OMCOM – OSSERVATORIO SULLE MAFIE

OMCOM – OSSERVATORIO MEDITERRANEO SULLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E LE MAFIE

La Fondazione Mediterraneo e la Fondazione Antonino Caponnetto hanno costituito l’OMCOM – OSSERVATORIO MEDITERRANEO SULLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E LE MAFIE – che si pone come obiettivi il monitoraggio e l’analisi di quanto succede nei paesi dell’area mediterranea affrontando con una visione geopolitica le problematiche criminali organizzate e mafiose. Compito dell’Omcom è anche quello di formare gli addetti ai lavori per metterli in grado di leggere le infiltrazioni presenti sul territorio e di informare le opinioni pubbliche del mediterraneo sui pericoli che tali infiltrazioni comportano.

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Sabato 30 novembre 2024 dalle ore 15:00, presso la Sala Capitolare del Convento di Santo Spirito, si è svolto il 34° Vertice Antimafia, organizzato dalla Fondazione Antonino Caponnetto in collaborazione con l’OMCOM e gli Stati Uniti del Mondo.
Questo incontro, dal titolo “Dalla Mafia 4.0 all’Antimafia 4.0”, riflette sui cambiamenti e le sfide poste dalla criminalità organizzata nell’era digitale, richiamando la necessità di un’azione antimafia moderna e incisiva.
L’evento è stato aperto al pubblico e ha visto la partecipazione di esperti e figure di rilievo nella lotta contro la criminalità organizzata: un’occasione per comprendere meglio le sfide attuali e sostenere l’impegno per un’Italia e per un’Europa libere dalla mafia.
Per gli “Stati Uniti del Mondo” sono intervenuti:

  1. Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto e co-presidente dell’OMCOM (Osservatorio mediterraneo sulla criminalità organizzata e le mafie), membro degli “Stati Uniti del Mondo”;
  2. Michele Capasso, Segretario generale degli “Stati Uniti del Mondo”;
  3. Giuseppe Lumia, presidente della commissione “Volontariato” degli “Stati Uniti del Mondo”;
  4. Giuseppe Antoci, europarlamentare e “Ambasciatore degli Stati Uniti del Mondo”.

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Gli Stati Uniti del Mondo e la Fondazione Mediterraneo hanno collaborato e partecipato al Vertice antimafia in occasione del ventennale della “Fondazione Antonino Caponnetto”, membro fondatore degli Stati Uniti del Mondo.
La Fondazione Caponnetto celebra i 20 anni con un appuntamento, svoltosi sabato 17 giugno presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze, Sala Sibilla Aleramo, dal titolo “Cosa cambia nel 2023 nella lotta alla mafia. Impegni e prospettive. Dedicato a Nazzareno Bisogni”. Un vertice, aperto al pubblico al quale hanno partecipato numerosi esponenti del movimento antimafia.
“Un anniversario importante per la Fondazione Caponnetto – ha detto la vicesindaca Alessia Bettini – che da 20 anni svolge un grande lavoro non solo di analisi dei dati, ma anche di sensibilizzazione dei giovani per promuovere la cultura della legalità”.
“Siamo a 30 anni dalla strage dei Georgofili - ha affermato il Segretario generale degli Stati Uniti del Mondo Michele Capasso -  e dobbiamo sempre ricordare che le mafie ci sono ancora: è necessario continuare a vigilare e a trasmettere la cultura del rispetto delle regole, senza mai essere indifferenti. È molto bello che l’iniziativa pubblica della Fondazione Caponnetto si svolga alla biblioteca delle Oblate, un luogo di cultura, presidio sociale e cittadinanza democratica e critica. Perché quando c’è conoscenza c’è sempre attenzione, vigilanza e consapevolezza”.
“Dopo 20 anni della nascita della Fondazione abbiamo deciso di tornare a Firenze col nostro consueto vertice antimafia. Oggi - ha sottolineato il presidente della Fondazione Caponnetto Salvatore Calleri - è più che mai importante capire la mafia e le prospettive 2.0 di lotta alla mafia nel nostro Paese, in un momento in cui arrivano i fondi del PNRR, di cui 2 miliardi nell’area metropolitana fiorentina, e in cui la mafia, non dimentichiamolo, fattura 18 miliardi in Toscana, 230 miliardi in Italia ed ha un tesoro e pari a tremila miliardi nelle banche senza Ivan in giro per il mondo”.
“La lotta alla mafia – ha aggiunto l’ex appartenente alla direzione investigativa antimafia Renato Scalia – deve essere costante e quotidiana. Non possono essere tollerati alcuni tentennamenti, come allargare le maglie degli appalti pubblici, cercando di limitare i controlli, indebolire ulteriormente le intercettazioni telefoniche, ed altri provvedimenti che rendono meno efficace il contrasto alla criminalità di tipo mafioso”.
“A 30 anni dalla strage di via dei Georgofili in un periodo storico in cui la mafia è cambiata ed al contempo è diventata moderna e tribale, nel ventennale della nascita della Fondazione Caponnetto – ha aggiunto la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – la Fondazione ha deciso di fare un vertice antimafia straordinario, il 32°, dal titolo prospettico: ‘Cosa cambia nel 2023 nella lotta alla mafia. Impegni e prospettive’. Il vertice storicamente nasce per mettere a confronto le menti antimafia e per stabilire le migliori strategie di contrasto”.
“Un anniversario ventennale importante – ha continuato la presidente della Commissione Politiche per la promozione della legalità e della sostenibilità urbana Alessandra Innocenti – per il ruolo che svolge l'associazione Caponetto che porta il nome di un magistrato che non dimenticheremo mai per la sua forza e la sua voglia di sconfiggere Cosa Nostra con le sue preziose indagini.
Un’associazione che cerca di tenere alta l’attenzione su un fenomeno che purtroppo non è sconfitto, ma, anzi, ha cambiato tipologia d'azione e che non è più solo relegato in alcune regioni italiane, ma presente anche nella nostra regione. L’associazione, con i suoi report che aiutano a capire il fenomeno della criminalità organizzata ed i suoi progetti dedicati alle scuole, tiene alta l’attenzione, che non dobbiamo mai abbassare, per garantire fortemente la legalità. Bene la scelta di svolgere il vertice alla Biblioteca delle Oblate, dove da poco si sono intitolate due sale a Dario Capolicchio e Giovanna Maggiani Chelli, vittime di mafia. Per concludere – ha detto Alessandra Innocenti – buona vita Fondazione Caponnetto”.

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La cerimonia di premiazione si è svolta il 5 settembre alle ore 11:00, durante una manifestazione a Firenze, alla presenza di Giuseppe Antoci e Salvatore Calleri, nel giardino intitolato proprio a “Nonno Nino” come a tutti piace ricordarlo.
I premiati Omcom sono Alessio Ribaudo, Cecilia Sandroni e Gianni Scarpace per l’informazione, Walter Ganapini per l’ambiente e Gerardo Mastrodomenico per la legalità.
Quest’anno tra i premiati c’è stata Cecilia Sandroni (in collegamento da Venezia al Festival del Cinema), unica donna premiata oggi, per il suo impegno nel denunciare la criminalità ambientale attiva nell’area della Val di Cornia e della Toscana. Giornalista Internazionale di cultura e diritti umani, fondatrice della Piattaforma internazionale ItaliensPR e membro della Foreign Press di Roma.
Il 5 settembre è una data significativa in quanto si celebra il 101° anniversario della nascita del magistrato Antonino Caponnetto, simbolo dell’antimafia. Con questo riconoscimento si intende onorare il lavoro incisivo e quotidiano a difesa dell’informazione.

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