Tutti gli Eventi e le Iniziative || Anno per Anno

Il presidente Michele Capasso con Pia Molinari ed altri membri della Fondazione Mediterraneo hanno partecipato alla prima del docu-film di Giorgio Verdelli dedicato a Pino Daniele.
Prima della proiezione tanti ospiti al Museo della PaceMAMT ed alla sezione dedicata a “Pino Daniele Alive”: da Tullio De Piscopo ad Enrico Rovelli, da Maria Letizia Melina a Gianbattista ed altri amici che hanno collaborato con Pino.
Complimenti a Giorgio Verdelli e grazie per aver inserito nei crediti il Museo della Pace – MAMT che ha fornito, per il docu-film, contributi dei video emozionali.

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La Fondazione Mediterraneo con l’Ordine degli Architetti di Napoli ed il patrocinio del Comune di Napoli ha svolto i seguenti eventi presso il Museo della Pace - MAMT:

  • Proiezione di video sui diritti delle donne.
  • Visita emozionale alla mostra “Stracciando i veli, donne artiste dal mondo islamico”.
  • Tavola rotonda: Uno sguardo sul Mediterraneo, coordinata dal presidente Michele Capasso.

Hanno partecipato consiglieri dell’Ordine degli Architetti guidati dall’arch. Mariella D’Elia ed altri iscritti all’Ordine, oltre che donne impegnate nel sociale.

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Emozioni al Museo della Pace con tanti visitatori in giro tra i percorsi emozionali e nella Cappella dedicata a Don Bosco.
Alcuni di loro hanno voluto ricordare Pino cantando i suoi pezzi più belli…

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Il 21 marzo, primo giorno di primavera, il Museo della PaceMAMT ha celebrato con video, performance ed incontri la “Giornata della Memoria e della Legalità” per ricordare le vittime innocenti delle mafie auspicando che il risveglio della natura risvegli a voglia di verità e di giustizia sociale.
L’associazione Libera festeggia questa giornata, dal 1996, ogni anno in una città diversa leggendo i nomi di tutte le vittime innocenti: da quest’anno il Museo della Pace – MAMT fa scorrere attraverso i 107 videowall di grandi dimensioni i nomi di tutte le vittime per NON DIMENTICARE.
“Ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un’emozione forte. E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. Per questo motivo è un dovere civile ricordarli tutti. Per ricordarci sempre che a quei nomi e alle loro famiglie dobbiamo la dignità dell’Italia intera”.
Oggi più che mai ci sono altre vittime dell’illegalità, la gente su cui ricade il peso dei latrocini quotidiani perpetrati da una classe dirigente che a tutti i livelli ruba e legifera a proprio uso e consumo, indifferente alle sorti di tanti cittadini che vivono le peggiori mortificazioni sociali, l’emarginazione, la mancanza di un presente e soprattutto l’assenza di un futuro.
Ora si deve reagire se vogliamo garantire ai nostri figli un futuro degno di essere vissuto.

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Accolto da Michele Capasso e da Alessandro Daniele, Tullio De Piscopo ha visitato alcune sezioni del Museo della Pace e, specialmente, quella dedicata a “Pino DanileAlive”. Un solo commento: COMMOZIONE ED EMOZIONE!

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Don Peppe Diana è stato ricordato a 23 anni dal barbaro assassinio con una serie di eventi nel Museo della PaceMAMT dove vi è una sezione permanente a lui dedicata.
Don Peppe Diana fu ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994 nella sua chiesa a Casal di Principe, mentre si accingeva a celebrare messa.  Gli assassini non si accontentarono di freddarlo, vollero pure scempiarne il corpo con ulteriori colpi di pistola al basso ventre per indicare falsamente un movente sessuale e così tentare di impedire che divenisse il simbolo del riscatto di un popolo vessato dalla criminalità organizzata. Operazione in effetti in buona parte riuscita, se ci sono voluti 21 anni perché la diocesi di Aversa si decidesse a chiedere alla Santa Sede l’avvio della causa di beatificazione che deve riconoscere il martirio di don Peppe.
Le ragioni per le quali fu ucciso il parroco di Casal di Principe sono emerse nel processo che condannò i suoi omicidi, ma solo in secondo grado e poi in Cassazione, quando i giudici ribaltarono la sentenza di primo grado ed esclusero l’ipotesi della custodia da parte del parroco delle armi, fatto che aveva innescato la macchina del fango contro don Diana, facendo prevalere l’immagine di un prete vicino alla gente e ai giovani (patrimonio ritenuto indispensabile anche per i clan), impegnato a contrastare la subcultura camorrista, il cui valore simbolico era diventato potente.
Secondo la ricostruzione dei pm Don Diana aveva poi rifiutato la celebrazione dei funerali in chiesa di un malavitoso e questo gesto era stato considerato un affronto troppo duro da sopportare.
Tre giorni dopo il nipote del morto, infatti, entrò in sagrestia e sparò al sacerdote.
Don Diana perseguiva l’ostinata difesa dei suoi ragazzi esposti al male della corruzione e della delinquenza. E il testamento spirituale “Per amore del mio popolo non tacerò è un manifesto che impegna a non restare silenti davanti a “ogni ambiguo compromesso o ingiusto privilegio”.

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In occasione dell’onomastico di Pino Daniele i suoi più stretti collaboratori si sono riuniti al Museo della Pace MAMT ricordando il grande musicista: dal Maestro Tullio De Piscopo al manager Enrico Rovelli, da Gianbattista a Stefano ed a tanti altri…
In questa giornata è tornato il piccolo Sirio da Roma!
Un abbraccio forte, Pino!

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Il presidente Michele Capasso ha partecipato alla presentazione del libro di Anton Emilio KroghCome me non c’è nessuno”, presente Rita Pavone.

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Più di 150 partecipanti alla presentazione del libro di Anna Ausilia Ranieri  “Quei gesti antichi” hanno visitato il Museo della Pace – MAMT.

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Nella Sala Vesuvio del Museo della PaceMAMT si è svolta la presentazione del libro di Anna Ausilia Ranieri “QUEI GESTI ANTICHI” (editore Serarcangeli). Con l'autrice sono intervenuti il presidente Michele Capasso, il giornalista Vincenzo Colimoro e la critica letteraria Antonella Viggiani.
Più di 150 partecipanti hanno affollato la sala e, prima della presentazione, visitato il Museo della Pace – MAMT.

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