2024

Una delegazione degli “Stati Uniti del Mondo” e della “Fondazione Mediterraneo” ha partecipato al quarto appuntamento sulla riflessione delle Chiese del Mare Nostrum, avviata a Bari nel 2020 e poi proseguita a Firenze nel 2022 e a Marsiglia nel 2023.
“Giovani ben formati e orientati allo spirito di fraternità possono aprire inaspettate porte di dialogo e contribuire alla costruzione di un mondo più giusto e in pace”: sono parole di Papa Francesco pronunciate un anno fa ai « Rencontres Méditerranéennes » (Med23) di Marsiglia. Seguendo queste indicazioni del Pontefice e avanzando in quello stesso cammino di comunione, dal 15 al 21 settembre una cinquantina di giovani provenienti da venticinque nazioni del Mediterraneo e del Mar Nero hanno partecipato a Tirana, in Albania, all’incontro “Med24 - Pellegrini di speranza. Costruttori di pace”.
Un’esperienza di vita e di fede toccante che ha orientato sull’Albania la scelta del comitato organizzatore per questa nuova edizione degli incontri del Mediterraneo che si svolge, tra l’altro, nell’ambito del decimo anniversario della visita del Santo Padre a Tirana (21 settembre 2014). La motivazione della scelta di Tirana come luogo dell’evento ha a che fare anche con le molteplici realtà culturali e religiose che il paese contiene. Per questo il programma di Med24 (curato dallo stesso comitato di Med23 a Marsiglia) ha toccato vari aspetti: culturali, spirituali e religiosi che portano l’esperienza di tutto l’uomo in quelle che sono le sue varietà e realtà. L’arcivescovo di Tirana ha accolto i giovani provenienti da Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Medio Oriente, Turchia, Armenia, Georgia, Romania, Grecia, Croazia, Kosovo, Malta, Francia, Italia, Spagna e, ovviamente, Albania.
“La realtà religiosa dell’Albania - ha affermato il Segretario generale Michele Capasso - non è mai un motivo di differenza o di rivalità e li rende comunque uniti anche come popolo e questo dà come modello una convivenza reale, pacifica, vera, anche nelle diversità di ciascuno. In un momento in cui il Mediterraneo appare confuso tra guerre, conflitti e migranti che muoiono nel mare, dove i giovani perdono a volte i valori, è bello vedere che in questi ragazzi c’è il desiderio di ritrovarsi insieme, sotto la luce del Papa, che ispira a guardare i segni dei tempi che ci sono anche in questo Mediterraneo, per poi, a partire dal Mare Nostrum, ricreare la pace e diffonderla in tutto il mondo. Come diceva Giorgio La Pira, la pace ci sarà anche nel mondo se prima di tutto ci sarà nel Mediterraneo”.