Elenco Generale||degli eventi

Celebrata al Museo della PaceMAMT la “Seconda giornata internazionale della fratellanza umana” istituita dall’Assemblea generale dell’ONU dopo lo storico incontro a Dubai tra Papa Francesco ed il Grande Imam del Cairo Ahmad Al-Tayyeb.
Il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso ha sintetizzato il messaggio del Santo Padre e sottolineato come il carisma umano e spirituale di Papa Francesco si e’ unito in un abbraccio storico a Dubai con quello del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, rievocando a distanza di  secoli l’incontro tra San Francesco e il Sultano di Egitto Malik al Kamel  a Damietta, che aprirono le vie del dialogo.
“L’incontro che si svolse dal 3 al 5 febbraio del 2019 - ha affermato Capasso -  fu carico di signficato: la prima volta della visita di  Papa Francesco, negli Emirati Arabi, ma anche il primo Papa della storia”.
Il 4 febbraio 2019, nel corso del Viaggio del Santo Padre negli Emirati Arabi Uniti, Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar (Il Cairo), Ahmad Al-Tayyeb, firmarono il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace, che ha dato origine anche alla Giornata Internazionale della Fratellanza indetta dall’Onu  per il 4 febbraio.
“Ricordare questa celebrazione - ha concluso Capasso - significa portarla nel cuore e  siamo chiamati a viverla in prima persona, lasciando prevalere lo spirito di  rispetto, di dialogo,  di tolleranza e di fraternita’, per affrontare la grande crisi mondiale,  e nel nostro piccolo, dobbiamo portare speranza e strumenti idonei, innovate ed efficaci per uscire, come fratelli, da questa prolungata pandemia, una vera sfida per l’umanita’!
Tutti, indistintamente tutti siamo stati coinvolti, e se per un aspetto la pandemia ci ha messo tutti nello stesso piano, senza nessuna differenza religiosa o politica,  da un’altra parte ha incrementato la poverta’ in molti popoli, ha lasciato che le guerre e gli abusi di potere continuassero il loro cammino, a spese della povera gente, rivendicando, a volte una guerra religiosa che non esiste, ma dettata solo da logiche di potere”.

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In occasione della Festa dedicata a San Giovanni Bosco – nel rispetto delle normative anti Covid 19 - numerose iniziative si sono svolte al Museo della Pace: incontri di gruppi di giovani, visita ai percorsi emozionali dedicati a Don Bosco, preghiere comuni nella Cappella con le reliquie di Don Bosco Madre Mazzarello.
In questa occasione è stata officiata una celebrazione della Santa Messa con un momento di preghiera e di riflessione sull’opera di Don Bosco per i giovani.
Il presidente Michele Capasso ha ricordato i momenti significativi dell’istituzione dell’ORATORIO SALESIANO MONDIALE con le visite del Rettor Maggiore Don Angel Fernandez Artime e della Madre superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice Yvonne Reungoat.

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Il presidente Michele Capasso ed alcuni membri del Consiglio direttivo e del Comitato internazionale della Fondazione hanno ricordato oggi al Museo della Pace Oscar Luigi Scàlfaro nel decennale dalla morte.
In particolare è stato sottolineato il sostegno del Presidente della Repubblica Scàlfaro (dicembre 1997) al progetto degli “Stati Uniti del Mondo” ed all’azione della Fondazione in favore della pace e del dialogo nell’area euromediterranea.

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Come ogni anno - nel rigido rispetto delle normative anti Covid 19 - il Museo della Pace ha svolto vari eventi con gli studenti delle scuole (collegati in DAD) e selezionati gruppi di visitatori in occasione della “Giornata della Memoria” 2022. Nella Sala Israele - inaugurata da Shimon Peres - sono stati proiettati vari video, alcuni anche inediti, sulla Shoah e sulla deportazione degli Ebrei nei vari campi di concentramento.
Commozione e partecipazione in particolare guardando le testimonianze di Andra e Tatiana Bucci in occasione della loro visita al Museo della Pace. Commovente la loro storia: figlie di madre ebrea, nel 1944 - quando avevano solo 6 e 4 anni - sono state deportate ad Auschwitz e sono sopravvissute.
Oggi Tatiana vive a Bruxelles, mentre Andra tra gli Stati Uniti e l'Europa. In questa occasione è stato presentato il libro ”Storia di Sergio” di Alessandra Viola, Andra Bucci e Tatiana Bucci: il racconto del loro cugino napoletano morto nei campi di concentramento.

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Grande afflusso di link e contatti sulla piattaforma multimediale del Museo della Pace - MAMT per il centenario dalla morte di Giovanni Verga. Il presidente Michele Capasso, in collegamento con varie scuole e in DAD,  ha ricordato la figura del grande scrittore e drammaturgo Giovanni Carmelo Verga di Fontanabianca (Catania, 2 settembre 1840 – Catania, 27 gennaio 1922) che fu anche senatore italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del Verismo.
Di nobili natali, visse in un ambiente di tradizioni liberali. Si dedicò inizialmente alla scrittura di romanzi avventurosi su influsso delle opere di Dumas padre e in seguito ad altri di argomento passionale tra cui Storia di una capinera che riscosse un discreto successo. Si trasferì a Firenze nel 1869 e quindi a Milano dove frequentò circoli letterari conoscendo Arrigo Boito e Giuseppe Giacosa. Con la novella Nedda si attuò la sua conversione al Verismo che lo condusse a scrivere nel 1881 la sua opera più completa I Malavoglia che con Mastro-don Gesualdo del 1889 costituiscono due fra i più notevoli romanzi della letteratura italiana.
“La nuova concezione verista di Verga - ha affermato il presidente Capasso - pose il cardine dell'opera letteraria sulla "sparizione" dell'autore, facendo in modo che nella narrazione i fatti si sviluppassero da soli, come per una necessità spontanea. Il linguaggio di Verga è rude e spoglio come un riflesso del mondo che rappresenta, fatto sia di povera gente come ne I Malavoglia, sia di ricchi come in Mastro-don Gesualdo, tutti comunque dei "vinti" nella lotta quotidiana della vita”.
Lo scrittore si occupò anche di teatro, sceneggiando alcune sue novelle di cui la più famosa è Cavalleria rusticana musicata in seguito da Pietro Mascagni. Verga divenne Senatore del Regno nel 1920 su nomina del re Vittorio Emanuele III.
Nella biblioteca del Museo - aperta secondo le regole rigide anti Covid-19 – sono stati messi a disposizione vari testi di Verga.

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Un’adesione corale e convinta quella della Fondazione Mediterraneo e del presidente Michele Capasso.
Non è rimasto inascoltato l’appello alla preghiera per la pace in Ucraina elevato dal Papa.  Questa sera alle 19,15 collegamento video dal Museo della Pace con il segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, arcivescovo Paul Richard Gallagher, che presiederà una speciale preghiera per l’Ucraina nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, insieme con la Comunità di Sant’Egidio.
L’orazione accomunerà in forma collegiale anche i cardinali e vescovi riuniti in questi giorni a Roma per il Consiglio permanente della Cei. Il presidente Capasso dalla Cappella Don Bosco ha comunicato che I missionari salesiani informano che, "da quando si è acuita la crisi in Ucraina, i giovani dell'oratorio salesiano di Kiev si sono riuniti a turni di cento alla volta per 309 sere per recitare le tre Ave Maria e per condividere un pensiero della buonanotte nello stile di don Bosco”.

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Nel pieno rispetto delle norme anti Covid 19 si è svolta al Museo la “Giornata mondiale della pizza”.
Nella pizzeria del Museo sono state riproposte antiche ricette con il lievito madre mentre nei grandi videowall nei 5 piani è stato possibile godere l’edizione integrale del video emozionale “IL PANE E L’ARTE DEL PIZZAIUOLO”.

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Questa mattina gran numero di visitatori - nel rigoroso rispetto delle regole anti Covid 19 – e di giovani student, in particolare delle scuole elementari e medie, collegati sulle piattafrome multimediali e sui canali social del Museo della Pace - MAMT per celebrare il “225° anniversario della nascita della bandiera tricolore”.
Video, immagini e documenti - sin dalla prima presentazione del tricolore a Genova nel 1789 – hanno coinvolto tutti.
Tanti i collegamenti, in particolare con la città di Reggio Emilia per le celebrazioni principali in quella città.

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Visitatori - nel rispetto delle regole Covid 19 - e grande afflusso di link e contatti sulla piattaforma multimediale del Museo della pace - MAMT per il novantesimo anniversario dalla nascita di Umberto Eco. Non è enfasi definirlo uno dei più grandi ed influenti intellettuali italiani del Novecento. Il 5 gennaio 2022 Umberto Eco avrebbe compiuto novant’anni.
Se n’è andato purtroppo sei anni fa, il 19 febbraio 2016, lasciando un vuoto devastante nel mondo intellettuale italiano. Perché Eco era il mago dell’analisi arguta, del commento costruttivo e talvolta irriverente, dell’osservazione acuta sulla realtà attuale. Ciò che oggi più manca di lui è proprio questa lucidità dello sguardo che proiettava su ogni cosa illuminandola di una luce nuova” ha affermato, commosso, il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso concludendo così il suo personale ricordo:
Cosa direbbe Umberto Eco della situazione attuale? Quanti fiumi di parole pronuncerebbe sulla pandemia, sulle discussioni che oggi infiammano l’opinione pubblica? Il silenzio che segue queste domande è assordante, poiché più di tutto manca il riferimento - la sapienza lucida - che Umberto incarnava tramite la sua interpretazione imparziale. Ed è  proprio dal peso di questa domanda e, soprattutto, dall’assenza della sua risposta che possiamo determinare quanto sia incolmabile la perdita di Eco per il mondo culturale attuale. Oggi possiamo rintracciare la sua opinione attraverso i suoi scritti, ricomporla tramite un’accurata analisi delle parole da lui pronunciate. Possiamo fare nostra la lucidità di sguardo di Umberto Eco, la sua capacità di guardare il mondo attraverso la lente di approfondimento della cultura; ma certo non è la stessa cosa”.
Ed il presidente Capasso ha ricordato l’immediata adesione di Umberto Eco nel 1997 al Comitato Scientifico Internazionale della Fondazione ed il suo sostegno al Magnifico Rettore dell’Università di Bologna per la creazione della Rete “Almamed”: sezione autonoma della Fondazione Mediterraneo che riunisce, ancora oggi, le principali Università del Mediterraneo per diffondere i valori e la conoscenza alle nuove generazioni.
Nei grandi videowall del Museo sono godibili immagini, collegamenti ipertestuali ed i principali testi scritti da Umberto Eco.

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Celebrato in presenza - nel rispetto delle regole anti Covid 19 – e sulle piattaforme multimediali del Museo della Pace il 42° anniversario dalla morte di Piersanti Mattarella
In questa occasione sono state proposte pagine dal libro di Giovanni Grasso “Piersanti Mattarella. Da solo contro la mafia” e le immagini del palinsesto che la RAI ha dedicato su tutte le reti e testate.
Per le scuole superiori è stata proposta una scheda del delitto, con le successive indagini e la storia processuale: ma, soprattutto, la figura umana e politica di Piersanti Mattarella con le immagini delle Teche Rai, le interviste rilasciate da lui stesso e alcune fotografie inedite.

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