AL VIA LE CELEBRAZIONI DEL 25° ANNIVERSARIO DEL PROCESSO DI BARCELLONA

Il presidente Michele Capasso ha partecipato a Barcellona al via delle celebrazioni per il 25° anniversario del Processo di Barcellona promosso dall’Unione europea e dal Paesi partner mediterranei per un partenariato politico, culturale, scientifico e sociale.
La Fondazione Mediterraneo è stata ed è protagonista di questo processo – ha affermato il presidente Capasso – avendo realizzato gli eventi e le azioni principali sin dalla nascita nel 1995: dai Forum Civili Euromed alle Conferenze euro mediterranee fino alle ultime iniziative quali il Museo della Pace e del Mediterraneo. Il Processo di Barcellona è stata un’importante opportunità che ci aiuta a riflettere su quanto è stato realizzato ma, soprattutto, sulle sfide che ci attendono nell’immediato futuro”.

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LA RIFORMA DELLA CITTADINANZA TRA IUS SOLI E IUS CULTURAE

La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh Italia hanno partecipato al seminario promosso dal dipartimento esteri di DEMA dal titolo “LA RIFORMA DELLA CITTADINANZA TRA IUS SOLI E IUS CULTURAE”.
Dopo gli interventi di Alessandra Sardu, Luigi De Magistris, Sandro Ruotolo ed altri relatori, il presidente Michele Capasso ha sottolineato l’importanza di programmare ed agire riferendosi allo scenario globale del 2050 al fine di proporre soluzioni coerenti con i grandi cambiamenti climatici, demografici e sociali che ci aspettano in un futuro molto prossimo.

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IL PRESIDENTE CAPASSO PARTECIPA ALLA CERIMONIA DI AVVICENDAMENTO DEL COMANDANTE INTERREGIONALE CARABINIERI “OGADEN”

Il presidente Michele Capasso ha partecipato alla Cerimonia di avvicendamento del Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden”. Al Generale di Corpo d’Armata Vittorio Tomasone, dal 3 febbraio 2020, subentra il Generale Adolfo Fischione. Il Generale Tomasone lascia, dopo quasi 50 anni di vita militare, di cui 21 mesi trascorsi al Comando dell’Interregionale “Ogaden”, il servizio attivo nell’Arma. All’avvicendamento, di fronte ad un reparto di formazione schierato in armi nella storica caserma “Salvo D’Acquisto”, insieme alla bandiera di Guerra e alla Fanfara del 10° Reggimento Carabinieri “Campania”, hanno presenziato il Comandante Generale dell’Arma, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, e numerose Autorità religiose, civili e militari del capoluogo. Presente, inoltre, una folta rappresentanza di Carabinieri dei reparti territoriali e specializzati operanti nelle aree poste sotto la responsabilità dell’Interregionale “Ogaden”, nonché delegati degli organi della Rappresentanza Militare, orfani e familiari di vittime del dovere, commilitoni in congedo, Associazioni combattentistiche e d’Arma. Nelle ore che hanno preceduto la cerimonia il Generale Tomasone ha reso onore al Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria”, deponendo un cuscino di fiori presso la tomba dell’Eroe nella Basilica di Santa Chiara. Nel corso del saluto di commiato il Generale Tomasone ha prima di tutto rivolto un pensiero commosso a chi ha sacrificato la propria vita per l’Arma e per il nostro amato Paese, ai tanti commilitoni feriti in servizio e a tutte le famiglie colpite nei loro affetti. Di seguito ha ringraziato tutti i Carabinieri dell’ “Ogaden” per l’impegno, la professionalità e l’abnegazione quotidianamente profusi a favore delle comunità locali e per gli importanti risultati ottenuti nell’azione di prevenzione e repressione di ogni forma di illegalità. A sua volta, il Generale Fischione ha espresso soddisfazione per l’alta carica conferitagli, assicurando il massimo impegno al fine di esaltare ulteriormente l’attività dell’Arma dei Carabinieri nelle Regioni Campania, Abruzzo, Basilicata, Molise e Puglia.
Il presidente Capasso, nel corso di brevi colloqui con il Comandante Generale Nistri, con il Generale Stefanizzi e con il Generale Fischione ha dichiarato la gioia e la piena disponibilità della Fondazione nell’ospitare prossimamente al Museo della Pace - MAMT la Mostra “L’Arma dei Carabinieri, nei Secoli Fedele”.

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FESTA DI SAN GIOVANNI BOSCO AL MUSEO DELLA PACE

In occasione della Festa dedicata a San Giovanni Bosco numerose iniziative si sono svolte al Museo della Pace: incontri di giovani, visita ai percorsi emozionali dedicati a Don Bosco, preghiere comuni nella Cappella con le reliquie di Don Bosco e Madre Mazzarello.
In questa occasione è stata officiata una celebrazione della Santa Messa con un momento di preghiera e di riflessione sull’opera di Don Bosco per i giovani.

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IL PRESIDENTE CAPASSO ALLA PRESENTAZIONE DI “SEMPRE INSIEME PER L’AMBIENTE”

Il presidente Michele Capasso e Pia Molinari sono intervenuti alla presentazione dell’Associazione “Sempre insieme per l’ambiente” costituita da ex dipendenti e funzionari dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA).
Nel corso del suo intervento il presidente Capasso ha comunicato l’apprezzamento per la costituzione del “Centro internazionale studi ambientali” (avente la sede presso la Fondazione Mediterraneo) ed allertato sui rischi e sulle mancate politiche ambientali a livello regionale, nazionale ed internazionale.

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ROBERTA SANTANIELLO FIRMA IL MANIFESTO KIMIYYA

Roberta Santaniello, dirigente della Regione Campania e vicepresidente dell’Assemblea Regionale della Campania del Partito Democratico, ha firmato l’appello della Fondazione Mediterraneo per “LE DONNE ATTRICI DEL DIALOGO” titolato ”KĪMIYYA”.
Il programma è ideato e realizzato dalla Fondazione Mediterraneo, in collaborazione con 12 Reti nazionali della « Fondazione Anna Lindh » (Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Spagna Francia, Italia, Malta, Mauritania, Repubblica Ceca, Lituania, Slovenia, Tunisia) e con le principali istituzioni internazionali (ONU, Parlamento Europeo, Consiglio d’Europa, ecc.).
La DONNA è la principale “promotrice” dei collegamenti tra le società civili: sostenendo la sua formazione, l'istruzione e l'accesso ai nuovi strumenti ed alle nuove tecnologie digitali, sarà possibile facilitare l'attuazione del dialogo interculturale nella regione euro mediterranea e ridurre le migrazioni e le cause dei conflitti.
Il nome KĪMIYYA è stato scelto perché nelle antiche lingue del Mediterraneo (amarico, arabo, greco e altre lingue) significa "abbracciare", "fondere", "riunire insieme", "condividere”, “amalgamare”.
809 le donne prime firmatarie nel mondo fino ad oggi, tra le quali premi Nobel, donne con responsabilità di Governo, donne di cultura e di scienza e via per un lungo elenco al quale da oggi si aggiunge il nome di Roberta Santaniello.

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ANNIVERSARI AL MUSEO: I 600 ANNI DELLA CUPOLA DI BRUNELLESCHI

L’undicesimo degli anniversari è dedicato ai 600 anni dalla costruzione della Cupola del Brunelleschi a Firenze.
Nel Museo sono disponibili video, immagini e documenti sulla cupola e vengono proiettati immagini, film, interviste e letto pagine significative sulla costruzione-simbolo della Città di Firenze.
“La Cupola del Brunelleschi rimane ancora oggi la più grande in muratura mai costruita. A base ottagonale, il suo diametro esterno è di 54,8 metri mentre quello interno di 45,5. Con questo capolavoro inizia, convenzionalmente, la grande stagione dell'Umanesimo e del Rinascimento” afferma il presidente architetto Michele Capasso, studioso del Brunelleschi e della Cupola.
La Cupola è innanzitutto il simbolo dell'Universo, del suo ordine e della sua bellezza. Per i cristiani parla di Dio e del suo ricongiungimento con gli uomini. Leon Battista Alberti fu tra i primi ammiratori della grandiosa opera di Filippo Brunelleschi. Gli apprezzamenti e gli studi sulla Cupola brunelleschiana non hanno mai avuto pause. Tale è il suo fascino che da generazioni la passione per capire e spiegare la ‘macchina’ della Cupola, continua a suscitare vivaci dibattiti fra gli specialisti.
Il problema del “voltar la cupola” si pose all’Opera di Santa Maria del Fiore fin dal 1418: si fecero inviti, gare e si chiesero consulenze, coscienti della complessa natura della costruzione. Si trattava di dare soluzione all'ottagono del tamburo (l'imposta della Cupola), ereditato dal Talenti, Benci di Cione, Giovanni d'Ambrogio e altri, e di risolvere il più grande problema tecnico dell'Occidente di quei decenni. Finalmente nel 1420 la scelta cadde su Filippo Brunelleschi. Il 7 agosto di quell’anno i lavori di costruzione della Cupola ebbero inizio per terminare, fino alla base della lanterna, il primo agosto del 1436. La lanterna con copertura a cono, su disegno del Brunelleschi, fu realizzata, solo dopo la morte dell’artista (1446) e la palla di rame dorato con la croce, opera d'Andrea del Verrocchio, contenente reliquie sacre, fu collocata nel 1466.

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PER NON DIMENTICARE: AL MUSEO LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Come ogni anno il Museo della Pace ha svolto vari eventi con gli studenti delle scuole e vari gruppi di visitatori in occasione della “Giornata della Memoria”.
Nella Sala Israele - inaugurata da Shimon Peres - sono stati proiettati vari video, alcuni anche inediti, sulla Shoah e sulla deportazione degli Ebrei nei vari campi di concentramento.
Commozione e partecipazione in particolare guardando le testimonianze di Andra e Tatiana Bucci in occasione della loro visita al Museo della Pace. Commovente la loro storia: figlie di madre ebrea, nel 1944 - quando avevano solo 6 e 4 anni - sono state deportate ad Auschwitz e sono sopravvissute.
Oggi Tatiana vive a Bruxelles, mentre Andra tra gli Stati Uniti e l'Europa.
In questa occasione è stato presentato il libro ”Storia di Sergio” di Alessandra Viola, Andra Bucci e Tatiana Bucci: il racconto del loro cugino napoletano morto nei campi di concentramento.

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FILOMENA ZAMBOLI FIRMA IL MANIFESTO KIMIYYA

La Dr.ssa Filomena Zamboli, Segretario Generale del TAR Campania, ha sottoscritto il Manifesto Kimiyya in difesa delle donne.

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LA FONDAZIONE MEDITERRANEO E LA FEDERAZIONE ANNA LINDH ITALIA TRA I PROMOTORI DEL MANIFESTO DI ASSISI

La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh Italia hanno sottoscritto tra i primi il “Manifesto di Assisi” e partecipato all’incontro di Assisi nel Salone Papale del Sacro Convento.
Tra gli interventi quelli del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, del ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi e del presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli. Tra i promotori del Manifesto ci sono il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci, il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, il direttore della rivista San Francesco, padre Enzo Fortunato, il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, quello di Confindustria, Vincenzo Boccia, l'amministratore delegato Enel, Francesco Starace, e di Novamont, Catia Bastioli oltre al presidente della Fondazione Mediterraneo, Michele Capasso.
"Questo manifesto, che delinea quindi un prima e un dopo per le politiche ambientali in Italia, non poteva non partire dall'Umbria perché frutto della consapevolezza green che hanno sia Assisi sia questa regione" ha affermato il direttore della sala stampa del Sacro Convento, padre Enzo Fortunato.
L'Umbria, per la presidente Donatella Tesei, "rappresenta una regione dove, affrontando questi concetti, possiamo passare dalle parole ai fatti".
Quello del 24 gennaio ad Assisi è per Realacci un appuntamento sull'ambiente "più forte di quello del Forum economico mondiale di Davos" perché, ha spiegato, "il Manifesto di Assisi è una alleanza nuova e molto italiana che tesse una rete tra economia, cultura e ricerca con il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali del Paese".
Il presidente Michele Capasso, in occasione del trentennale della Fondazione Mediterraneo che coincide con la giornata odierna,  ha sottolineato l’importanza di passare da un “sistema di misure” ad un “sistema di valori” in cui “è assolutamente indispensabile costruire un'economia e una società più a misura d'uomo in grado di affrontare con coraggio la crisi climatica, grazie ad una nuova alleanza tra istituzioni, mondo economico, politica, società e cultura”.

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