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È durata circa tre ore la visita di Stato del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella a Papa Francesco, compiuta sabato mattina, 18 aprile. Il capo dello Stato italiano, eletto due mesi fa, ha anche incontrato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato.

Durante i cordiali colloqui è stata espressa soddisfazione per le buone relazioni intercorrenti tra la Santa Sede e l’Italia che anche la recente firma della Convenzione in materia fiscale ha contribuito a consolidare. Si sono affrontati poi temi che riguardano la situazione sociale italiana, con particolare riferimento alla famiglia, all’educazione, al lavoro e, specialmente, alle migrazioni. Si è apprezzata anche la cooperazione della Chiesa cattolica per alleviare le situazioni di disagio che caratterizzano alcuni ambiti della società. Non si è mancato di considerare, nella cornice dell’attuale quadro internazionale, il preoccupante dilagare delle violenze che continuano a segnare l’area mediterranea orientale e quella nord-africana. Le due parti hanno confermato la volontà di proseguire la fattiva collaborazione a livello bilaterale e nel contesto della comunità internazionale, soprattutto a riguardo della promozione e della tutela della libertà religiosa e della dignità della persona umana.

Nel discorso pronunciato durante l’incontro alla presenza delle personalità del seguito presidenziale, Papa Francesco ha richiamato «la comune responsabilità per l’essere umano concreto e per le esigenze spirituali e materiali della comunità, che tutti abbiamo il compito di servire con umiltà e dedizione». Tra gli argomenti a cui il Pontefice ha fatto riferimento, la famiglia, «indispensabile baluardo di solidarietà e scuola di valori», la «carenza di lavoro», che «per i giovani diventa un grido di dolore», la necessità di salvaguardare l’ambiente e il fenomeno dei «migranti che, a rischio della vita, chiedono accoglienza. È evidente che le proporzioni del fenomeno — ha auspicato — richiedono un coinvolgimento molto più ampio, dell’Europa ed a livello internazionale».

Da parte sua il presidente Mattarella si è soffermato sul «rapporto davvero speciale che esiste tra la Santa Sede e l’Italia». Un rapporto, ha aggiunto, che «affonda le radici nella sua storica peculiarità, oltre che nella contiguità territoriale» e «si sviluppa attraverso relazioni rispettose», intensificandosi «anche grazie — ha concluso — a un magistero pontificio diretto alla realtà universale e che, tuttavia, interpella direttamente la realtà sociale, economica e politica italiana».