Elenco Generale||degli eventi

L'autore dell'attentato con una cintura esplosiva su Avenue Habib Bourguiba, nel primo pomeriggio di lunedì 29 ottobre 2018, si chiama Mona Kebla. La terrorista nata nel 1988, proviene da Mahdia, ex capitale del regno di Tunisia (gli Husseiniti) a 60 km. da Sousse.
L'attacco, che ha provocato 20 feriti, tra i quali 15 membri delle forze di sicurezza, nel centro di Tunisi, non ha ancora ricevuto alcuna rivendicazione. La responsabilità " daechista "non è esclusa, secondo il quotidiano "La Presse de Tunisie".
L'attacco è il primo commesso da una donna in Tunisia: una disoccupata di 29 anni, Mouna Kabia, laureata in Business English e proveniente dalla regione di Mahdia (sud-est di Tunisi). Secondo i media tunisini, non aveva mai trovato un lavoro in questo settore, ma a volte lavorava come addetta alla pastorizia per aiutare la sua famiglia. Nei giorni scorsi  è stata vista a Tunisi implorare ed urlare per la strada.
In precedenza, la giovane donna "non aveva mai avuto alcun comportamento o atteggiamento sospettoso, tutti possono testimoniare", ha detto uno dei suoi parenti, intervistato dal canale Al-Ghad (citato da webdo).
Ha scatenato la sua rabbia ed innescato lacintura "vicino alle macchine della polizia", ​​secondo il ministero dell'Interno. "È stata presumibilmente reclutata da elementi terroristici via Internet", ha detto la fonte. Non era considerata "estremista" dalle forze di sicurezza. Per il ministro degli Interni, Hichem Fourati, si tratta di un atto isolato.
"È una tragedia", ha detto il presidente tunisino Beji Caid Essebsi da Berlino, dove era in visita ufficiale. "Pensavamo di aver sradicato il terrorismo ma temo che sia lui a sterminarci", ha detto, secondo dichiarazioni citate dalla stampa tunisina.
Una dichiarazione inviata a Geopolis, il presidente del partito islamista Ennahda, Rached Ghannouchi, "condanna questo attacco terroristico particolarmente codardo". "Invita i cittadini tunisini a difendere e rafforzare l'unità nazionale".
Il presidente della Fondazione Mediterraneo, Michele Capasso, presente a Tunisi e molto vicino all'Avenue Bourguiba al momento dell'attacco, ha inviato un messaggio di solidarietà e fraternità al presidente Béji Caïd Essebsi.

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Il presidente Michele Capasso con il capofila della rete tunisina della FAL Anis Boufrika ha reso omaggio alla tomba di Bettino Craxi, statista e sostenitore del dialogo con il mondo arabo.
Sulla sua tomba è scritto: “La mia libertà equivale alla mia vita”.

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Un ciclone di pioggia e vento ha colpito l’Italia e, specialmente, Napoli e la Campania. Un evento di tale portata non si era mai visto.
Le mareggiate hanno provocato danni ingenti ed il vento ad oltre 140 km l’ora ha aumentato l’effetto della tempesta.
La sede della Fondazione Mediterraneo e del Museo della Pace - MAMT ha subito gravi danni.
Specialmente gli archivi dei giornali e dei libri dei vari Paesi, della contabilità e dei progetti svolti da quasi un trentennio sono stati quasi totalmente sommersi dall’acqua.
“Sarà un lavoro immane tentare di recuperare il recuperabile”,  ha affermato il presidente Capasso dopo aver potuto constatare l’entità dei danni al rientro dalla Tunisia.
Grazie all’opera dei rocciatori e degli operai dell’edilizia acrobatica è stato possibile riparare i danni più urgenti.

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Il presidente Capasso, accompagnato dagli amici dell’associazione “We love Sousse”, ha visitato la città di Monastir e reso omaggio al Mausoleo di Habib Bourghiba ed alla tomba di El Mazari.

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Alla vigilia dei 30 anni dalla nascita della Fondazione Mediterraneo molti esponenti della Tunisia hanno ricordato il ruolo della Fondazione sin dalla fine degli anni ottanta.
Faiza Kefi, consigliera per la giustizia del presidente del Parlamento, ha ricordato proprio la cerimonia di costituzione della Fondazione ed il II Forum Civile Euromed e Sonia M’Barek – già ministra della cultura e cantante tunisina – ha sottolineato l’importanza della musica nel Museo della Pace - MAMT.
Wassila Ben Achour ha proposto antiche ricette per il Museo affinché vengano preservate la memoria e le tradizioni.

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Il Presidente Michele Capasso ha partecipato al 4° Colloquio Internazionale "Il Maghreb, determinismo geo-storico e questioni strategiche" organizzato dalla Konrad Adenauer Stiftung e dal Forum dell'Accademia politica.
Il prof. Capasso ha presieduto la seconda sessione scientifica dedicata alle "Sfide dell'integrazione del Maghreb" e ha preso parte alla terza sessione scientifica dedicata a "Il Maghreb e l'altro" con la relazione "Il Grande Mediterraneo e il Maghreb arabo".
La tendenza a considerare l'Unione del Maghreb come "una necessità geopolitica, geo-economica e la speranza per uno sviluppo economico sostenibile" (Lamrani, 2013) persiste ancora.
È auspicabile la speranza per un futuro comune del Maghreb a tutti i livelli? È possibile?
Tre concetti principali sono stati alla base del colloquio: capire, vedere, costruire.
Esperienze concrete di cooperazione tra Stati e società civile dei paesi del Maghreb possono infatti costituire fonti di ispirazione per identificare le aree da sfruttare come priorità.
In questa occasione sono stati consegnati i titoli di “Alfieri degli Stati Uniti del Mondo” a giovani studiosi e diplomatici di vari Paesi.

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Nel corso di un cordiale incontro al Palazzo di Cartagine il presidente della Commissione europea Jeam-Claude Juncker ha incontrato il presidente della Tunisia Caid Essebsi.
In questa ccasione il presidente Juncker ha comunicato che la Commissione ha ritirato la Tunisia dalle “Liste nere” dei paesi terzi per il finanziamento a gruppi terroristici.
In questa occasione ha confermato la concessione di un prestito alla Tunisia da parte dell’UE per 270 milioni di euro per rinforzare il partenariato strategico.
Il presidente Capasso, presente a Tunisi, si è felicitato per questo ulteriore passo verso una strutturazione più stretta dei rapporti tra la Tunisia e l’UE ricordando la proposta della Fondazione Mediterraneo, sin dal 1997, di associare paesi come la Tunisia e il Marocco all’UE per rafforzare pace e cooperazione.

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Il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso, nel corso del suo viaggio in Tunisia, ha ripercorso un itinerario su cammello da Gammarth a Biserta: lo stesso effettuato nel 1989 con il fraterno amico Predrag Matvejevic’ (con lui ed altri intellettuali del Mediterraneo creò la Fondazione trent’anni fa) che definì la Tunisia “mare cugino”.

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Si è svolta alla Farnesina (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) la “Seconda conferenza Italia – Africa”.
Trecentocinquanta i delegati in rappresentanza di 46 Paesi africani e 13 organizzazioni internazionali, tra i quali l’Unione Africana.
La Fondazione Mediterraneo esprime il proprio compiacimento per questa importante iniziativa che rappresenta un momento importante di dialogo strutturato tra l’Italia e gli Stati del continente africano.
Il presidente Mattarella nel suo intervento ha affermato che “Il principale obiettivo per il futuro dipende dalla capacità di collaborare per andare oltre la logica emergenziale, governando il fenomeno, rimuovendone le cause profonde”.
Il presidente Capasso ha sottolineato la necessità di strutturare un partenariato stabile tra l’Italia e i Paesi africani affinché si creino più azioni capaci di formare i giovani in Africa: “In un futuro prossimo - ha affermato Capasso – l’Italia, sul solco dell’invecchiamento della sua popolazione, avrà bisogno di migranti capaci di assumere ruoli operativi nella società: la sfida è quella di saperli formare ed integrare abbandonando il concetto di “tolleranza” per assumere quello di “coesistenza”.

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Il presidente Michele Capasso e Pia Molinari sono intervenuti alla presentazione di “Immaginare il Mediterraneo”: il numero 26 della rivista “Quaderni del Mediterraneo” editata dall’IEMED e dedicata al dialogo interculturale ed alla realtà delle società mediterranee. La Scuola spagnola di Storia e Archeologia di Roma ha coorganizzato questo evento con la partecipazione di:

  • José Ramón Urquijo Goitia, direttore della Escuela Española de Historia y Aqueología CSIC;
  • Michele Capasso, presidente della Fondazione Mediterraneo;
  • Senén Florensa, presidente della Commissione Delegata del IEMed;
  • Maria-Àngels Roque, direttrice área Cultura (IEMed).

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