Tutti gli Eventi e le Iniziative || Anno per Anno
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14 Dicembre 2017
Il “Totem della Pace” di Molinari simbolo dei rifugiati e dei diritti umani. Insieme all’”Euromed Award”, al vincitore dell’edizione 2017 - l’associazione “Banda internazionale” - è stato consegnato un esemplare del “Totem della Pace”, che rappresenta i migranti di tutto il mondo.
Il presidente Capasso ha ricordato l’opera monumentale presente nel porto di Napoli ed inaugurata il 21 marzo 2015 con la visita di Papa Francesco.
Grande festa al vincitore da parte dei capofila delle reti nazionali della FAL di Spagna, Francia, Mauritania ed altri paesi, della prof. Caterina Arcidiacono e di Giusy Nicolini (già sindaco di Lampedusa e membro della giuria dell’Euromed Award).
14 Dicembre 2017
Si è riunita a Tallinn la Giuria dell´Euromed Award per il Dialogo tra le Culture. La composizione della Giuria: Fondazione Mediterraneo, Anna Lindh Foundation, Austria, Giordania e poi Giusy Nicolini (Italia), RistoVeltheim (Finlandia) e Capoeira (Germania).
In questa occasione è stato selezionato dalla terna finale il vincitore per l’edizione 2017: l’associazione “Banda Internazionale”.
13 Dicembre 2017
Si è svolta a Tallinn (Estonia), il 13 e 14 dicembre 2017, la XVIa Riunione dei Capofila delle Reti Nazionali ALF.
In questa occasione sono stati discussi:
- Obiettivi e Strategie per la nuova fase ALF con le Reti protagoniste.
- Sviluppo delle Reti ed analisi del documento elaborato dalla Commissione europea sui seguenti punti principali:
- Maggiore coinvolgimento diretto dei membri ALF nei programmi della Fondazione evitando che la maggior parte delle risorse disponibili per sostenere i membri ed il loro lavoro resti esclusivamente in mano ai Capofila (HoN).
- Maggiore comunicazione orizzontale ed interna fino ad oggi limitata.
- Definizione delle regole comuni per la designazione dei Capofila delle Reti nazionali.
- Insufficiente conoscenza dei membri ALF, del loro lavoro e del loro potenziale.
- Maggior spazio alla società civile nella gestione delle reti nazionali
- Revisione e riforma nella gestione delle reti alla luce delle valutazioni della Commissione europea.
La riunione è stata preceduta da un incontro tra il presidente Capasso e la prof. Arcidiacono (delegati ufficiali dalla maggioranza dei membri della Rete italiana a rappresentarli alla Riunione di Tallinn) con la presidente Guigou ed il direttore esecutivo Atallah: in questa occasione è stata analizzata la situazione della Rete italiana e la cospicua documentazione prodotta (ultima l’interrogazione parlamentare del 12.12.2017). L’auspicio comune è quello di una rapida soluzione sul modello di altre reti (in particolare la Turchia) al fine di garantire la legittima rappresentatività democratica specificamente richiesta dai Trattati europei e dalle normative chela Commissione europea impone all’ALF in quanto principale finanziatrice della medesima.
In questa occasione il capofila della Tunisia Anis Boufrika ha consegnato a nome di tutti un riconoscimento al Direttore esecutivo Atallahche a fine anno lascia l’ALF.
13 Dicembre 2017
La presidente della Fondazione Anna Lindh Elisabeth Guigou nel corso di un incontro con il presidente Michele Capasso e con la prof. Caterina Arcidiacono ha espresso apprezzamento per i risultati dell’azione comune “Kimiyya”, ritenuta anche dall’ONU una delle iniziative principali in favore delle donne.
Il presidente Capasso ha confermato il programma per la seconda edizione (2018) dedicata a “Donne e migranti” e che coinvolgerà oltre 70 paesi.
In questa occasione è stata consegnata alla presidente Guigou una delle borse realizzate per “Kimiyya” dalle donne siriane che hanno avuto figli uccisi nel conflitto.
12 Dicembre 2017
Il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso, Pia e Jacopo Molinari, i componenti del Consiglio Direttivo e del Comitato Scientifico Internazionale, i delegati delle sedi distaccate ed i direttori delle sezioni autonome si stringono a Nicole ed Antonio Voria per la perdita del caro marito e papà Michele.
Membro della Fondazione Mediterraneo, Sindaco di Rutino ed appassionato del Mediterraneo, Michele Voria condivise sin dall'inizio le finalità della Fondazione con iniziative - a partire dal 1994 - in favore delle popolazioni della ex Jugoslavia.
Desideriamo ricordare il suo essere "generoso" al servizio del Bene Comune.
In questa intervista la sua testimonianza sul "Totem della Pace" a Rutino, da lui fortemente voluto e che ora proporremo sia titolato a suo nome.
12 Dicembre 2017
Il presidente Michele Capasso e la prof. Caterina Arcidiacono hanno visitato la mostra “The Savages of Germany. Die Brücke and Der Blaue reiter expressionists”.
Gli Espressionisti Die Brücke e Der Blaue Reiter offrono al pubblico estone un'occasione unica per vedere le opere d'arte più straordinarie di due importanti gruppi artistici del primo Novecento. Attraverso l'opera di Ernst Ludwig Kirchner, Emil Nolde, Vassily Kandinsky, August Macke, Franz Marc, Alexej von Jawlensky e altri, la mostra si concentra sulle innovazioni introdotte nella scena artistica dagli espressionisti. Gli espressionisti si dedicarono allo studio di grandi temi universali, come la relazione tra l'uomo e l'universo, attraverso vari mezzi artistici profondamente personali.
Die Brücke ("The Bridge" in inglese) era un gruppo artistico tedesco fondato nel 1905 a Dresda. Gli artisti di Die Brücke hanno abbandonato impressioni visive e temi idilliaci (tipici dell'impressionismo), desiderando descrivere il mondo interiore umano, pieno di polemiche, paure e speranze. I colori nei loro dipinti tendono ad essere contrastanti e intensi, le forme deformate ei dettagli ingranditi. Oltre alle varie scene della vita di città, un altro tema comune nell'opera di Die Brücke era lo scenario: quando viaggiavano attraverso la campagna, gli artisti videro l'opportunità di rappresentare gli stati emotivi dell'uomo attraverso la natura. Il gruppo si sciolse nel 1913.
Der Blaue Reiter ("Il cavaliere blu" in inglese) era un altro gruppo espressionista ed era attivo negli anni 1911-1914. Si è incentrato sugli emigranti russi (Vassily Kandinsky, Alexej von Jawlensky e altri) e artisti locali tedeschi (Franz Marc, August Macke e altri). I membri erano uniti nel loro desiderio di esprimere argomenti relativi all'universo, all'anima e al mondo degli spiriti. I colori forti erano importanti nel loro lavoro e ad ogni colore veniva assegnata una certa associazione spirituale o simbolista. Le opere di entrambi i gruppi hanno guadagnato consensi in Europa e i loro membri sono considerati i rappresentanti più importanti dell'espressionismo, uno dei movimenti artistici più significativi di sempre.
Oltre a presentare le opere dei principali autori dell'espressionismo tedesco, la mostra tenta di far luce sull'espressionismo come movimento artistico influente del primo Novecento che ha lasciato la sua impronta nell'arte estone dell'era post-prima guerra mondiale. Ado Vabbe, Peet Aren, Nikolai Triik, Konrad Mägi e altri hanno sperimentato la scena artistica tedesca direttamente durante i loro studi e viaggi, ma anche attraverso influenze espressioniste nella letteratura moderna, nel teatro e altrove. Il contesto della mostra consente allo spettatore di sperimentare la fruizione dell’espressionismo attraverso opere d'arte originali di artisti estoni, arricchendo la loro comprensione dell'espressionismo come un fenomeno dinamico, versatile e vitale che copre un'ampia area geografica.
La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione con numerosi musei e gallerie d'arte tedesche. Le opere d'arte espressioniste di autori estoni provengono dalle collezioni del Museo d'arte dell'Estonia, dal Museo d'arte di Tartu e da collezioni private.
Il Museo della Pace – MAMT si è proposto per ospitare parte dell’esposizione.
12 Dicembre 2017
Il presidente Michele Capasso e la prof. Caterina Arcidiacono hanno visitato il Museo Kumu e, in particolare, la mostra “I viaggiatori: viaggi e migrazioni nella nuova arte dell'europa centrale e orientale”.
È il racconto dei viaggi in una regione in cui la libertà di viaggiare è stata, fino a poco tempo fa, un lusso disponibile solo per pochi. La rivoluzione del 1989/1991 e la successiva apertura ai processi mondiali e di globalizzazione hanno consentito ai cittadini del blocco orientale di raggiungere una libertà senza precedenti. La nuova identità post-socialista della regione è stata dettata dalla partecipazione agli scambi internazionali tanto quanto dal nuovo ordine politico ed economico.
Per i due decenni successivi, il capitalismo e la globalizzazione ci hanno portato più lontano, più velocemente e più a lungo, fino a quando ci siamo abituati a pensare in termini di progresso con una sola direzione: avanti!
La mobilità accelerata è divenuta condizione definitiva, così come l'immobilità forzata era stata un fattore determinante per le precedenti generazioni di europei dell'Est. Oggi vediamo come quel momento è stato fondamentale per la storia europea moderna quanto eccezionale. La risposta dell'Europa ai rifugiati stranieri dimostra che la nostra partecipazione allo scambio globale era, ed è, prevalentemente a senso unico. Condividiamo volentieri i privilegi che abbiamo acquisito dopo la caduta del muro di Berlino e come conseguenza della nostra adesione all'UE siamo entusiasti di andare all'estero ma molto meno dell'accoglienza degli stranieri e dei profughi.
La mostra “I Viaggiatori” mette in evidenzia il valore arricchente del viaggio e contemporaneamente le tensioni che inevitabilmente sorgono tra la poetica dell'esperienza del viaggio e le situazioni politiche che lo condizionano. La mostra presenta la mobilità come la condizione ultima di oggi, così come l'immobilità forzata è stata la forza determinante per le precedenti generazioni di cittadini dell'Europa dell'Est - offrendo così una riflessione sul carattere delle identità post-comuniste contemporanee, formate all'incrocio tra i due.
Ventiquattro artisti contemporanei provenienti da quindici paesi dell'ex blocco sovietico e dell'ex Jugoslavia mostrano come persone, beni e idee fluiscono tra questa parte dell'Europa e altre regioni del mondo. Raccontano le storie di viaggi di vacanza e viaggi di migrazioni: storie dei confini chiusi durante l'Europa dell'era della Guerra Fredda divisa e dell'accelerazione guidata dal capitalismo del XXI secolo. Viaggiatori e migranti condividono le loro esperienze personali di spostamento tra varie lingue e contesti culturali attraverso una molteplicità di punti di vista particolarmente necessari nel momento di maggiore nazionalismo e sentimenti anti-immigrati in Europa oggi.
Tutti i lavori della mostra sono stati creati dopo il 2000 da artisti provenienti da Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Russia, Serbia, Albania, Kosovo, Stati Uniti, Regno Unito ed Estonia. Due artisti estoni, Flo Kasearu e Karel Koplimets, hanno preparato nuovi progetti appositamente per The Travellers. La mostra include la grande installazione “Halka / Haiti 18 48'05''N 72 23'01''W di C.T. Jasper e Joanna Malinowska”, che è stata presentata per la prima volta nel padiglione polacco alla 56a Biennale di Venezia nel 2015. La maggior parte dei 24 artisti presenti nella mostra non è mai stata presentata in Estonia prima d'ora.
La mostra è accompagnata da un libro dello stesso titolo con contributi degli artisti e del curatore, pubblicato da Lugemik e progettato da Studio (Mikk Heinsoo e Kaarel Nõmmik).
Artisti: Adéla Babanová, Daniel Baker, Olga Chernysheva, Wojciech Gilewicz, C.T. Jasper e Joanna Malinowska, Flo Kasearu, Karel Koplimets, Irina Korina, Taus Makhacheva, Porter McCray, Alban Muja, Ilona Németh e Jonathan Ravasz, Roman Ondák, Tímea Anita Oravecz, Adrian Paci, Vesna Pavlović, Dushko Petrovich, Janek Simon, Radek Szlaga & Honza Zamojski, Maja Vukoje, Sislej Xhafa.
12 Dicembre 2017
In occasione della sua visita a Tallin, il presidente Michele Capasso ha celebrato il decennale della istituzione della sede estone della Fondazione Mediterraneo presso l’Università di Tartu ricordando l’impegno profuso dal prof. Kammerer.
Tra le iniziative organizzate, di particolare significato le conferenze internazionali sulle Culture Classiche che hanno visto negli anni la partecipazione dei massimi esperti sotto la guida del prof. Nullo Minissi, direttore scientifico della Fondazione Mediterraneo.
11 Dicembre 2017
Un'iniziativa aperta alla città e a tutti coloro che han voluto esserci: è questo il senso di “Avere vent'anni al Sud: le ragioni per restare e per tornare”, l'iniziativa promossa dal Mattino ed ospitata dal Teatro Mercadante di Napoli.
Attimi di tensione prima dell'inizio del convegno. Una ventina di manifestanti ha tentato di sfondare i cordoni di sicurezza delle forze dell'ordine protestando contro le riforme del governo, dal Jobs Act alla Buona Scuola, al grido di «Via da Napoli».
Motivi di sicurezza hanno poi suggerito di rinviare la successiva visita alla Fondazione Mediterraneo ed al Museo della Pace - MAMT che si trova a cento metri dal Teatro Mercadante.
Tre le sessioni di lavoro: la prima ha visto protagonisti il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il rettore della Federico II Gaetano Manfredi, i presidenti di Confindustria Vincenzo Boccia, del CNR Massimo Inguscio e della Svimez Adriano Giannola, gli economisti Roberto Perotti e Gianfranco Viesti, il filosofo ed editorialista del Mattino Biagio de Giovanni. La seconda sessione è stata introdotta dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda con le discussioni di Marco Bentivogli (segretario generale Fim Cisl), Felice Delle Femine (direttore generale Bcp), lo startupper Adriano Farano, l'economista Oscar Giannino, Claudio Gubitosi, direttore Giffoni Film Festival, Francesco Guido, direttore generale Banco di Napoli, il filosofo Aldo Masullo, il presidente del Gruppo Getra Marco Zigon, e il responsabile di Digita Academy della Federico II Antonio Pescapè.
Alle 14.30 ila terza sessione con la relazione del ministro del Mezzogiorno Claudio De Vincenti, cui son seguiti gli interventi dell'editorialista del Mattino Massimo Adinolfi, di Dorina Bianchi per Ap, Mara Carfagna per Forza Italia, Maria Chiara Carrozza per il Pd, Stefano Fassina per Sinistra Italiana e Roberto Fico per i 5 Stelle, nonché dell'editorialista del Mattino Isaia Sales. Nel corso delle sessioni sono stati presentati video e testimonianze dal vivo di giovani meridionali che vivono sulla propria pelle l'incertezza del futuro da studenti, laureati o disoccupati.
Il presidente Michele Capasso ha espresso apprezzamento per l’iniziativa de “IL MATTINO” auspicando che ll focus sui giovaninon si spenga mai: su questo la Fondazione Mediterraneo è impegnata da 25 anni e lo sarà sempre, per restituire ai giovani speranza e futuro.
09 Dicembre 2017
Il giornalista de “L’Avvenire” Gigio Rancilio, accompagnato dalla moglie Luisa e dalla figlia Giulia, ha visitato in Museo della Pace – MAMT e la Maison des Alliances esprimendo apprezzamento per l’iniziativa.
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