Tutti gli Eventi e le Iniziative || Anno per Anno

La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh Italia hanno condiviso appieno l'analisi svolta dall'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) manifestando non poche preoccupazioni per questa grave violazione del diritto internazionale.
Il presidente Capasso ha condiviso le preoccupazioni esposte da tutti i Capi di Stato e di Governo - "c’è un attacco a libertà e democrazia". Non lasciamo, ha aggiunto, "che i confini dell’Europa si disegnino con la forza".

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Un gruppo di falconieri per proteggere il tetto e la copertura dagli eccessivi escrementi di volatili.

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La “Marina di Stabia” – uno dei porti turistici più grandi ed efficienti, centro geografico del Mediterraneo – ha accolto la “Barca della Pace” varata nel 2009 dalla Fondazione Mediterraneo dopo complessi lavori di restauro e riconosciuta da oltre 160 Paesi del mondo.
Di alto significato politico e simbolico la piccola goletta ha una secolare storia e non è un caso che - grazie alla generosità ed alla sensibilità di Giovanni La Mura (patron di Marina di Stabia) – l’imbarcazione sia giunta nel sito proprio nel momento in cui iniziavano gli incontri per un negoziato tra Russa ed Ucraina e mentre i Salesiani benedicevano la Barca raccomandandola alla Vergine del Santo Rosario di Pompei, il cui Santuario è a pochi chilometri da Marina di Stabia.
Con l’aiuto e l’impegno di tanti, sotto la regìa di Giovanni e Salvatore La Mura, l’imbarcazione sarà risistemata dopo il fermo dovuto al Covid 19 e la speranza è che il primo suo uso possa essere il sigillo della Pace in Ucraina ed in Europa.

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La Fondazione Mediterraneo ha lanciato un Appello internazionale per la pace in Ucraina e per la costituzione degli Stati uniti d’Europa e degli Stati uniti del mondo. Il presidente Michele Capasso si è detto sconcertato per questa guerra nel cuore dell’Europa e “sembrano vani più di 30 anni impegnati per la costruzione della pace”. “Uno dei motivi – ha affermato il presidente Capasso – è da ricercare nella impreparazione delle classi dirigenti e politiche dell’Europa e, in generale, del resto del mondo”.
Nell’appello si sottolinea “un’ONU inadatta ai cambiamenti del nostro mondo con regole  burocrazie e veti che impediscono una reale azione di pace; una NATO rimasta prigioniera di arcaici modelli di difesa; una Unione Europea che si preoccupa così poco del resto dell’Europa se non per esigenze economiche e seguendo la legge dei mercati e dei mercanti; una Russia che tenta di riprendere il posto dell’ex Unione Sovietica utilizzando la forza e la violenza e  tutti i giochi appena mascherati dalle grandi potenze e dai loro interessi”.
L’Appello si conclude con la condanna di quanto sta accadendo e con le seguenti richieste:
Gettiamo di nuovo una bottiglia nel nostro mare con un comune appello, destinato a ciò che resta della coscienza sulle nostre rive. Indirizziamo queste parole agli amici dell’Europa, del  Mediterraneo e del mondo per domandare loro di unirsi a noi e di sostenerci.
Per questo:

  1. Condanniamo ogni attacco militare all’Ucraina e denunciamo che la guerra non solo non risolve i problemi ma li aumenta sia in Ucraina come in Europa, nella stessa Russia e nel resto del mondo.
  2. Condanniamo quelli che ignorano la volontà del popolo ucraino, anche cercando di eliminare un Governo eletto democraticamente dal popolo per creare disaffezione tra paese reale e legale.
  3. Invitiamo il governo degli Stati Uniti d’America ed i governi dell’Unione europea a richiedere con forza e con ogni mezzo democratico il rispetto delle leggi internazionali, specialmente la Convenzione di Ginevra e la Carta dell’ONU.
  4. Invitiamo il governo della Russia, paese con antiche tradizioni di cultura e civiltà, a rispettare i diritti umani e ad accettare le richieste di democrazia espresse dal suo popolo nei confronti di tutti e, in particolare, di un Paese “fratello”: l’Ucraina.

I governi dell'Occidente, come furono muti quando si preparava e perpetrava l'olocausto degli ebrei, adesso tergiversano con sanzioni sia pur rigide, in attesa che - i combattimenti conclusi - il vincitore conceda loro la parvenza di avere mediato la pace.
Spetta alla società civile d'insorgere e dire BASTA!  BASTA con il massacro di innocenti!”


PER ADERIRE ALL’APPELLO INVIARE UNA MAIL A: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PER INFO: www.fondazionemediterraneo.org

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Si è svolta a Firenze la seconda edizione di “Mediterraneo frontiera di Pace” organizzata dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) congiuntamente al Comune di Firenze, che ha organizzato congiuntamente un incontro dei Sindaci del Mediterraneo sull’impronta di Giorgio La Pira.
“Quello vissuto da sindaci e vescovi del Mediterraneo è un momento importante – ha affermato il presidente della Fondazione Michele Capasso, da trent’anni impegnato per la Pace nel Mediterraneo quando pochi prestavano attenzione alla regione – e questi giorni in cui sindaci, presuli, esperti e volontari si sono potuti confrontare e ascoltare rappresenta un atto significativo proprio mentre in Ucraina si prospetta una guerra atroce nel cuore dell’Europa, ai confini del Mediterraneo”.
Il presidente Capasso ha ricordato l’amicizia tra il padre Raffaele (Sindaco di San Sebastiano al Vesuvio) e Giorgio La Pira, il suo incontro – ancora adolescente – con il Sindaco visionario che ha lasciato un’impronta indelebile nella sua formazione.
“Ritrovandosi insieme mossi da una reciproca volontà di ascolto - ha affermato il presidente della CEI Cardinale Bassetti - sindaci e vescovi hanno siglato anche una dichiarazione comune, “La carta di Firenze”, in cui sono emersi punti che stanno a cuore a tutti, indipendentemente dalla diversa visione del mondo e dalle differenti religioni. Un fatto meraviglioso mentre una folle guerra si sta svolgendo in Ucraina portando morte e distruzione”. “Ma l’orologio della storia non vuole fermare le sue lancette a Firenze - prosegue il cardinale Bassetti - anzi vuole che risuoni continuamente l’ora della pace e del dialogo”.
Il pensiero del presidente della Cei va poi a Giorgio La Pira, che fu sindaco di Firenze nei primi anni Sessanta e che vedeva nel Mediterraneo “un mare che unisce e non divide”, “il ‘grande lago di Tiberiade’ in cui si affacciano le civiltà che appartengono alla ‘triplice famiglia di Abramo’”. Per il cardinale Bassetti l’incontro fra queste civiltà “può cambiare la storia non solo del Mediterraneo, ma del mondo intero”. “Lasciatemelo dire - dichiara energicamente il porporato - Dio ci ha chiamato qui a Firenze contro ogni avversità, contro ogni difficoltà, contro ogni guerra”. E citando ancora La Pira, il porporato rimarca che occorre abbattere muri e costruire ponti tra le genti del Mediterraneo, “unire ciò che è stato diviso per secoli”, unire, in nome della fratellanza umana, come ha asserito il Papa nel documento di Abu Dhabi, unire per la pace.
Infine il cardinale Bassetti ringrazia sindaci e vescovi per il “meraviglioso lavoro” svolto in questi giorni che ha dato vita alla “Carta di Firenze”, invitando a portare il documento nelle città, nelle scuole, nelle comunità religiose, nelle parrocchie, a diffonderlo, divulgarlo, ma soprattutto incarnarlo. Per il porporato questa Carta è la testimonianza che esiste una coscienza mediterranea, “è un patto sociale, un patto di amicizia”. “La Carta di Firenze - conclude il presidente della Cei - è davvero un raggio di sole in questo momento in cui attorno a noi sentiamo il rumore delle armi e sembra esserci tanto buio”.
Nel testo integrale dell'intervento del cardinale Bassetti, reso noto sul sito della Cei, viene ricordata la triste definizione che Papa Francesco ha più volte dato del Mare Mediterraneo: il “più grande cimitero d’Europa”. “Negli ultimi anni, migliaia di uomini, donne e bambini hanno perso la vita solcando questo mare in cerca di una vita migliore o in fuga da una guerra – rimarca il porporato - Questa emergenza drammatica ci interpella profondamente come cristiani e come persone umane. Non possiamo rimanere indifferenti rispetto al grande flusso migratorio che ormai da tempo caratterizza il Mediterraneo. Dobbiamo perciò soccorrere e aiutare”. Per il presidente della Cei occorre anche vedere le migrazioni “non solo come un problema ma come una grande opportunità. Un’occasione per trasformare le nostre città in luoghi di accoglienza e di ospitalità”. Ma il cardinale Bassetti evidenzia anche l’altra emergenza che sta scuotendo il mondo, “le notizie drammatiche e le immagini ancor più inquietanti che provengono dall’Ucraina”, che raccontano una nuova “tragedia umanitaria”. “Il mio pensiero e la mia preghiera vanno verso tutte quelle persone che adesso si trovano nei rifugi sotterranei e a coloro che stanno fuggendo” confida il cardinale Bassetti, che lancia un appello “a tutti coloro che stanno combattendo”: “Vorrei usare le parole semplici di un vecchio sacerdote: vi prego, vi scongiuro, fermatevi! In nome di Dio, no alla guerra!” 

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Grazie a diecimila euro resi disponibili da sostenitori la Fondazione Mediterraneo con il contributo gratuito di volontari e collaboratori, ha realizzato le prime 10 targhe di riproduzioni tattili di opere d’arte con la trascodifica in braille, consentendo la fruizione delle opere più significative ai non vedenti e disabili.
L’auspicio della Fondazione è che si possano trovare risorse più consistenti per continuare l’eliminazione di barriere sensoriali e cognitive e continuare questa azione con le oltre 2000 opere d’arte presenti nel museo.

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Al Museo della Pace - MAMT abbiamo ricordato Suor Maria Pia Giudici nel secondo anniversario della sua scomparsa. Immagini, poesie, dipinti, libri, interviste e tanto altro ancora sui grandi videowall del Museo hanno raccontato la lunga vita di una religiosa che ha fatto del Vangelo e dell’Amore per Gesù il fondamento della propria esistenza.
Il presidente Michele Capasso, commosso, ha ricordato la lunga affettuosa amicizia con Suor Maria Pia e l’ esempio di una vita semplice nella gioia, ben sintetizzata nel film “MARIA PIA GIUDICI: LA GIOIA IN UNA VITA SEMPLICE”.
In collegamento con la Casa di Preghiera San Biagio (Subiaco) vi è stato un toccante  momento di ricordo collettivo conclusosi con l’intervento del Vescovo Giovanni Giudici, nipote di Suor Maria Pia.
In questa occasione sono state ricordate le visite di Suor Maria Pia al Museo ed alla Cappella Don Bosco.

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Visite speciali oggi al Museo della PaceMAMT dedicate al percorso emozionale “Antonio De Curtis principe poeta”. L’occasione è il 124° anniversario dalla nascita del grande artista che ha tracciato un tratto distintivo nella storia. La nipote Elena così lo ricorda:
“Oggi il Nonno avrebbe compiuto 124 anni e mi viene in mente una domanda che mi è stata rivolta: Un aggettivo per descrivere tuo nonno?
Risposta: Direi che un aggettivo non basterebbe per descrivere un uomo di fondo complesso e contraddittorio. Amante della vita, ma ipocondriaco. Sensibile, empatico, sincero, introverso, donnaiolo, romantico, misantropo, pensatore, curioso, padre affettuoso, umile, timido, elegante, riservato, generoso. Insomma io lo definirei un principe democratico (prendo in prestito la definizione data dal Prof. Luigi Caramiello che direi gli calza a pennello).
Totò ha suscitato il “Sorriso” oltre che la risata. Il sorriso è più profondo ci fa riflettere. Lui rappresenta l’ossimoro per antonomasia. La sua biografia é un pezzo di umorismo sublime, del tutto volontario, consapevole, deliberato.
Un pezzente che era anche un gentiluomo, un lazzaro che era pure aristocratico. Era tutto e il contrario di tutto. Essi rappresenta il carattere piú autentico e profondo della sua cittá. La gente tutta lo ha amato e continua ad amarlo. Tutti lo riconoscono come fratello, perché ha dimostrato ai nobili , quanto potesse essere migliore la povera gente, e ha fatto vedere ai “ lazzari” come si puó essere nobili di animo e possedere un arte di saper vivere da veri signori. Nonno ha vissuto una vita autentica ed ha lasciato tracce, che resteranno impresse nella memoria.
Questa riflessione é frutto di appunti raccolti nel tempo tra giornali e libri, per cui ringrazio tutti i Totoisti e rivolgo una carezza a mio nonno dicendogli: Te voglio bene assaje.

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Nella Cappella Don Bosco e negli altri luoghi sacri del Museo celebrazioni della Madonna di Lourdes in occasione dell’anniversario dell’apparizione dell’11 febbraio 1858.
Nei grandi videowall del Museo collegamenti in diretta con il Santuario per la recita del Santo Rosario e per la Santa Messa.

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La Fondazione Mediterraneo - con membri autorevoli del Comitato scientifico (in primis il prof. Corrado Perricone) - continua la meticolosa azione di indagine ed informazione sull’evoluzione del Covid 19 e sulle cure per ridurne gli effetti nefasti.
Iniziata sin dal febbraio del 2020 questa iniziativa della Fondazione Mediterraneo sta assumendo un’importanza concreta in quanto diventa punto di riferimento specialmente nei paesi della Riva Sud del Mediterraneo.
Nei giorni scorsi alcuni membri della Fondazione invitati in Giappone hanno rilevato l’importanza della conoscenza del sistema immunitario per gestire in maniera più analitica e “ad personam” le cure ed i vaccini anti Covid 19, primo fra tutti il Novavax. Il tutto è sintetizzato nell’articolo pubblicato su vari quotidiani in data odierna.

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