Tutti gli Eventi e le Iniziative || Anno per Anno

Il Presidente Michele Capasso ed il Consiglio direttivo hanno inviato un messaggio a Papa Francesco in occasione del decimo anniversario dall'inizio del suo pontificato, ricordando le tante condivisioni in iniziative a favore dei migranti, degli ultimi e della pace.
In particolare, l'inaugurazione del "TOTEM DELLA PACE" con l'urna del Migrante Ignoto.

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha celebrato la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie a Casal di Principe dove, il 19 marzo del 1994, fu assassinato dalla camorra don Peppe Diana.
Il Presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Cpasso, commosso, ha sottolineato l’alto significato simbolico della visita e ricordato la consuetudine con don Peppe, la familiarità con Mamma Jolanda, con don Luigi Ciotti ed il dono fatto dalla famiglia al Museo della Pace: la casula, il breviario e tanti altri cari ricordi di don Peppe.
Al suo arrivo, Mattarella ha reso omaggio alla Tomba di don Diana e ha incontrato i suoi familiari.
Il Presidente Mattarella si è recato, quindi, all’Istituto tecnico Guido Carli per incontrare gli studenti delle superiori di Casal di Principe.
Al termine, il Presidente Mattarella ha visitato la Sagrestia della Chiesa di San Nicola di Bari dove avvenne l’omicidio di don Peppe Diana e visitato il Ristorante solidale "Nuova Cucina Organizzata", aperto in un bene confiscato al clan dei Casalesi. 

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In occasione del 19 marzo - giorno del compleanno e dell’onomastico di Pino Daniele - tanti i fans, gli amici ed i colleghi che hanno visitato la sezione a lui dedicata del Museo ripercorrendo le tappe principali della sua vita umana ed artistica.
Emozione per la proiezione del video “Pino è terra mia” di Michele Capasso.

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I Rotariani di vari Club italiani - su invito del Rotary Club Napoli Nord-Est - hanno visitato la sede istituzionale degli Stati Uniti del Mondo ed il Museo della Pace, patrimonio dell’umanità.
Dopo gli Inni e gli indirizzi di saluto dei Presidenti dei vari Club, il Segretario Generale Michele Capasso ha illustrato la mission degli Stati Uniti del Mondo e guidato gli ospiti attraverso i percorsi emozionali più significativi del Museo.

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La Fondazione Mediterraneo ha voluto celebrare la “Giornata internazionale della Donna” dedicandola alle donne ucraine: vittime innocenti di una guerra fratricida nel cuore dell’Europa.
Per tutta la giornata i 107 grandi schermi videowall del Museo della Pace hanno proiettato immagini delle donne ucraine violate nella loro dignità e nella loro vita.
Per NON DIMENTICARE quella che appare sempre di più una tragedia di proporzioni immani.
Il presidente Capasso si è così rivolto alle donne presenti ed a quelle collegate webinar:
“Vogliamo dedicare questo 8 marzo 2023 alle donne ucraine che resistono, che curano, che fuggono, che lottano per la vita, che piangono, che si oppongono contro la guerra di Putin, che sperano nell’Europa, che ci chiedono di aiutarle.
Le immagini delle donne ucraine vittime della guerra scorrono davanti ai nostri occhi ormai disabituati a questo spettacolo nel cuore dell’Europa: migliaia di morti, centinaia di migliaia di trasferiti o esiliati, città e villaggi in rovina, ponti ed edifici distrutti a colpi di cannone, monumenti di cultura o di fede profanati, violenze e umiliazioni di ogni specie, innumerevoli esistenze di gente semplice mutilate o lacerate per sempre. La sofferenza umana non si può riassumere. Si può andare oltre?
Questa domanda è rivolta nello stesso tempo alla Russia che ha invaso l’Ucraina ma anche a coloro che hanno fatto così poco per fermare questa guerra nel cuore dell’Europa.
Che dire, di fronte a una tale tragedia, di un’ONU inadatta ai cambiamenti del nostro mondo con regole burocrazie e veti che impediscono una reale azione di pace; di una NATO rimasta prigioniera di arcaici modelli di difesa; di una Unione Europea che si preoccupa così poco del resto dell’Europa se non per esigenze economiche e seguendo la legge dei mercati e dei mercanti; di una Russia che tenta di riprendere il posto dell’ex Unione Sovietica utilizzando la forza e la violenza, di tutti questi giochi appena mascherati dalle grandi potenze e dai loro interessi? Accordi costantemente traditi, patti derisi e negoziatori resi ridicoli, risoluzioni internazionali ignorate, convogli umanitari divenuti essi stessi bersagli della rabbia micidiale. La Russia ha provocato una guerra nel cuore dell’Europa, contro un “Paese-Fratello”: l’Ucraina. Una guerra europea che viene condotta secondo criteri arcaici e dispotici contrari a qualunque logica. Una guerra moralmente illegittima e priva d'un fondamento giuridico. Una guerra soprattutto combattuta causando umiliazioni, sofferenze, genocidi, violazioni, massacri programmati e preannunziati le cui vittime sono essenzialmente le donne ed i bambini.
In questa giornata vogliamo rendere omaggio alle donne dell’Ucraina alle quali va il nostro pensiero ed il nostro aiuto.
Gettiamo di nuovo una bottiglia nel nostro mare con un comune appello destinato a ciò che resta delle coscienze sulle nostre rive”.

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Luigi Santagata con la moglie Benedetta Pellegrino, i figli ed amici ha visitato il Museo della Pace – MAMT esprimendo apprezzamento per il luogo.

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Partecipata assemblea nella sede della Fondazione Mediterraneo e degli Stati Uniti del Mondo dal titolo “Dal Meridionalismo storico all’Autonomia differenziata”, organizzata dal Partito del Sud.
Dopo i saluti di Michele Capasso, Presidente della Fondazione Mediterraneo, e l’apertura lavori a cura di Antonio Luongo, Responsabile Città Metropolitana di Napoli del Partito del Sud, sono seguiti gli interventi di Enrico Panini, già Vicesindaco di Napoli, del Senatore Peppe de Cristofaro, di Sinistra Italiana, Valentino Romano, scrittore meridionalista, Giovanni Russo Spena, Giurista democratico, Sergio Marotta, Professore universitario UNISOB, Giacomo De Angelis, della Segreteria Nazionale PCI, Paola Nugnes, per il Coordinamento Metropolitano di Napoli NO Autonomia Differenziata, Franco Bartolomei, Segretario Nazionale Risorgimento Socialista.
L’incontro organizzato in collaborazione con il Fronte Meridionalista la Riscossa del Sud e il Laboratorio del Sud ha visto inoltre la partecipazione dei rappresentanti di queste soggettività, da Nicola Manfredelli, della Carta di Venosa, a Loredana Marino del Laboratorio la Riscossa del Sud a Salvatore Lucchese, del Comitato G. Salvemini. I lavori sono stati conclusi da Natale Cuccurese, presidente del Partito del Sud, che ha dichiarato: “l’Assemblea si è resa necessaria per ricordare che il meridionalismo non è una corrente politica, ma è semplicemente un'attività di ricerca e di analisi storica ed economica sulla Questione Meridionale al fine di risolverla”.

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Accolti dal Segretario Generale degli “Stati Uniti del Mondo” prof. Michele Capasso, studenti e docenti dell’Istituto Vittorio Veneto di Napoli, dell’Istituto Rue de La République di Gabès (Tunisia) e di Ciudad Real (Spagna) hanno visitato il Museo della Pace MAMT con il “Totem della Pace” ed i principali percorsi emozionali: in particolare quelli dedicati a Mario Molinari,ai migranti, al dialogo interreligioso - con la Moschea, la Sinagoga ed i luoghi sacri del cristianesimo.
Dopo aver ripercorso la storia del Museo gli studenti e docenti si sono soffermati sul terrazzo panoramico e poi nella sala musica, nella sala Churchill ed in quella dedicata ai presepi ed alla storia del pane e della pizza.
Particolarmente emozionante è stata la lunga fruizione dei video de “La Campania delle emozioni”: dal Vesuvio alla Costiera amalfitana, da Napoli alla Reggia di Caserta. Gli ospiti della Spagna e della Tunisia sono stati impressionati dalla bellezza dei video e dei luoghi patrimonio dell’umanità.
A tutti è stato donato un catalogo in 3 lingue del Museo: molti giovani hanno suggerito l’opportunità di realizzare una edizione con altre 3 lingue (spagnolo, tedesco e portoghese).

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Dall’Uruguay sono stati donati ai delegati del Museo presenti a Montevideo oggetti, documenti e reperti del Carnevale dell’Uruguay, il più lungo del  mondo.
“Anche se meno conosciuto, il Carnevale in Uruguay è in realtà più lungo di quello famoso in Brasile e probabilmente più divertente per gli stessi motivi e altro ancora – ha affermato la prof. Caterina Arcidiacono presente a Montevideo – e  quasi tutti i paesi dell'America Latina hanno il loro Carnevale, ma raramente sono considerati culturalmente più importanti che in Uruguay, dove i quartieri di tutto il paese si riuniscono per celebrare uno degli eventi più significativi della loro storia collettiva. Ecco tutto quello che devi sapere sul Carnevale più lungo del mondo”.
Ci sono alcune somiglianze tra il Carnevale e altre feste del raccolto in tutto il mondo, e alcuni attribuiscono le origini del Carnevale alla tradizione culturale della celebrazione e rendendo omaggio al sorgere di Saturno nell'antica Grecia. Altri lo collegano ad un festival che celebra Bacco, il dio romano del vino e della baldoria, che risuonò nel nuovo anno dell'antica Roma. Qui abbiamo una possibile origine al suo nome, poiché i sacerdoti che guidano la processione spesso spingono una barca su ruote, come un galleggiante, che chiamavano " carrus navalis ," o " car navalis 'in breve.
Il Carnevale si è evoluto lentamente negli anni ed è diventato una celebrazione di molte credenze e tradizioni delle varie culture di coloro che sono immigrati nel paese. Il Carnevale celebra l'abolizione della schiavitù in Uruguay e allo stesso tempo è fortemente correlato alle celebrazioni del raccolto globale e alla libertà sociale, individuale e collettiva. È anche un po 'impigliato con celebrazioni cristiane come il Natale e la Settimana Santa.
Quasi quattro mesi prima delle principali festività e sfilate, il carnevale uruguaiano sta già iniziando a farsi sentire dopo il suo silenzioso letargo . Si inizia con una settimana di spettacoli e spettacoli, alcuni dei quali presentano musicisti famosi. Ciò che rende questa serie di spettacoli di una settimana ancora più unica sono i classici satirici e gli spettacoli teatrali della commedia che parodiano la via del mondo e di tutti noi.

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Silvia Levenson – artista del vetro di fama internazionale – ha visitato il Museo in vista della realizzazione di una sezione dedicata all’arte del vetro, alla quale ha promesso di partecipare con una sua opera significativa.
In questa occasione ha firmato il “Manifesto Kimiyya” per la difesa delle donne.
Nell’intervista del presidente Capasso ha affermato:
“Sono nata a Buenos Aires nel 1957. Ho fatto parte di una generazione che ha lottato per cambiare una società che ci sembrava terribilmente ingiusta. Nel 1976, quando i militari presero il potere, io avevo diciannove anni e nell’agosto di quell’anno nacque mia figlia Natalia. Lei ha la stessa età di quei giovani ai quali i militari hanno rubato l’identità biologica. Con una crudeltà inaudita, le prigioniere incinte venivano assassinate soltanto dopo aver partorito, mentre i neonati erano dati illegalmente in adozione. Ciò che è successo fra il 1976 e il 1983 ha cambiato la mia vita e influenzato il mio lavoro artistico. Una parte importante del mio lavoro consiste nel rivelare o rendere visibile ciò che normalmente è nascosto o non si può vedere, e uso il vetro per rappresentare questa metafora. Da sempre usiamo il vetro per conservare alimenti e bevande, io uso il vetro per preservare la memoria di persone e oggetti per le generazioni future.”

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