Elenco Generale||degli eventi

La Fondazione Mediterraneo ha voluto celebrare la “Giornata internazionale della Donna” dedicandola alle donne ucraine: vittime innocenti di una guerra fratricida nel cuore dell’Europa.
Per tutta la giornata i 107 grandi schermi videowall del Museo hanno proiettato immagini delle donne ucraine violate nella loro dignità e nella loro vita.
Per NON DIMENTICARE quella che appare sempre di più una tragedia di proporzioni immani.
Il presidente Capasso, commosso, si è così rivolto alle donne presenti ed a quelle collegate webinar:
“Vogliamo dedicare questo 8 marzo 2022 alle donne ucraine che resistono, che curano, che fuggono, che lottano per la vita, che piangono, che si oppongono contro la guerra di Putin, che sperano nell’Europa, che ci chiedono di aiutarle.
Le immagini delle donne ucraine vittime della guerra scorrono davanti ai nostri occhi ormai disabituati a questo spettacolo nel cuore dell’Europa: migliaia di morti, centinaia di migliaia di trasferiti o esiliati, città e villaggi in rovina, ponti ed edifici distrutti a colpi di cannone, monumenti di cultura o di fede profanati, violenze e umiliazioni di ogni specie, innumerevoli esistenze di gente semplice mutilate o lacerate per sempre. La sofferenza umana non si può riassumere. Si può andare oltre?
Questa domanda è rivolta nello stesso tempo alla Russia che ha invaso l’Ucraina ma anche a coloro che hanno fatto così poco per fermare questa guerra nel cuore dell’Europa.
Che dire, di fronte a una tale tragedia, di un’ONU inadatta ai cambiamenti del nostro mondo con regole burocrazie e veti che impediscono una reale azione di pace; di una NATO rimasta prigioniera di arcaici modelli di difesa; di una Unione Europea che si preoccupa così poco del resto dell’Europa se non per esigenze economiche e seguendo la legge dei mercati e dei mercanti; di una Russia che tenta di riprendere il posto dell’ex Unione Sovietica utilizzando la forza e la violenza, di tutti questi giochi appena mascherati dalle grandi potenze e dai loro interessi? Accordi costantemente traditi, patti derisi e negoziatori resi ridicoli, risoluzioni internazionali ignorate, convogli umanitari divenuti essi stessi bersagli della rabbia micidiale. La Russia ha provocato una guerra nel cuore dell’Europa, contro un “Paese-Fratello”: l’Ucraina. Una guerra europea che viene condotta secondo criteri arcaici e dispotici contrari a qualunque logica. Una guerra moralmente illegittima e priva d'un fondamento giuridico. Una guerra soprattutto combattuta causando umiliazioni, sofferenze, genocidi, violazioni, massacri programmati e preannunziati le cui vittime sono essenzialmente le donne ed i bambini.
In questa giornata vogliamo rendere omaggio alle donne dell’Ucraina alle quali va il nostro pensiero ed il nostro aiuto.
Gettiamo di nuovo una bottiglia nel nostro mare con un comune appello destinato a ciò che resta delle coscienze sulle nostre rive”.

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L’onorevole Gianfranco Rotondi - membro della Commissione cultura della Camera dei Deputati – ha visitato la sede centrale della Fondazione Mediterraneo e del Museo della PaceMAMT.
Accolto dal presidente Capasso ha espresso apprezzamento per la trentennale attività della Fondazione per il dialogo e la pace nel Mediterraneo e nel mondo.
In questa occasione ha auspicato una proficua collaborazione tra la Fondazione Sullo – da lui presieduta – e la Fondazione Mediterraneo.

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Grande afflusso di visitatori – nel rispetto delle regole Covid 19 – e di link e contatti sulla piattaforma multimediale del Museo della Pace - MAMT per il centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini.
“Un anniversario che coincide con la pazzia della guerra in Ucraina – ha affermato il presidente Michele Capasso – e per questo il messaggio ed i valori di Pier Paolo sono più che mai attuali. Oggi siamo stati a Scampia, dinanzi al murales che lo raffigura: una maniera per rendere omaggio ad uno degli intellettuali più importanti del novecento”.
Il presidente Capasso ha ricordato che Pasolini nasceva a Bologna il 5 marzo 1922.
Autore controverso, a lungo scandaloso, nell’Italia del suo tempo, per un’omosessualità che non nascondeva, 'maledetto' per le circostanze di una morte tragica (assassinato all’Idroscalo di Ostia nella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975) la cui dinamica non è stata del tutto veramente chiarita, ma anche segnato da una costante fascinazione per la dimensione del sacro (il suo Vangelo secondo Matteo è forse il più bel film mai girato sulla vita di Gesù).
“Cent’anni dalla nascita è uno di quegli anniversari tondi - continua Capasso - che determinano attenzione e riflessione attorno a un autore, a maggior ragione un autore come Pasolini, sulla cui opera è fiorita negli anni una produzione critica che non ha il pari con quella relativa a nessun altro scrittore del Novecento”.
Un anniversario come questo è l’occasione per porsi alcune domande.
Qual è l’originalità di Pasolini?
Quali le ragioni della sua importanza?
In che cosa è ancora attuale?
Domande alle quali bisogna provare a rispondere senza retorica, uscendo dalla tentazione dell’agiografia: Pasolini va affrontato e discusso, non necessariamente approvato in tutto ciò che ha fatto o ha detto. La sua originalità è legata all’estrema versatilità del percorso creativo: Pasolini esordisce come poeta ( Poesie a Casarsa, 1942), prosegue come romanziere ( Ragazzi di vita, 1955), continua come regista di film (a partire da Accattone, 1961), scrive per il teatro e per i giornali, è critico letterario ed editorialista. Dipingeva anche: e forse quest’ultima è l’unica concessione al dilettantismo in una carriera artistica in cui ha raggiunto vette altissime in ogni settore in cui si è cimentato. Ma la sua opera va letta nel suo insieme, senza scindere i diversi generi: allora appare davvero come una grande opera 'totale', in cui le diverse fasi si intrecciano in un discorso creativo aperto e mobile.

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Si è svolta nella sede della Fondazione Mediterraneo la presentazione del libro di Gianfranco Rotondi: “La variante D.C. storia di un partito che non c’è più’ e di uno che non c’è ancora” (Solferino Editore).
Sono intervenuti l’avvocato Domenico Salerno, l’onorevole Antonio Iodice e Geremia Gaudino.
Il presidente Capasso, nell’indirizzo di saluto, ha voluto sottolineare la gravità del momento storico con la guerra in Ucraina leggendo brani dell’Appello e riproponendo un video sulle attività della Fondazione per la pace e per gli Stati Uniti d’Europa e del Mondo.
Alla precedente presentazione del libro è intervenuta ad Avellino la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

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Il generale di C.A. Ignazio Gibilaro, comandante interregionale dell’Italia meridionale della Guardia di Finanza, ha visitato la sede della Fondazione Mediterraneo e del Museo della Pace - MAMT.
Accompagnato dal senatore Giuseppe Lumia e dal colonnello Giuseppe Garofalo, il generale si è intrattenuto per molte ore in una visita puntuale dei percorsi emozionali del Museo: in particolare quelli dedicati ai temi della pace, della legalità, della giustizia sociale.
Dopo aver interloquito sul tema di attualità della guerra in Ucraina ed aver visionato alcune tra le molteplici attività svolte in oltre trent’anni dalla Fondazione Mediterraneo per la pace, il generale Gibilaro ha espresso compiacimento per un luogo definito “unico” e di straordinaria importanza per il dialogo e la cooperazione.
Sul libro d’onore ha scritto:
“ Affascinato e commosso da un luogo fonte incredibile di emozioni e riflessioni, ringrazio l’incomparabile architetto Michele Capasso per l’esperienza che mi ha fatto vivere”.

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Un gruppo di falconieri per proteggere il tetto e la copertura dagli eccessivi escrementi di volatili.

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Grazie a diecimila euro resi disponibili da sostenitori la Fondazione Mediterraneo con il contributo gratuito di volontari e collaboratori, ha realizzato le prime 10 targhe di riproduzioni tattili di opere d’arte con la trascodifica in braille, consentendo la fruizione delle opere più significative ai non vedenti e disabili.
L’auspicio della Fondazione è che si possano trovare risorse più consistenti per continuare l’eliminazione di barriere sensoriali e cognitive e continuare questa azione con le oltre 2000 opere d’arte presenti nel museo.

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Al Museo della Pace - MAMT abbiamo ricordato Suor Maria Pia Giudici nel secondo anniversario della sua scomparsa. Immagini, poesie, dipinti, libri, interviste e tanto altro ancora sui grandi videowall del Museo hanno raccontato la lunga vita di una religiosa che ha fatto del Vangelo e dell’Amore per Gesù il fondamento della propria esistenza.
Il presidente Michele Capasso, commosso, ha ricordato la lunga affettuosa amicizia con Suor Maria Pia e l’ esempio di una vita semplice nella gioia, ben sintetizzata nel film “MARIA PIA GIUDICI: LA GIOIA IN UNA VITA SEMPLICE”.
In collegamento con la Casa di Preghiera San Biagio (Subiaco) vi è stato un toccante  momento di ricordo collettivo conclusosi con l’intervento del Vescovo Giovanni Giudici, nipote di Suor Maria Pia.
In questa occasione sono state ricordate le visite di Suor Maria Pia al Museo ed alla Cappella Don Bosco.

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Visite speciali oggi al Museo della PaceMAMT dedicate al percorso emozionale “Antonio De Curtis principe poeta”. L’occasione è il 124° anniversario dalla nascita del grande artista che ha tracciato un tratto distintivo nella storia. La nipote Elena così lo ricorda:
“Oggi il Nonno avrebbe compiuto 124 anni e mi viene in mente una domanda che mi è stata rivolta: Un aggettivo per descrivere tuo nonno?
Risposta: Direi che un aggettivo non basterebbe per descrivere un uomo di fondo complesso e contraddittorio. Amante della vita, ma ipocondriaco. Sensibile, empatico, sincero, introverso, donnaiolo, romantico, misantropo, pensatore, curioso, padre affettuoso, umile, timido, elegante, riservato, generoso. Insomma io lo definirei un principe democratico (prendo in prestito la definizione data dal Prof. Luigi Caramiello che direi gli calza a pennello).
Totò ha suscitato il “Sorriso” oltre che la risata. Il sorriso è più profondo ci fa riflettere. Lui rappresenta l’ossimoro per antonomasia. La sua biografia é un pezzo di umorismo sublime, del tutto volontario, consapevole, deliberato.
Un pezzente che era anche un gentiluomo, un lazzaro che era pure aristocratico. Era tutto e il contrario di tutto. Essi rappresenta il carattere piú autentico e profondo della sua cittá. La gente tutta lo ha amato e continua ad amarlo. Tutti lo riconoscono come fratello, perché ha dimostrato ai nobili , quanto potesse essere migliore la povera gente, e ha fatto vedere ai “ lazzari” come si puó essere nobili di animo e possedere un arte di saper vivere da veri signori. Nonno ha vissuto una vita autentica ed ha lasciato tracce, che resteranno impresse nella memoria.
Questa riflessione é frutto di appunti raccolti nel tempo tra giornali e libri, per cui ringrazio tutti i Totoisti e rivolgo una carezza a mio nonno dicendogli: Te voglio bene assaje.

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Nella Cappella Don Bosco e negli altri luoghi sacri del Museo celebrazioni della Madonna di Lourdes in occasione dell’anniversario dell’apparizione dell’11 febbraio 1858.
Nei grandi videowall del Museo collegamenti in diretta con il Santuario per la recita del Santo Rosario e per la Santa Messa.

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