Elenco Generale||degli eventi

Il Segretario Generale degli “Stati Uniti del Mondo” prof. Michele Capasso ha partecipato - su invito del Governo della Germania Federale – alla celebrazione del 33° anniversario dalla caduta del muro di Berlino.
La cerimonia ufficiale si è svolta al Memoriale del Muro di Berlino, in Beranuer Straße, in presenza -  tra gli altri - della sindaca di Berlino, Franziska Giffey  e di Claudia Roth, commissario del governo federale per la cultura e i media.
Il coro bielorusso Volny si è esibito nel memoriale e nella Cappella della Riconciliazione sull’ex “striscia della morte”.
Inoltre, circa 200 studenti provenienti da Germania, Francia e Norvegia si sono confrontati sul significato della caduta del Muro di Berlino.
La Sindaca di Berlino, Franziska Giffey, ha affermato: “La giornata ci ricorda, soprattutto in questi giorni, di riconoscere il valore della libertà e di accettare la responsabilità che ne deriva”.
Il Segretario Generale Capasso - dopo aver deposto una corona di fiori - ha ricordato la sua presenza a Berlino il 9 novembre 1989 affermando: “Dobbiamo mantenere viva la memoria delle sofferenze causate per decenni dal Muro e dal regime che lo ha generato: allo stesso tempo bisogna essere orgogliosi di ciò che è stato raggiunto dal 1989 ad oggi grazie agli sforzi congiunti tra Est e Ovest. Gli Stati Uniti del Mondo sostengono da sempre questo indispensabile processo di pace e riconciliazione che deve essere posto ad esempio nella vicina Ucraina, vittima di una invasione ingiusta e senza senso”.
A conclusione del suo intervento il SG ha ricordato le parole di San Giovanni Paolo II a sostegno degli Stati Uniti del Mondo: “Libertà significa fare ciò che si deve”.

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Gli “Stati Uniti del Mondo” hanno partecipato con una folta delegazione alla COP 27 - la 27a Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici - che si è svolta in Egitto, a Sharm el Sheikh, dal 6 al 18 novembre 2022.
Gli “Stati Uniti del Mondo” - con le Sezioni autonome e la rete di Università, centri di ricerca, organizzazioni della società civile, imprese, organizzazioni internazionali ed enti locali – hanno presentato le linee d’azione che dal 1987 promuovono fondate, essenzialmente, sulla “CONVERSIONE ECOLOGICA”.
I delegati degli “Stati Uniti del Mondo” hanno portato il proprio contributo mettendo a disposizione uno spazio di confronto e dialogo tra un ampio ventaglio di stakeholder impegnati nel dare attuazione all’Accordo di Parigi.
Il SG prof. Michele Capasso ed il Presidente del Comitato internazionale prof. Massimo Pica Ciamarra hanno evidenziato l’importanza dell’incontro unitamente alla complessità della governance che ha prodotto risultati minimi rispetto alle aspettative.

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“Ho avvertito una sorta di richiamo potente, un moto dell’anima. E così ho scelto di essere anch’io a Piazza San Giovanni” ha affermato il Segretario Generale Michele Capasso.
Il presidente della Commissione diritti umani sen. Giuseppe Lumia, presente alla manifestazione, ha affermato: “La manifestazione EUROPE FOR PEACE ha coinvolto migliaia e migliaia di persone, provenienti da ogni angolo del nostro Paese e con rappresentanti di tante realtà umiliate e offese, come le donne iraniane.
Il mondo Associativo e del Volontariato, delle ONG e del Sindacato, si è messo in gioco, ha rotto gli indugi e ha promosso un’iniziativa a sostegno della Pace che mancava da tanti anni.
È un mondo davvero variegato: molti cattolici, altri di ispirazione cristiana e di diverse altre religioni, altri ancora di principi più laici e culturalmente diversificati, ma tutti in grado di esprimere un sentire comune, solido e progettuale per dare alla Pace un profilo esigente e operativo.
Attraversando la piazza in lungo e in largo, dialogando e scambiando opinioni con molti dei partecipanti, ho colto tre caratteri su tutti.
Il primo: i manifestanti non sono caduti per amor di pace nella trappola del neutralismo. In sostanza, era chiaro in chi l’ha promossa e nella stragrande maggioranza dei partecipanti che l’Ucraina è la vittima e la Russia di Putin il carnefice. Nello stesso tempo era diffusa la consapevolezza che lo sguardo deve essere sempre vigile su tutte le guerre disseminate nel mondo.
Il secondo: la manifestazione è stata promossa da un mondo, oltre che plurale, in sintonia nell’esprimere un impegno concreto nel ricercare la Pace. In piazza infatti c’era gente che agisce concretamente e nella quotidianità nei mille campi della lotta all’emarginazione, dell’accoglienza, del sostegno a chi soffre e vive nei Paesi poveri senza i più elementari diritti umani e spessissimo senza che siano rispettati i principi basilari della democrazia.
Il terzo: nei vari interventi che ho ascoltato, ho colto tante proposte serie per giungere al “cessate il fuoco”, per dare un maggior ruolo alla insostituibile diplomazia, per ridurre le ormai incontrollate spese militari, per evitare la produzione e l’uso delle armi nucleari, che sono più che mai una minaccia da non sottovalutare, e per aprire scenari nuovi di cooperazione e di cambiamento del modo di pensare e progettare il cammino dell’umanità.
La Pace si può fare? Sì, va sempre ricercata e realizzata. Sono pertanto necessari questi passaggi:
1) La Cina deve mettersi in moto e spingere Putin a cambiare radicalmente passo. Nello stesso tempo, gli USA devono garantire a Zelensky quella sicurezza che gli consenta di sedersi ad un tavolo per un negoziato serio, che non intacchi l’integrità del territorio ucraino. L’Europa, dal suo canto, deve essere un più convinto “ponte” di soluzioni bilanciate e condivisibili, per dare a quei territori contesi gli spazi di autonomia che nella storia del nostro Continente abbiamo imparato a utilizzare, senza che siano assoggettati al primato della Russia.
2) Bisogna ripensare e riprogettare il ruolo della governance globale, senza più assegnare al conflitto armato il ruolo di dirimere le controversie tra gli Stati e i Popoli. In questo senso, l’ONU deve essere messa nelle condizioni di svolgere realmente il ruolo istituzionale della governance mondiale della Pace, con poteri e strumenti in grado finalmente di realizzare gli obiettivi per cui è nata. È insomma maturo il tempo per dar vita agli Stati Uniti del Mondo, come di recente ha indicato la Fondazione Mediterraneo con una serie di proposte di alta qualità.
3) Bisogna promuovere su scala globale lo sviluppo sostenibile socialmente e ambientalmente per combattere, con progetti-obiettivo molto concreti e misurabili nelle risorse, nei tempi e nei risultati, disuguaglianze insopportabili, povertà indicibili e disastri naturali.
La manifestazione di Roma è da considerare pertanto una tappa. Seguendo questo virtuoso esempio, è prevedibile che altre Capitali del mondo si metteranno in movimento nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
L’idea che dobbiamo tutti maturare è che ognuno può fare qualcosa, perché la Pace cammina con le gambe, agisce con l’intelligenza e smuove il cuore del “Noi”, del Noi fraterno, del Noi giusto, del Noi partecipe del destino comune”.

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Si è svolta a Napoli la “Conferenza dei Ministri della Cultura del Mediterraneo”.
Nel documento finale la proposta di una “Capitale Mediterranea della Cultura”.
In questa occasione Michele Capasso - presidente della Fondazione Mediterraneo e segretario generale degli “Stati Uniti del Mondo” - ha ricordato i 33 anni di impegno in favore della cultura e del dialogo euromediterraneo, il ruolo svolto dalla Fondazione Mediterraneo nella costituzione della “Fondazione Anna Lindh” e nell’istituzione di una “Capitale mediterranea della cultura”, avvenuta per decisione dei 2248 partecipanti al Forum Civile Euromed di Napoli (10-12 dicembre 1997) in presenza - tra gli altri - del presidente della Repubblica Italiana Scalfaro, di altri Capi di Stato e di Governo di vari Paesi oltreché dei rappresentanti di organismi internazionali.
“Siamo onorati e disponibili - ha concluso il presidente Capasso - di portare il nostro contributo a questa iniziativa necessaria per la pace e lo sviluppo condiviso nel Grande Mediterraneo e nel mondo”.

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La Fondazione Mediterraneo ha partecipato alla marcia per la pace organizzata con gli STATI UNITI DEL MONDO per arrestare la barbarie della guerra in Ucraina. I partecipanti - tra i quali numerosi membri della Federazione Anna Lindh Italia – hanno partecipato alla Santa Messa ed alla Benedizione “Urbi et orbi”.

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Martedì 22 marzo 2022, alle ore 16.30, presso la sede della Fondazione Mediterraneo e del Museo della Pace - MAMT si è svolto il Convegno internazionale “La giornata mondiale dell’acqua” in occasione del World Water Day.
In questa occasione è stato presentato il Rapporto della Fondazione “Acqua e cambiamenti climatici”, che si propone di informare i responsabili politici su come migliorare la gestione delle risorse idriche e l’accesso ai servizi idrici ed igienico-sanitari, allo scopo di superare la povertà e affrontare le disuguaglianze sociali ed economiche.
Il World Water Day viene celebrato il 22 Marzo di ogni anno per rammentare agli Stati Membri delle Nazioni Unite di rafforzare il loro impegno ad espletare le raccomandazioni stabilite dall’Assemblea Generale dell’ONU ed a promuovere attività concrete nei loro Paesi per la salvaguardia della risorsa acqua.
La Fondazione Mediterraneo, nella ricorrenza del suo trentennale, da sempre sostenitrice dei programmi sull’acqua delle Nazioni Unite, ha organizzato questo Convegno – in collaborazione con l’UNESCO, e la “Federazione Anna Lindh Italia” - nell’occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua.
In questa occasione il presidente Michele Capasso ha presentato l’”Appello per l’acqua” e l’Appello per la pace in Ucraina”.

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La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh Italia hanno sostenuto e partecipato alla XXVIIa GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL'IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE”, organizzata da Libera in collaborazione con il Comune di Napoli, la Regione Campania, la Fondazione Polis, la RAI ed altre istituzioni.
In questa occasione sono stati letti i nomi delle oltre 1.000 vittime della mafia.
La Fondazione Mediterraneo ha promosso l’evento nei grandi videowall del Museo della Pace e trasmesso la diretta in vari Paesi.
Il Museo della Pace ha dedicato l’intera giornata alle 1.055 vittime di mafia e dinanzi alla sede di piazza Municipio si sono radunati folti gruppi di giovani con una gigantesca variopinta bandiera.

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La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh sono al fianco del senatore Giuseppe Lumia e del mondo del Volontariato che, ancora una volta, sta dando il meglio di sé per aiutare il popolo ucraino nella sua drammatica vita quotidiana, mentre è sotto le bombe, mentre combatte, mentre piange per le sofferenze inaudite che la guerra trascina sempre con sé.
In tutto il mondo ci si è mobilitati, anche dall’Europa e dall’Italia naturalmente, con un impegno straordinario, ricco di umanità e di concreta operatività per la pace.
Il racconto del senatore Lumia:
“Dalla Sicilia siamo partiti con una missione particolare: dare una mano alla comunità di Odessa. È una città meravigliosa, ricca di storia e di profondi legami pure con l’Italia. Si affaccia sul Mar Nero e sta subendo le terribili cannonate dalle navi militari schierate di fronte al porto. È difficile e rischioso in questo momento da raggiungere.
Abbiamo intrapreso un viaggio lunghissimo. Siamo partiti da Palermo giovedì pomeriggio, attraversato tutta l’Italia, la Slovenia, l’Ungheria e la Romania per avvicinarci il più possibile a questa città, ancora popolata, che sta correndo rischi e provando sofferenze indicibili.
Siamo carichi di materiale sanitario e di cibo, selezionati in base alle richieste che ci sono state fatte. Una cosa mi ha colpito più di tutte: la richiesta di insulina. In poche ore siamo riusciti a raccoglierne un buon quantitativo, per farlo giungere a persone che ne hanno estremo e vitale bisogno.
Abbiamo un altro obiettivo: aprire una strada umanitaria sicura per spostare l’attenzione anche su questa parte dell’Ucraina, che è rimasta finora trascurata.
Abbiamo una presenza italiana che è rimasta a Odessa, su cui spicca l’intelligente e coraggioso lavoro del nostro consigliere diplomatico.
Chi mi conosce sa che non è mio costume tirar fuori la parte affettiva ed emozionale del mio carattere, ma vi assicuro che si prova un turbinio di profondi sentimenti, di quelli che segnano la vita, anche per uno come me che sa quanto è alto il rischio per il proprio impegno. E così lo sta vivendo, nel suo piccolo, sia il gruppo di volontari che è partito per questa missione umanitaria, sia quello che ci ha supportato con generosità e intelligenza nei preparativi.
Eh sì, è più che mai il momento del “noi”. Nel mondo del Volontariato maturo si pensa e si agisce con questo non sempre apprezzato approccio esistenziale e sociale: aprire strade, stimolare e anticipare l’impegno corale, compreso quello delle istituzioni e della comunità internazionale.
Non immaginate in queste ore quanta solidarietà e disponibilità, oltre a quella già attivata da mille strade, si è messa in moto. Odessa lo merita. Tutte le città e le comunità ucraine lo meritano. Questo vale anche per le altre guerre, non dimentichiamolo mai, che sono ben settanta e che si lasciano spesso marcire nell’indifferenza”.

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La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh Italia sostengono Alis e la prima edizione di  “LET EXPO - LOGISTIC ECO TRANSPORT TRADE SHOW”.
205 espositori, oltre 50.000 visitatori, più di 1000 studenti, 100 momenti di confronto, 250 relatori.
”Un’occasione importante - ha affermato il presidente Michele Capasso – perché la logistica non trasporta solo merci: con le merci viaggiano culture, saperi, libertà e democrazia. Nei prossimi anni i trasporti nel Mediterraneo si stima che potrebbero raddoppiare. Bisogna cogliere questa occasione non solo per rafforzare scambi economici, ma soprattutto culturali, sociali e umani”.

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La Fondazione Mediterraneo con la sezione “Euromedcities” e la Federazione Anna Lindh Italia con molti dei rispettivi membri hanno partecipato alla manifestazione per la pace 'Cities stand with Ukraine' organizzata da Eurocities a Firenze in piazza Santa Croce, gremita di bandiere della pace e dell'Ucraina.
Un video con il presidente del Parlamento europeo recentemente scomparso David Sassoli che parla di Europa e pace, preceduto da 17 rintocchi di campane, uno per ogni giorno di guerra in Ucraina, risuonate dalla basilica di Santa Croce hanno aperto l’evento.
Circa 20mila le persone in piazza.
Nel suo discorso, pronunciato nel 2019 a Firenze in occasione del Consiglio comunale straordinario su "L'eredità di Giorgio La Pira nell'Europa di oggi", Sassoli sottolineò: "Quando saremo arrivati al termine della costruzione europea, perché siamo ancora dentro un cantiere e dobbiamo mandarlo avanti, dobbiamo scriverci un bel cartello 'Lavori in corso'; quando alla fine la costruzione europea sarà terminata e tanti muri saranno crollati e tanto spirito nazionalista svanirà per far emergere quanto è bello sentirsi italiani, ma senza questo spirito nazionalista che ti fa essere separato e diverso e diviso dagli altri, cosa ci sarà alla fine? Ci sarà che l'Europa saranno le nostre città - aggiunse - e Firenze si troverà avvantaggiata, perché ha avuto una ricchezza di esperienze, di sapere. E saprà da che punto prendere il mondo e aiutarlo a crescere. E a vivere in pace".
"Questa guerra non è stata iniziata da noi, questa è l'invasione cinica e crudele da parte della Russia, è la guerra contro il popolo ucraino". Lo ha affermato Volodymyr Zelenskyj, presidente dell'Ucraina, intervenendo in collegamento video con la manifestazione di Eurocities a Firenze. "Saluto tutti gli amici di Ucraina, d'Europa tutti amici della libertà so che oggi siete che oggi oltre 100mila in diverse piazze di diverse città noi ucraini siamo grati". Le forze armate russe hanno circondato le città ucraine e le vogliono distruggere. Bombardano 24 ore su 24, bombardano le cliniche, le chiese, le piazze, che sono come le vostre", ha aggiunto Zelensky. "Questa guerra non è solo contro gli ucraini ma contro i valori che ci uniscono, contro il nostro modo di vivere" in Occidente. "Dite ai vostri politici di chiudere i cieli dell'Ucraina", "dai razzi, dagli aerei russi, dai missili": è il forte appello del presidente dell'Ucraina, alla piazza di Firenze. Fragorosi e lunghi applausi si sono levati da piazza Santa Croce mentre parlava in collegamento da Kiev il presidente dell'Ucraina. Il collegamento ha avuto due brevi interruzioni ma è stato velocemente ripristinato. "Dobbiamo stare insieme nella Comunità europea, è importante per l'Ucraina", ha affermato.

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