Elenco Generale||degli eventi

Il presidente Michele Capasso ha coordinato il workshop, animato da Fabrizio Mangoni  (Università Federico II – Architetto urbanista esperto di DM).
La dieta mediterranea è esempio di patrimonio culturale “vivo” e driver di coesione sociale.
Valorizzare gli elementi di narrazione della Dieta Mediterranea come stile di vita necessita, ancora, di molto lavoro creativo e di ricerca per rendere visibile e raccontabile il rapporto che passa tra le parole e le cose, tra le storie delle persone e i prodotti della terra, tra il dire e il fare, tra il gusto e le emozioni. Gli alimenti della Dieta  Mediterranea hanno metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura praticate in determinati territori in maniera omogenea, secondo regole tradizionali e protratte nel tempo. Si tratta di produzioni talvolta di entità limitate, affidate alla tenacia di alcuni operatori, coltivatori diretti e imprenditori.
Il fattore tradizione conferisce tra l’altro alle produzioni diverse utili caratteristiche:

  • storicità (origini delle comunità locali e loro stretto rapporto con l’ambiente e il territorio)
  • familiarità (memoria e vocazioni delle proprie radici)
  • riscoperta (ricerca della qualità, del gusto, del particolare)
  • eccellenza per le peculiari caratteristiche organolettiche.

La valorizzazione, attraverso la narrazione, della Dieta Mediterranea - utilizzando tutti gli strumenti e le tecnologie disponibili - costituisce uno strumento indispensabile anche per le imprese per diffondere informazioni sulla sicurezza alimentare, sulle tecniche di produzione, sui sistemi di controllo e garanzia, sull’implementazione del turismo legato ai percorsi emozionali del cibo.
È inoltre auspicabile pervenire ad una “filosofia universale” della Dieta Mediterranea in grado di sostenere l’utilizzo a km “0” dei prodotti della terra.
Una opportuna narrazione può valorizzare il ruolo del suolo nell’economia circolare, riferibile specialmente ai prodotti principali della Dieta Mediterranea e la diffusione delle metodologie dell’EFH (Environment, Food and Healt) che punta a promuovere un invecchiamento in salute e la lotta all’obesità.
Sono intervenuti membri della Federazione Anna Lindh Italia.

Esperti: Rossella Galletti – Università Suor Orsola Benincasa; Roula Papadopoulou – Region of Crete; Donatella Tramontano – Università Federico II e Gens ONG; Ferdinando Gandolfi – Regione Campania; Marco Dianti, Ombretta Sciandra – Provincia Autonoma di Trento; Elena Tsangaridi (Communication Officer of Troodos Dev.Company – Unesco Global Geopark).

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L’Associazione  “Noi cittadini per Napoli” di Angelo Colella e la Fondazione Mediterraneo hanno organizzato un incontro con Alessandro Barbano e presentato il suo libro “Troppi diritti. L’Italia tradita dalla libertà” (Mondadori Editori).
I lavori sono stati introdotti dal presidente Michele Capasso e moderati dal prof. Massimo Lo Cicero.
Tra i presenti i proff. Massimo Pica Ciamarra, Maurizio Iaccarino, Nello Polese; i giornalisti Santa Di Salvo Giorgio Gradogna, Said Margoul; gli imprenditori Fulvio Merlino, Ettore Cucari, Bibi Giurazza; i politici Luciano Schifone e Massimo Adinolfi.
L’autore Alessandro Barbano ha sottolineato la necessità di riannodare con la forza della cultura i fili sfilacciati delle nostre coscienze e l’urgenza di equilibrare il rapporto tra diritti e doveri.
Sono intervenuti membri della Federazione Anna Lindh Italia.

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Nel giorno dei funerali la Fondazione Mediterraneo e la Federazione si stringono intorno alle vittime del Ponte Morandi ed alla città di Genova che dal 1991 è stata al fianco della Fondazione in molteplici attività per il dialogo e la pace.
A Genova, dopo quella che è stata la più grave tragedia del dopoguerra, nulla sarà più come prima. Forse è anche per questo che durante i funerali di Stato molti sono stati i genovesi che si sono sentiti in dovere di parlare e di fare appello alla giustizia.
È stato un rito sacro con momenti inevitabilmente profani. La stragrande maggioranza degli applausi sono stati destinati ai vigili del fuoco che hanno affollato la struttura con le proprie squadre fuori servizio – alcune reduci da turni di 27 ore continuative tra le macerie - e i volontari di associazione e protezione civile. Nel frattempo trecento di loro continuavano a scavare sul greto e intorno ai monconi degli stralli crollati.
Il Capo dello Stato Mattarella è stata la figura istituzionale salutata con più calore e affetto dalle migliaia di genovesi che fin dalle 8 di mattina hanno fatto la coda per entrare nel padiglione della Fiera. I genovesi che si sono sentiti in dovere di esserci erano migliaia. Molti di più quelli che fuori hanno seguito la cerimonia davanti a due schermi, una vera folla quella che ha attorniato De Ferrari, la piazza della fontana, il punto in cui Genova si riunisce ogni volta che c’è da festeggiare o da piangere.
Le parole di Bagnasco durante l’Omelia sono state misurate e di buon senso.
Al termine della cerimonia con rito cattolico è stato offerto il microfono agli imam della foltissima comunità araba di Genova. Uno ha pregato recitando pochi versi del “Salaam Alaikum” (erano diverse le vittime musulmane): il secondo, Salah Hussein, ha scelto parole toccanti che hanno ricevuto uno scroscio di applausi… “Siamo qui insieme, sotto un unico Dio per stringerci intorno alle vittime e alle famiglie. È caduto un ponte… un ponte non dovrebbe mai cadere perché unisce e Genova ha sempre unito nella sua storia. Preghiamo per Genova, la Superba, che saprà ancora una volta rialzarsi… Zena in arabo significa la bella”.
A Genova la comunità araba è una delle più antiche, esiste dal 1500, come quella armena: il dialetto zeneixe vanta tantissime parole in arabo, quasi intraducibili.

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La Federazione Anna Lindh Italia ha partecipato agli eventi di “Pescasseroli legge” con la direzione artistica di Dacia Maraini.
Tra i libri presentati si segnalano quelli di Tiziana Ferrario, Alan Friedman, Piero Fassino, Alessandro Barbano, Loredana Lipperini, Marilu Simoneschi, Martin e Alessandra Viola.

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Il presidente Capasso è intervenuto a Roma alla cerimonia per l’Ottava edizione degli “Incontri internazionali per la pace”, a cura dei francescani di Spagna.
Una marcia per la pace che si conclude ad Assisi, in comunione con altre congregazioni, tra le quali la Famiglia salesiana.

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La Fondazione Mediterraneo ha organizzato una nuova edizione della Summer School sui temi della pace e della coesistenza tra culture.
Momenti significativi gli incontri e le Sante Messe nel rifugio e nella Chiesetta dedicata a Maria Ausiliatrice, sotto la guida di Suor Maria Pia Giudici.

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In occasione delle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Nelson Mandela il presidente Michele Capasso ha presentato il WORLD PEACE FORUM basato proprio sui valori dell’uguaglianza e del rispetto dei diritti umani alla base della vita del presidente sudafricano scomparso nel 2013.
L’assessore al Comune di Napoli Alessandra Sardu ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa ed il ruolo del Comune di Napoli per assicurarne il dovuto buon esito.
A conclusione dei lavori è stato rivolto un invito ai rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni presenti a collaborare a questo evento significativo per l’Italia e per la città di Napoli.

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Una delegazione della Fondazione Mediterraneo ha partecipato alle celebrazioni in occasione del centenario della nascita di Nelson Mandela.
Il presidente Capasso ha ricordato i due incontri con il presidente sudafricano e l’insegnamento indelebile che ha tracciato il senso della vita e dell’azione della Fondazione.
Di particolare importanza il discorso tenuto da Barak Obama: l’ex presidente statunitense al Wanderers Stadium ha lanciato un appello all'uguaglianza, al cambiamento, alla speranza, alla tolleranza, e all'inclusione facendo riferimento proprio ai valori per i quali si è battuto durante tutta la vita il leader sudafricano, invitando il mondo a prendere esempio dal premio Nobel per la Pace scomparso il 5 dicembre del 2013.
Obama si è soffermato sulle diseguaglianze che attanagliano "molti Paesi in via di sviluppo dove le ricchezze finiscono nelle tasche delle stesse persone, rafforzando lo schema delle iniquità e alimentando la corruzione". Un problema che, secondo l’ex presidente, emerge sempre di più anche "negli Stati Uniti e nei Paesi occidentali dov’è cresciuta l'insicurezza economica delle famiglie della classe media, di chi lavora nelle fabbriche, nelle fattorie. E dove gli interessi di milioni di persone vengono ignorate, mentre pochi individui detengono troppi poteri, troppa influenza nei media e nella vita economica".
Al Wanderers Stadium di Johannesburg, l’ex presidente ha invitato i cittadini di tutto il mondo a "credete nei fatti", con un appello al realismo e contro le fake news. "Senza i fatti non c’è alcuna base per la collaborazione. Se io dico che questo è un podio e voi dite che è un elefante sarà difficile per noi collaborare". Tra la folla, arrivata alle prime ore del giorno per ascoltarlo, c’erano anche ospiti illustri tra cui l'ultima moglie di Mandela, l'ex presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf, l'ex segretario generale dell'Onu, Koffi Annan, e l’ex primo ministro italiano Matteo Renzi.

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Si è svolta a Rabat in Marocco la Conferenza Annuale EuroMeSCo "Cambiare le lenti euromediterranee" che ha riunito oltre 160 ricercatori, responsabili delle decisioni, accademici e rappresentanti della società civile di 25 paesi dell'area euromediterranea per contestare alcune idee che sono alla base delle relazioni euromediterranee.
Nei forum euromediterranei, infatti, l'attenzione si concentra spesso sullo stato del sud e sud-est del Mediterraneo e sul suo impatto sull'Unione europea.
A sua volta, questa conferenza si è concentrata su come i recenti sviluppi in Europa influenzano le sponde meridionali del Mediterraneo e più in generale le relazioni euromediterranee.
Allo stesso modo, le politiche euromediterranee sono troppo spesso intese come politiche dell'Unione europea nei confronti del Mediterraneo meridionale.
Pertanto, questa conferenza ha anche esaminato le politiche e le strategie sviluppate dai paesi del Mediterraneo meridionale nei confronti dell'UE e di altri partner.
La conferenza è stata organizzata congiuntamente dall'Istituto europeo del Mediterraneo (IEMed) e dal Centro politico OCP.
La Fondazione Mediterraneo, cofondatrice della network, e la Federazione Anna Lindh Italia ha partecipato ai lavori.

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La giornalista Brunella Savarese dell’agenzia “Vista Campania” ha sottoscritto il manifesto Kimiyya.

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