Tutti gli Eventi e le Iniziative || Anno per Anno

L’undicesimo degli anniversari è dedicato ai 600 anni dalla costruzione della Cupola del Brunelleschi a Firenze.
Nel Museo sono disponibili video, immagini e documenti sulla cupola e vengono proiettati immagini, film, interviste e letto pagine significative sulla costruzione-simbolo della Città di Firenze.
“La Cupola del Brunelleschi rimane ancora oggi la più grande in muratura mai costruita. A base ottagonale, il suo diametro esterno è di 54,8 metri mentre quello interno di 45,5. Con questo capolavoro inizia, convenzionalmente, la grande stagione dell'Umanesimo e del Rinascimento” afferma il presidente architetto Michele Capasso, studioso del Brunelleschi e della Cupola.
La Cupola è innanzitutto il simbolo dell'Universo, del suo ordine e della sua bellezza. Per i cristiani parla di Dio e del suo ricongiungimento con gli uomini. Leon Battista Alberti fu tra i primi ammiratori della grandiosa opera di Filippo Brunelleschi. Gli apprezzamenti e gli studi sulla Cupola brunelleschiana non hanno mai avuto pause. Tale è il suo fascino che da generazioni la passione per capire e spiegare la ‘macchina’ della Cupola, continua a suscitare vivaci dibattiti fra gli specialisti.
Il problema del “voltar la cupola” si pose all’Opera di Santa Maria del Fiore fin dal 1418: si fecero inviti, gare e si chiesero consulenze, coscienti della complessa natura della costruzione. Si trattava di dare soluzione all'ottagono del tamburo (l'imposta della Cupola), ereditato dal Talenti, Benci di Cione, Giovanni d'Ambrogio e altri, e di risolvere il più grande problema tecnico dell'Occidente di quei decenni. Finalmente nel 1420 la scelta cadde su Filippo Brunelleschi. Il 7 agosto di quell’anno i lavori di costruzione della Cupola ebbero inizio per terminare, fino alla base della lanterna, il primo agosto del 1436. La lanterna con copertura a cono, su disegno del Brunelleschi, fu realizzata, solo dopo la morte dell’artista (1446) e la palla di rame dorato con la croce, opera d'Andrea del Verrocchio, contenente reliquie sacre, fu collocata nel 1466.

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Come ogni anno il Museo della Pace ha svolto vari eventi con gli studenti delle scuole e vari gruppi di visitatori in occasione della “Giornata della Memoria”.
Nella Sala Israele - inaugurata da Shimon Peres - sono stati proiettati vari video, alcuni anche inediti, sulla Shoah e sulla deportazione degli Ebrei nei vari campi di concentramento.
Commozione e partecipazione in particolare guardando le testimonianze di Andra e Tatiana Bucci in occasione della loro visita al Museo della Pace. Commovente la loro storia: figlie di madre ebrea, nel 1944 - quando avevano solo 6 e 4 anni - sono state deportate ad Auschwitz e sono sopravvissute.
Oggi Tatiana vive a Bruxelles, mentre Andra tra gli Stati Uniti e l'Europa.
In questa occasione è stato presentato il libro ”Storia di Sergio” di Alessandra Viola, Andra Bucci e Tatiana Bucci: il racconto del loro cugino napoletano morto nei campi di concentramento.

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La Dr. ssa Filomena Zamboli, Segretario Generale del TAR Campania, ha sottoscritto il Manifesto Kimiyya in difesa delle donne.

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La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh Italia hanno sottoscritto tra i primi il “Manifesto di Assisi” e partecipato all’incontro di Assisi nel Salone Papale del Sacro Convento.
Tra gli interventi quelli del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, del ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi e del presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli. Tra i promotori del Manifesto ci sono il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci, il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, il direttore della rivista San Francesco, padre Enzo Fortunato, il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, quello di Confindustria, Vincenzo Boccia, l'amministratore delegato Enel, Francesco Starace, e di Novamont, Catia Bastioli oltre al presidente della Fondazione Mediterraneo, Michele Capasso.
"Questo manifesto, che delinea quindi un prima e un dopo per le politiche ambientali in Italia, non poteva non partire dall'Umbria perché frutto della consapevolezza green che hanno sia Assisi sia questa regione" ha affermato il direttore della sala stampa del Sacro Convento, padre Enzo Fortunato.
L'Umbria, per la presidente Donatella Tesei, "rappresenta una regione dove, affrontando questi concetti, possiamo passare dalle parole ai fatti".
Quello del 24 gennaio ad Assisi è per Realacci un appuntamento sull'ambiente "più forte di quello del Forum economico mondiale di Davos" perché, ha spiegato, "il Manifesto di Assisi è una alleanza nuova e molto italiana che tesse una rete tra economia, cultura e ricerca con il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali del Paese".
Il presidente Michele Capasso, in occasione del trentennale della Fondazione Mediterraneo che coincide con la giornata odierna,  ha sottolineato l’importanza di passare da un “sistema di misure” ad un “sistema di valori” in cui “è assolutamente indispensabile costruire un'economia e una società più a misura d'uomo in grado di affrontare con coraggio la crisi climatica, grazie ad una nuova alleanza tra istituzioni, mondo economico, politica, società e cultura”.

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Il decimo  degli anniversari è dedicato al centesimo anniversario dalla nascita di Chiara Lubich.
Molti gli intellettuali ed i religiosi intervenuti nelle sale multimediali del Museo dove - nella sezione “I Grandi protagonisti della Storia” - sono disponibili video, immagini e documenti su Chiara: una donna che con mitezza e rigore ha diffuso il Vangelo ed il dialogo interreligioso.
In questa occasione sono stati proiettati immagini, film, interviste e letto pagine significative scritte da Chiara Lubich.

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La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh Italia hanno partecipato alla Conferenza internazionale su materiali, energia e ambiente svoltasi presso la El-Oued University.
L'obiettivo è stato quello di riunire ricercatori, professori e industriali interessati ai progressi tecnologici e scientifici nei materiali, nell’energia sostenibile e nella salvaguardia dell’ambiente. Questa prima edizione intende raccogliere gli appelli da ogni parte del mondo per l’ambiente e creare una collaborazione tra università e industria per il trasferimento di alta tecnologia. A tal fine i temi trattati sono stati individuati proprio per soddisfare al meglio le emergenze su scala planetaria. Tra gli argomenti trattati si citano:

  • Argomento 1: Energia Rinnovabile Energia e ambiente; Cambiamento di fase, flussi e processi di trasferimento di energia; Ottimizzazione dei sistemi energetici; Celle a combustibile; Essiccazione e mezzi porosi; Stoccaggio dell'energia; Trasferimento termico e di massa; Gestione dell'energia.
  • Argomento 2: Modellistica dei materiali; Valutazione dei materiali; Caratterizzazione e comportamento dei materiali; Nanotecnologia; Materiali per biomateriali energetici e ambiente; Stoccaggio e conversione dell'energia.
  • Argomento 3: Matematica in fisica; Applicazione della meccanica quantistica su materiali; Metodi numerici e simulazioni applicati in Tecnologia; Teoria degli operatori e loro applicazioni in Fisica della scienza; Problemi di limite Fisica del plasma.

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Sara Sgro, artista, e Rosario Nido, artigiano del legno d’ulivo, hanno visitato il Museo della PaceMAMT e sottoscritto il manifesto “Kimiyya” in difesa dei diritti delle donne.

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Il nono  degli anniversari è dedicato al centesimo anniversario dalla nascita di Federico Fellini.
Molti gli artisti e gli attori intervenuti nelle sale multimediali del Museo dove - nella sezione “I Grandi protagonisti della Storia” - sono disponibili video, immagini e documenti sul grande regista.
In questa occasione sono stati proiettati immagini, film, interviste e commenti provenienti da ogni parte del mondo in occasione del centenario. Nei 5 piani del Museo sono stati riproposti i film più significativi del grande regista.

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L’ottavo degli anniversari è dedicato al ventesimo anniversario dalla morte di Bettino Craxi.
Molti i politici intervenuti nelle sale multimediali del Museo dove - nella sezione “I Grandi protagonisti della Storia” - sono disponibili video, immagini e documenti sullo statista italiano.
In questa occasione sono state lette pagine del recente libro di Bettino Craxi “Parigi - Hammamet” e pagine dei libri di Claudio Martelli “L’antipatico” e di Marcello Sorgi “Presunto colpevole”.
Nei 5 piani del Museo sono stati riproposti nei grandi videowall le interviste e tutto il materiale video su Bettino Craxi.
Nel pomeriggio dibattito sul recente film di Gianni Amelio “Hammamet”.
Il presidente Michele Capasso ha ricordato l’amicizia tra Bettino Craxi ed il padre Raffaele e le frequentazioni in giovane età a casa di Pietro Nenni, oltre alle visite a San Sebastiano al Vesuvio ed i funerali del 2000 in Tunisia”. 
Il tutto riportato nel libro “Nostro Mare Nostro” di Michele Capasso.

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“La mia libertà equivale alla mia vita”.
“Questa la scritta su una semplice tomba dipinta di bianco, rivolta verso l’Italia, a ricordo di un grande statista: Bettino Craxi”.
Con queste parole il presidente Michele Capasso ha reso omaggio allo statista ed al socialista che ha condiviso un lungo periodo con il padre Raffaele, tra i fondatori del Partito Socialista, amico di Pertini e di Nenni.
Il presidente Capasso ha visitato Hammamet qualche giorno prima per essere presente al Museo della Pace - MAMT dove si è svolta una cerimonia con un momento di dibattito sul film di Gianni Amelio “Hammamet”.
Ed in questa giornata, il 19 gennaio 2020, tantissima gente, quasi 1000 persone, gli accenti di tutta Italia, la voglia di non sentirsi reduci ma parte della storia. Qualche lacrima di signore con gli occhiali scuri.
Alle 10,30 la commemorazione di Bettino Craxi, nel giorno esatto della sua morte 20 anni fa, si è svolta al cimitero cattolico di Hammamet, in Tunisia, una lingua di sabbia davanti alle tombe dei musulmani ovviamente in uno spazio molto più grande. Arriva la vedova Anna Moncini Craxi, scortata dai figli. Stefania è abbracciata a Benedetto, il figlio di Bobo, il nipote che porta il nome del nonno anche se nessuno lo chiama Bettino, un segno di riconciliazione tra i fratelli che vivono il dolore e questa lunga ferita mai sanata in due modi diversi.
Non ci sono discorsi politici, solo tanti dirigenti o militanti del vecchio Psi, come Ugo Intini, o del nuovo, come il senatore Riccardo Nencini e il segretario Enzo Maraio, e qualche parlamentare di Forza Italia, che lasciano i garofani sulla tomba bianca, ripitturata di fresco, del leader socialista. Una sola voce si alza dal gruppo silenzioso: è quella di un baritono amico che intona l'Ave Maria di Schubert. Claudio Martelli arriva con un leggero ritardo e questo fa sorridere i vecchi socialisti perché era così anche allora, quando tutto sembrava ruotare intorno a un garofano rosso. Ora quel fiore è su una lapide candida, sul rilievo di un libro aperto come si vedeva nell'antico simbolo del socialismo italiano. C'è un sole magnifico e il rumore del mare, il “Nostro Mare Nostro”: diviso da noi e non tra noi!
"Sono venuti in mille, come quelli di Garibaldi. La testimonianza che Craxi é vivo, al contrario dei tanti morti che pretendono di discutere sui suoi errori prima ancora che sui loro", ha detto la figlia Stefania. Mentre la moglie Anna ha aggiunto: "Sono molto commossa, la fiducia di questi amici e compagni è più grande di quanto pensassi, sono passati 20 anni e Bettino è ancora nei cuori di tanti".
"Il Pd e la Lega assenti qui ad Hammamet? Molti italiani fanno a meno sia del Pd che della Lega e forse anche noi socialisti possiamo fare a meno di entrambi", ha affermato invece il figlio Bobo. Che ha aggiunto: "C'è una duplice lettura, siamo obbligati al ricordo e alla memoria, ma anche obbligati a ricordare che fu vittima di una persecuzione senza pari, come disse il presidente della Repubblica 10 anni fa".

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