il Marocco, che ha profuso ogni sforzo perché la cornice della Conferenza fosse all’altezza della situazione. Ad accogliere migliaia di delegati è un grande spazio dove filari di palme e cactus portano a capannoni moderni simili a grandi tende.
Sullo sfondo la catena innevata dell’Atlante.
Ma l’assenza dell’Italia, il solo Paese che si affaccia sul Mediterraneo a non essere qui, non è passata inosservata.
Il Global compact per una migrazione sicura, ordinata e regolare (o semplicemente Global Compact per l’immigrazione) è un documento promosso dall’Onu che prevede la condivisione di alcune linee guida generali sulle politiche migratorie. L’obiettivo è dare una risposta coordinata e globale al fenomeno. Questo documento, insistono anche qui a Marrakech i rappresentanti dell’Onu, si basa sul riconoscimento della necessità di un “approccio cooperativo per ottimizzare i benefici complessivi della migrazione, affrontando i rischi e le sfide per gli individui e le comunità nei paesi di origine, transito e destinazione”.
Il patto punta a realizzare 23 obiettivi in tema di immigrazione. Una sorta di approccio multilaterale a 360 gradi in cui sono impegnati tutti gli attori coinvolti. Si parte dalla raccolta dei dati come base per le politiche da implementare. Ma viene dato peso anche al contrasto dei fattori negativi e strutturali che impediscono alle persone di costruire e mantenere mezzi di sostentamento nei paesi di origine. Il patto, inoltre, intende ridurre i rischi e le vulnerabilità che gli individui affrontano nelle diverse fasi della migrazione (incluso la lotta al traffico di esseri umani). Le linee guida individuate nel documento sono la centralità delle persone, la cooperazione internazionale, ma anche il rispetto della sovranità di ogni Stato ed il rispetto delle norme internazionali.
L’Italia ha partecipato a tutte le fasi del negoziato nel corso degli ultimi due anni. Ma il 27 novembre il ministro dell’interno italiano Matteo Salvini ha dichiarato di essere contrario al Global compact, perché metterebbe sullo stesso piano «i migranti cosiddetti economici e i rifugiati politici», mentre altri esponenti della Lega hanno sostenuto le posizioni del ministro affermando che il documento implica un rischio di «immigrazione incontrollata. Impossibile per gli stati limitare i flussi migratori».
Per questo il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha rimandato al parlamento l’esame del piano sostenendo che Roma potrebbe accettare l’accordo in un secondo momento, dopo l’esame dell’aula: l’Italia quindi non ha partecipato al vertice di Marrakech e per ora non aderirà al Global compact sull’immigrazione.
05 Dicembre 2018
Si è svolta presso il Museo della Pace – MAMT la conferenza “EMOZIONI IN ERA DIGITALE” organizzata dal CIRN (Centro Interuniversitario di Ricerca in Neuroscienze) in collaborazione con l’Università Vanvitelli della Campania, l’Università Federico II di Napoli, il Coordinamento Napoletano Donne della Scienza, il Conservatorio di Musica Giuseppe Martucci di Salerno, la Federazione Anna Lindh Italia e la Fondazione Mediterraneo.
Dopo gli indirizzi di saluto di Marina Melone e Michele Capasso sono intervenuti: Carla Perrone Capano, Dario Grossi, Enrico Cheli, Umberto Di Porzio, Donatella Caramia, Imma Battista, Rosanna Cianniello, Mariano Oliva, Simone Sampaolo.
01 Dicembre 2018
Luoghi comuni della mafia e investimenti nel mondo delle opere d'arte: sono stati questi i temi affrontati nel XXV Vertice Nazionale Antimafia che si è tenuto sabato 1 dicembre a Firenze e a Bagno a Ripoli. Organizzato dalla Fondazione Antonino Caponnetto, in collaborazione con Osservatorio Mediterraneo sulla Criminalità organizzata e la mafia (OMCOM), Fondazione Mediterraneo, Federazione Anna Lindh Italia onlus, Ordine dei Giornalisti della Toscana e Euromedia, il vertice si conferma ormai un appuntamento consolidato nel panorama della lotta alla mafia e alla criminalità.
Nella mattinata di sabato, dalle 9 alle 12, all'Auditorium CRF di Firenze si è tenuto il corso di formazione per giornalisti dal titolo “Investimenti criminali nelle opere d'arte”: a confrontarsi sono stati Claudio Loiodice, criminologo ed esperto in riciclaggio internazionale, Nicola Candido, colonnello comandante del N.O. Carabinieri T.P:C., Claudio Metzger, storico e consulente, avv. Lavinia Savini, esperta di diritto della proprietà intellettuale e diritto del mercato dell'arte e il senatore Giuseppe Lumia, già presidente della Commissione Parlamentare. Ha moderato il dibattito la giornalista del TG1 Daria Mondini.
Nel pomeriggio, dalle ore 15, a Bagno a Ripoli, si è tenuto il vero e proprio Vertice, incentrato sul tema “Un morto ogni tanto, i luoghi comuni sulla mafia”.
Il Vertice Nazionale antimafia è stato presieduto da Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, e Victoria Allegra Boga. Ad intervenire sono stati i migliori esponenti che lottano la mafia tra giornalisti investigativi, esponenti delle forze dell'ordine, magistrati, sociologi, esperti di arte, esperti di antiriciclaggio ed i politici.
Nel pomeriggio sono stati assegnati i premi:
- Omcom-Sbirro: Gen.le Giuseppe Vadalà, Cap. Davide Colangeli e Sost. Comm. Fabrizio Giacalone;
- Omcom-Scomodo: Ciro Troiano, Grandangolo Agrigento, Franco Castaldo;
- Omcom - Creatività: Edoardo Ceragioli;
- Libro anomalo: “Un morto ogni tanto” di Paolo Borrometi, “La mafia é buona” di Paolo Chiariello e Catello Maresca, “Caccia agli invisibili” di Carmine Gatti (idea) e Francesco Romeo.
24 Novembre 2018
Si è riunita a Napoli l’Assemblea dei membri fondatori della “Federazione Anna Lindh Italia onlus”: associazione alla quale aderiscono più di mille membri che operano in Italia per il dialogo e la cooperazione euromediterranea condividendo le finalità della Fondazione Anna Lindh.
L’intera riunione è stata dedicata all’incresciosa situazione creatasi con il capofila designato e non riconosciuto della Rete italiana.
Su questo argomento all’unanimità è stato approvato il documento dell’Assemblea dei soci fondatori del 24.11.2018 con il quale viene deliberato di intraprendere ogni iniziativa, anche di carattere giudiziario, per ristabilire il rispetto della legalità e della democrazia.
24 Novembre 2018
Si è svolta a Napoli, presso la sede del Museo della Pace - MAMT, la conferenza “EUROPA, MEZZOGIORNO, MEDITERRANEO: L’ORA DELLE SCELTE”: un incontro importante con rappresentanti della politica, delle istituzioni e della società civile per riaffermare i valori dell’Europa e la necessità di adeguare le attuali regole burocratiche per lo sviluppo delle fasce più deboli delle popolazioni e per lo sviluppo delle regioni del sud dell’Europa.
L’evento si è svolto in collaborazione con la “Federazione Anna Lindh Italia”.
24 Novembre 2018
A conclusione dell’Assemblea dei soci fondatori della “Federazione Anna Lindh Italia” Emma Bonino è stata proclamata all’unanimità presidente onorario della “Federazione” che raggruppa più di mille organismi italiani che promuovono il dialogo e la pace con iniziative concrete.
La nomina è stata presentata alla senatrice Bonino dai proff. Massimo Pica Ciamarra e Maurizio Iaccarino, membri del comitato esecutivo.
22 Novembre 2018
Si è svolta presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica l’evento di presentazione del Rapporto Anna Lindh 2018 dal tema Tendenze interculturali e cambiamento sociale nella regione euromediterranea.
Questo evento è stato realizzato in occasione del 15° anniversario della presentazione del “Rapporto del gruppo di Saggi” del presidente Prodi, alla base della nascita della Fondazione Anna Lindh.
La Fondazione Mediterraneo collaborò a quel rapporto con 5 dei suoi membri e con un’edizione speciale.
22 Novembre 2018
MED 2018 è la quarta edizione dell'iniziativa annuale di alto livello, co-organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall'Istituto Italiano di Studi Politici Internazionali (ISPI). Questo evento ha lo scopo di trasformare Roma in un hub globale per dialoghi di alto livello sul Mediterraneo più ampio, al fine di ripensare gli approcci tradizionali e redigere un nuovo "programma positivo".
Il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso ha sottolineato l’importanza degli incontri ed il ruolo che la Fondazione ha avuto sin dal 1989 quando “poco si parlava di Mediterraneo”.
In particolare, ha ricordato l’importanza del “Forum Civili Euromed” e, specialmente, di quello di Napoli del quale ricorre tra pochi giorni il ventennale. In quell’occasione 3.000 partecipanti di 36 Paesi sottolinearono l’importanza del dialogo e della coesistenza quali pilastri fondamentali per la cooperazione e la pace.
All’evento hanno partecipato numerosi membri della “Federazione Anna Lindh Italia”.
22 Novembre 2018
La “Federazione Anna Lindh Italia onlus” ha presentato al Senato il programma di iniziative per celebrare i 15 anni dalla nascita della Rete italiana della Fondazione Anna Lindh della quale la “Federazione” rappresenta la maggioranza dei membri e, tra questi, quasi tutti i fondatori della Rete nel 2004.
12 Novembre 2018
Proprio nel momento in cui si acuiscono le tensioni tra Israele e Palestina, nella sede della Fondazione Mediterraneo e del Museo della Pace, una rappresentanza di poeti provenienti da Israele - Nurit Cederbonn, Sara Aronovitch Karpanos, Rahven Shabbat, Michal Doron, Hain Sefti, Tal Bello e Balfour Makak – su sollecitazione del presidente Michele Capasso e della direttrice Pia Molinari compongono una poesia comune dal titolo “Lo spirito della pace”.
Un momento emozionante che si rinnova dinanzi al Totem della Pace di Molinari quando i poeti leggono con emozione la poesia composta in inglese ed ebraico.
A conclusione hanno dedicato alla Fondazione i libri con i loro poemi.