Elenco Generale||degli eventi
03 Febbraio 2020
Il presidente Michele Capasso ha partecipato alla Cerimonia di avvicendamento del Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden”. Al Generale di Corpo d’Armata Vittorio Tomasone, dal 3 febbraio 2020, subentra il Generale Adolfo Fischione. Il Generale Tomasone lascia, dopo quasi 50 anni di vita militare, di cui 21 mesi trascorsi al Comando dell’Interregionale “Ogaden”, il servizio attivo nell’Arma. All’avvicendamento, di fronte ad un reparto di formazione schierato in armi nella storica caserma “Salvo D’Acquisto”, insieme alla bandiera di Guerra e alla Fanfara del 10° Reggimento Carabinieri “Campania”, hanno presenziato il Comandante Generale dell’Arma, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, e numerose Autorità religiose, civili e militari del capoluogo. Presente, inoltre, una folta rappresentanza di Carabinieri dei reparti territoriali e specializzati operanti nelle aree poste sotto la responsabilità dell’Interregionale “Ogaden”, nonché delegati degli organi della Rappresentanza Militare, orfani e familiari di vittime del dovere, commilitoni in congedo, Associazioni combattentistiche e d’Arma. Nelle ore che hanno preceduto la cerimonia il Generale Tomasone ha reso onore al Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria”, deponendo un cuscino di fiori presso la tomba dell’Eroe nella Basilica di Santa Chiara. Nel corso del saluto di commiato il Generale Tomasone ha prima di tutto rivolto un pensiero commosso a chi ha sacrificato la propria vita per l’Arma e per il nostro amato Paese, ai tanti commilitoni feriti in servizio e a tutte le famiglie colpite nei loro affetti. Di seguito ha ringraziato tutti i Carabinieri dell’ “Ogaden” per l’impegno, la professionalità e l’abnegazione quotidianamente profusi a favore delle comunità locali e per gli importanti risultati ottenuti nell’azione di prevenzione e repressione di ogni forma di illegalità. A sua volta, il Generale Fischione ha espresso soddisfazione per l’alta carica conferitagli, assicurando il massimo impegno al fine di esaltare ulteriormente l’attività dell’Arma dei Carabinieri nelle Regioni Campania, Abruzzo, Basilicata, Molise e Puglia.
Il presidente Capasso, nel corso di brevi colloqui con il Comandante Generale Nistri, con il Generale Stefanizzi e con il Generale Fischione ha dichiarato la gioia e la piena disponibilità della Fondazione nell’ospitare prossimamente al Museo della Pace - MAMT la Mostra “L’Arma dei Carabinieri, nei Secoli Fedele”.
28 Gennaio 2020
L’undicesimo degli anniversari è dedicato ai 600 anni dalla costruzione della Cupola del Brunelleschi a Firenze.
Nel Museo sono disponibili video, immagini e documenti sulla cupola e vengono proiettati immagini, film, interviste e letto pagine significative sulla costruzione-simbolo della Città di Firenze.
“La Cupola del Brunelleschi rimane ancora oggi la più grande in muratura mai costruita. A base ottagonale, il suo diametro esterno è di 54,8 metri mentre quello interno di 45,5. Con questo capolavoro inizia, convenzionalmente, la grande stagione dell'Umanesimo e del Rinascimento” afferma il presidente architetto Michele Capasso, studioso del Brunelleschi e della Cupola.
La Cupola è innanzitutto il simbolo dell'Universo, del suo ordine e della sua bellezza. Per i cristiani parla di Dio e del suo ricongiungimento con gli uomini. Leon Battista Alberti fu tra i primi ammiratori della grandiosa opera di Filippo Brunelleschi. Gli apprezzamenti e gli studi sulla Cupola brunelleschiana non hanno mai avuto pause. Tale è il suo fascino che da generazioni la passione per capire e spiegare la ‘macchina’ della Cupola, continua a suscitare vivaci dibattiti fra gli specialisti.
Il problema del “voltar la cupola” si pose all’Opera di Santa Maria del Fiore fin dal 1418: si fecero inviti, gare e si chiesero consulenze, coscienti della complessa natura della costruzione. Si trattava di dare soluzione all'ottagono del tamburo (l'imposta della Cupola), ereditato dal Talenti, Benci di Cione, Giovanni d'Ambrogio e altri, e di risolvere il più grande problema tecnico dell'Occidente di quei decenni. Finalmente nel 1420 la scelta cadde su Filippo Brunelleschi. Il 7 agosto di quell’anno i lavori di costruzione della Cupola ebbero inizio per terminare, fino alla base della lanterna, il primo agosto del 1436. La lanterna con copertura a cono, su disegno del Brunelleschi, fu realizzata, solo dopo la morte dell’artista (1446) e la palla di rame dorato con la croce, opera d'Andrea del Verrocchio, contenente reliquie sacre, fu collocata nel 1466.
27 Gennaio 2020
Come ogni anno il Museo della Pace ha svolto vari eventi con gli studenti delle scuole e vari gruppi di visitatori in occasione della “Giornata della Memoria”.
Nella Sala Israele - inaugurata da Shimon Peres - sono stati proiettati vari video, alcuni anche inediti, sulla Shoah e sulla deportazione degli Ebrei nei vari campi di concentramento.
Commozione e partecipazione in particolare guardando le testimonianze di Andra e Tatiana Bucci in occasione della loro visita al Museo della Pace. Commovente la loro storia: figlie di madre ebrea, nel 1944 - quando avevano solo 6 e 4 anni - sono state deportate ad Auschwitz e sono sopravvissute.
Oggi Tatiana vive a Bruxelles, mentre Andra tra gli Stati Uniti e l'Europa.
In questa occasione è stato presentato il libro ”Storia di Sergio” di Alessandra Viola, Andra Bucci e Tatiana Bucci: il racconto del loro cugino napoletano morto nei campi di concentramento.
21 Gennaio 2020
Il decimo degli anniversari è dedicato al centesimo anniversario dalla nascita di Chiara Lubich.
Molti gli intellettuali ed i religiosi intervenuti nelle sale multimediali del Museo dove - nella sezione “I Grandi protagonisti della Storia” - sono disponibili video, immagini e documenti su Chiara: una donna che con mitezza e rigore ha diffuso il Vangelo ed il dialogo interreligioso.
In questa occasione sono stati proiettati immagini, film, interviste e letto pagine significative scritte da Chiara Lubich.
20 Gennaio 2020
Il nono degli anniversari è dedicato al centesimo anniversario dalla nascita di Federico Fellini.
Molti gli artisti e gli attori intervenuti nelle sale multimediali del Museo dove - nella sezione “I Grandi protagonisti della Storia” - sono disponibili video, immagini e documenti sul grande regista.
In questa occasione sono stati proiettati immagini, film, interviste e commenti provenienti da ogni parte del mondo in occasione del centenario. Nei 5 piani del Museo sono stati riproposti i film più significativi del grande regista.
19 Gennaio 2020
L’ottavo degli anniversari è dedicato al ventesimo anniversario dalla morte di Bettino Craxi.
Molti i politici intervenuti nelle sale multimediali del Museo dove - nella sezione “I Grandi protagonisti della Storia” - sono disponibili video, immagini e documenti sullo statista italiano.
In questa occasione sono state lette pagine del recente libro di Bettino Craxi “Parigi - Hammamet” e pagine dei libri di Claudio Martelli “L’antipatico” e di Marcello Sorgi “Presunto colpevole”.
Nei 5 piani del Museo sono stati riproposti nei grandi videowall le interviste e tutto il materiale video su Bettino Craxi.
Nel pomeriggio dibattito sul recente film di Gianni Amelio “Hammamet”.
Il presidente Michele Capasso ha ricordato l’amicizia tra Bettino Craxi ed il padre Raffaele e le frequentazioni in giovane età a casa di Pietro Nenni, oltre alle visite a San Sebastiano al Vesuvio ed i funerali del 2000 in Tunisia”.
Il tutto riportato nel libro “Nostro Mare Nostro” di Michele Capasso.
19 Gennaio 2020
“La mia libertà equivale alla mia vita”.
“Questa la scritta su una semplice tomba dipinta di bianco, rivolta verso l’Italia, a ricordo di un grande statista: Bettino Craxi”.
Con queste parole il presidente Michele Capasso ha reso omaggio allo statista ed al socialista che ha condiviso un lungo periodo con il padre Raffaele, tra i fondatori del Partito Socialista, amico di Pertini e di Nenni.
Il presidente Capasso ha visitato Hammamet qualche giorno prima per essere presente al Museo della Pace - MAMT dove si è svolta una cerimonia con un momento di dibattito sul film di Gianni Amelio “Hammamet”.
Ed in questa giornata, il 19 gennaio 2020, tantissima gente, quasi 1000 persone, gli accenti di tutta Italia, la voglia di non sentirsi reduci ma parte della storia. Qualche lacrima di signore con gli occhiali scuri.
Alle 10,30 la commemorazione di Bettino Craxi, nel giorno esatto della sua morte 20 anni fa, si è svolta al cimitero cattolico di Hammamet, in Tunisia, una lingua di sabbia davanti alle tombe dei musulmani ovviamente in uno spazio molto più grande. Arriva la vedova Anna Moncini Craxi, scortata dai figli. Stefania è abbracciata a Benedetto, il figlio di Bobo, il nipote che porta il nome del nonno anche se nessuno lo chiama Bettino, un segno di riconciliazione tra i fratelli che vivono il dolore e questa lunga ferita mai sanata in due modi diversi.
Non ci sono discorsi politici, solo tanti dirigenti o militanti del vecchio Psi, come Ugo Intini, o del nuovo, come il senatore Riccardo Nencini e il segretario Enzo Maraio, e qualche parlamentare di Forza Italia, che lasciano i garofani sulla tomba bianca, ripitturata di fresco, del leader socialista. Una sola voce si alza dal gruppo silenzioso: è quella di un baritono amico che intona l'Ave Maria di Schubert. Claudio Martelli arriva con un leggero ritardo e questo fa sorridere i vecchi socialisti perché era così anche allora, quando tutto sembrava ruotare intorno a un garofano rosso. Ora quel fiore è su una lapide candida, sul rilievo di un libro aperto come si vedeva nell'antico simbolo del socialismo italiano. C'è un sole magnifico e il rumore del mare, il “Nostro Mare Nostro”: diviso da noi e non tra noi!
"Sono venuti in mille, come quelli di Garibaldi. La testimonianza che Craxi é vivo, al contrario dei tanti morti che pretendono di discutere sui suoi errori prima ancora che sui loro", ha detto la figlia Stefania. Mentre la moglie Anna ha aggiunto: "Sono molto commossa, la fiducia di questi amici e compagni è più grande di quanto pensassi, sono passati 20 anni e Bettino è ancora nei cuori di tanti".
"Il Pd e la Lega assenti qui ad Hammamet? Molti italiani fanno a meno sia del Pd che della Lega e forse anche noi socialisti possiamo fare a meno di entrambi", ha affermato invece il figlio Bobo. Che ha aggiunto: "C'è una duplice lettura, siamo obbligati al ricordo e alla memoria, ma anche obbligati a ricordare che fu vittima di una persecuzione senza pari, come disse il presidente della Repubblica 10 anni fa".
16 Gennaio 2020
In occasione del concerto al Museo della Pace - MAMT, il gruppo “Guappecarto” ha visitato il Museo esprimendo apprezzamento per un luogo unico e per la qualità acustica della sala musica.
16 Gennaio 2020
In occasione del concerto al Museo della Pace – MAMT, il gruppo musicale parigino “Guappecarto” ha visitato la sezione dedicata a Molinari scultore del colore.
Grande apprezzamento per l’opera e per la casa museo dello scultore torinese con una dedica speciale per Jacopo Molinari.
16 Gennaio 2020
In occasione del concerto dei “Guappecarto” al Museo della Pace – svoltosi in collaborazione con il caffè Kimbo - gli ospiti accolti tutti gratuitamente e, soprattutto, il gruppo “Guappecarto” hanno potuto apprezzare le qualità del caffè Kimbo.