GLI STATI UNITI DEL MONDO

La FONDAZIONE MEDITERRANEO, sin dalla sua nascita nel 1990 subito dopo la caduta del Muro di Berlino, ha assunto fra i suoi obiettivi principali la costituzione degli “STATI UNITI DEL MONDO”: da un’intuizione di Gustavo Rol.
Le attività svolte negli ultimi tre decenni dalla Fondazione - in particolare nell’area del “Grande Mediterraneo” - testimoniano un’azione costante e concreta che proprio in questo difficile momento di guerra e pandemia risulta essere come àncora  di salvezza al fine di rafforzare lo spirito di pace e collaborazione tra i Popoli.
Le adesioni di  uomini e donne, organismi e istituzioni di vari Paesi contribuiscono a sostenere l’iniziativa istituzionale percorrendo con azioni concrete obiettivi e mezzi efficaci per la difesa del pianeta, il rispetto dei diritti fondamentali della persona umana, la coesistenza di filosofie, fedi e religioni, l’equa ripartizione di beni e risorse, l’unione di scienza e politica per la salvezza dell’umanità e contro ogni guerra.

 

Il settimo World Peace Forum per il dialogo interreligioso è stato organizzato in collaborazione con l'Ufficio dell'inviato speciale presidenziale per il dialogo interreligioso  e la cooperazione della Repubblica di Indonesia e su un importante tema, "La via di mezzo per la nuova società civile".
L’obiettivo è  rispondere alla situazione attuale in cui la crisi della civiltà si sta verificando in molte parti del mondo ed è radicata nel sistema del mondo dinamico che pone l'interesse umano come l'unico scopo diventando un oggetto stesso  dello sfruttamento umano. Questa situazione ha creato molti problemi come il cambiamento climatico, l'insicurezza alimentare, la scarsità di energia, i disastri naturali, la guerra e la crisi economica e finanziaria. Ciò ha anche incoraggiato l'emergere del secolarismo e dell'estremismo, che sono diventati un'ideologia dominante nel mondo e, allo stesso tempo, il mondo sta vivendo anche un disordine complessivo: dal globale al locale, dai conflitti etnici alle guerre.
Indubbiamente, il nostro mondo ha bisogno di un nuovo approccio per promuovere la pace nel mondo. In questo frangente, il Forum di Jakarta ha discusso di questo nuovo approccio, vale a dire la “Via di mezzo”.
Come rinnovare la scienza di applicazione ai tempi attuali di questa virtù universale del “giusto mezzo”? Questo è stato il tema principale del 7° World Peace Forum sul dialogo interreligioso, riunitosi a Jakarta dal 14 al 16 agosto scorsi, al quale hanno partecipato 43 paesi con guide religiose, accademici e pensatori, studiosi e attivisti.
La Fondazione sostiene questa iniziativa, anche in vita del World Peace Forum in programma a Napoli nel luglio 2019 che è stato presentato in questa occasione insieme agli Stati Uniti del Mondo, i cui titoli di “Alfieri” sono stati consegnati ai partecipanti all’incontro.

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In occasione delle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Nelson Mandela il presidente Michele Capasso ha presentato il WORLD PEACE FORUM basato proprio sui valori dell’uguaglianza e del rispetto dei diritti umani alla base della vita del presidente sudafricano scomparso nel 2013.
L’assessore al Comune di Napoli Alessandra Sardu ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa ed il ruolo del Comune di Napoli per assicurarne il dovuto buon esito.
A conclusione dei lavori è stato rivolto un invito ai rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni presenti a collaborare a questo evento significativo per l’Italia e per la città di Napoli.

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