Tutti gli Eventi e le Iniziative || Anno per Anno

Nella sede dell’Ambasciata d’Italia a San Marino il presidente Michele Capasso ha presentato all’ambasciatore Barbara Bregato il volume sui 25 anni di attività della Fondazione Mediterraneo.
L’iniziativa ha visto la partecipazione del giornalista Paolo Borrometi, del presidente Salvo Calleri e di altre personalità.
L’ambasciatore Bregato ha espresso il proprio apprezzamento per l’importante azione svolta dalla Fondazione nel dialogo euro mediterraneo e nel Processo di Barcellona che proprio in questi giorni compie il ventesimo anniversario.

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Nella sede dell’Ambasciata d’Italia a San Marino si è svolta la presentazione del libro di Gianni Palagonia “L’Aquila e la piovra”: un ritratto crudo e senza remore dell’Albania e dei legami tra le  mafie italiane e quella albanese.
L’iniziativa dell’OMCOM - Osservatorio Mediterraneo sulla criminalità organizzata e le mafie – ha visto la partecipazione del giornalista Paolo Borrometi, del presidente Salvo Calleri e del presidente Michele Capasso.
Dopo i slauti dell’Ambasciatore Barbara Bregato - presenti, tra gli altri, il Segretario di Stato alla Cultura Giuseppe Maria Morganti – sono stati analizzati i rapporti tra l’Albania e l’Italia.
Il presidente Capasso ha ripercorso la sua esperienza nei Balcani a partire dal 1964 ed analizzato il ruolo dell’Albania in Europa e nel Mediterraneo.

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“Le nuvole che ieri coprivano il cielo hanno lasciato spazio a un sole accecante. Filtra attraverso le piccole bare che racchiudono i poveri resti identificati nell’ultimo anno, dopo un ventennio di sofferenze indicibili. E’ questa la ferita sanguinante che non dobbiamo mai dimenticare, mai…”.
Queste le parole commosse del presidente Michele Capasso, ritornato nella città per la quale ha dedicato gran parte della propria vita attraverso iniziative di solidarietà e con la creazione della Fondazione Mediterraneo.
Le commemorazioni del ventesimo anniversario del genocidio di Srebrenica si sono svolte al memoriale di Potocari, che ospita i resti degli oltre 8mila musulmani massacrati nel luglio del 1995 dalle forze serbe del generale Ratko Mladic’.
I poliziotti hanno delimitato con nastro plasticato le zone proibite ai curiosi e dirottano le auto dei visitatori verso il giardino antistante, convertito a parcheggio per l'occasione. I giornalisti arrivati da tutto il mondo hanno sistemato i propri veicoli muniti di antenne paraboliche di fronte all'ingresso, mentre sulla strada che da Bratunac porta a Srebrenica - dove a metà strada si colloca il memoriale - si viaggia già a marce ridotte.
Almeno 50mila partecipanti alla cerimonia di oggi. Circa 10mila arrivano dalla cosiddetta Marcia della Pace iniziata martedì nella cittadina di Nezuk, a metà strada tra Tuzla e il fiume Drina che segna la frontiera serbo-bosniaca. In tre giorni, i volontari della "Marš Mira" hanno percorso al contrario quel “tracciato della morte” che nell'estate del 1995 fu intrapreso dai rifugiati musulmani che fuggivano proprio dalle violenze nell'area di Srebrenica.
Sono presenti presidenti, ministri e leader di vari Paesi. Fra gli altri l'ex presidente Usa Bill Clinton, l'ex segretario di Stato Madeleine Albright (commossa mentre abbraccia una donna di Srebrenica), e l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue, Federica Mogherini. Per l'Italia è presente la presidente della Camera, Laura Boldrini che afferma il valore indispensabile della riconciliazione. Tutte le delegazioni della regione sono presenti: dalla Slovenia alla Macedonia passando per Croazia e Montenegro.
Il primo ministro serbo Aleksandar Vucic’ dopo la bocciatura della risoluzione Onu sul genocidio di Srebrenica (dovuta al veto posto dalla Russia) ha partecipato alla cerimonia ma è stato cacciato violentemente dalla folla.
Il presidente Capasso ha ripercorso la storia dell’ultimo ventennio e ricordato le tappe fondamentali della Fondazione Mediterraneo per la ex Jugoslavia: dall’Appello del 1994 per salvare Srebrenica alle molteplici iniziative di aiuto.

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Il Museo MAMT ha iniziato i lavori di riqualificazione e rifunzionalizzazione cofinanziati dal POR Campania 2007-2013 (Obiettivo Operativo 1.9. Beni e Siti Culturali). Gli stessi si concluderanno il 30.11.2015.
Dal 01 dicembre 2015 sarà possibile fruire di uno spazio unico nel suo genere.

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L’unione di energie e di risorse tra i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente diventa strategia per il superamento  delle barriere-pregiudizi che acuiscono lo scontro tra religioni e civiltà, favorendo l’aggravarsi di una crisi sociale, oltre che politica ed economica.
Il Prof. Foad Aodi, Presidente della Associazione dei Medici di Origine Straniera (Amsi), della Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e del Movimento “Uniti per Unire”, incontra il 02.07 a Roma S.E. Nassif Youssef Hitti, Ambasciatore della Lega Araba in Italia, il suo Vice Zouheir Zouairi, il Prof. Michele Capasso, Presidente della RIDE - Rete Italiana per il Dialogo Euromediterraneo, ed il Ministro plenipotenziario Enrico Granara, Coordinatore delle Attività Multilaterali per il Mediterraneo ed il Medio Oriente presso il Ministero degli Affari Esteri.
E’ il rafforzamento del lavoro condiviso per lo sviluppo di quei ponti di dialogo tra i popoli che si costruiscono mediante il confronto e la conoscenza.
A seguito della recente adesione di Amsi, Co-mai e “Uniti per Unire” alla  RIDE, l’Ambasciatore Nassif Youssef Hitti, il Prof. Foad Aodi ed il Prof. Michele Capasso, individuano in  sanità, cultura, arte e sport i punti di lavoro, “quei linguaggi universali che uniscono e non dividono”, come dichiara il Prof. Aodi, nel convincimento di favorire in questo modo lo sviluppo di tendenze sociali spontanee e inclusive.  La RIDE, creata nel 2013 per unificare i soggetti italiani più impegnati nel dialogo interculturale euro-mediterraneo attraverso la Fondazione Anna Lindh (quest’ultima operante da Alessandria d’Egitto),  abbraccia il lavoro svolto da Amsi, Co-mai e “Uniti per Unire”  per ricercare nuovi spazi e imprimere nuova linfa alle attività di dialogo e di incontro tra tutti i soggetti della società civile attorno al Mediterraneo. La RIDE ha il grande vantaggio di contare sulla ventennale esperienza della Fondazione Mediterraneo (FM), fondata a Napoli dall’Arch. Capasso, quale promotore del primo forum della società civile di tutto il Mediterraneo.
La testimonianza più solida di questo impegno ventennale della FM è rappresentato dal nuovo MAMT - Museo Mediterraneo dell’Arte, della Musica e delle Tradizioni. Il MAMT, ospitato nella sede della FM, nel cuore di Napoli, si configura oggi come elemento cardine della collaborazione tra le Associazioni suindicate e  la Lega Araba.
All’interno di questo Museo stanziale e multimediale, culture diverse si incontrano in maniera armonica, nel rispetto delle molteplici tradizioni mediterranee, in una appassionante ricerca di sintesi tra le rispettive differenze. Per questa ragione, il MAMT è stato riconosciuto “patrimonio nazionale” dell’UNESCO, definito “museo emozionale” dalla sua direttrice Irina Bokova, a seguito della sua visita.
“Trasferiamo nel MAMT una raccolta di emozioni,  percezioni e tradizioni che hanno diversa origine e diversa appartenenza, tracciando la mappatura di un’umanità ricca ed in divenire continuo. Proseguiamo in questa sfida arricchiti del contributo di Amsi, Co-mai e “Uniti per Unire”, che accogliamo come neo-membri della RIDE. Speriamo inoltre di stipulare un accordo  con l’Ambasciatore della Lega Araba in Italia nell’immediato futuro, per potenziare la nostra partnership conl’ALECSO - Organizzazione Educativa, Culturale e Scientifca della Lega Araba. Il MAMT diviene più ricco e vivo, tanti più sono i Paesi che vi confluiscono”. Dichiara il Prof. Michele Capasso.

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Il 2 luglio 2015, nel corso di un incontro tra il prof. Foad Aodi, Presidente della Associazione dei Medici di Origine Straniera (Amsi), della Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e del Movimento “Uniti per Unire”, S.E. Nassif Youssef Hitti, Ambasciatore della Lega Araba in Italia con il suo Vice Zouheir Zouairi, il Prof. Michele Capasso, Presidente della Fondazione Mediterraneo e della RIDE - Rete Italiana per il Dialogo Euromediterraneo, Pia Molinari responsabile del Museo MAMT ed il Ministro plenipotenziario Enrico Granara, Coordinatore delle Attività Multilaterali per il Mediterraneo ed il Medio Oriente presso il Ministero degli Affari Esteri sono state gettate le basi per una cooperazione tra la Lega degli Stati Arabi ed il Museo MAMT, già attivata con un protocollo sottoscritto tra la medesima Fondazione e l'ALECSO.
E’ il rafforzamento del lavoro condiviso per lo sviluppo di quei ponti di dialogo tra i popoli che si costruiscono mediante il confronto e la conoscenza.
A seguito della recente adesione di Amsi, Co-mai e “Uniti per Unire” alla RIDE, l’Ambasciatore Nassif Youssef Hitti, il Prof. Foad Aodi ed il Prof. Michele Capasso, hanno individuato in sanità, cultura, arte e sport i punti di lavoro, “quei linguaggi universali che uniscono e non dividono”, come dichiara il Prof. Aodi, nel convincimento di favorire in questo modo lo sviluppo di tendenze sociali spontanee e inclusive. La RIDE, creata nel 2013 per unificare i soggetti italiani più impegnati nel dialogo interculturale euro-mediterraneo attraverso la Fondazione Anna Lindh (quest’ultima operante da Alessandria d’Egitto), abbraccia il lavoro svolto da Amsi, Co-mai e “Uniti per Unire” per ricercare nuovi spazi e imprimere nuova linfa alle attività di dialogo e di incontro tra tutti i soggetti della società civile attorno al Mediterraneo. La RIDE ha il grande vantaggio di contare sulla ventennale esperienza della Fondazione Mediterraneo (FM), fondata a Napoli dall’Arch. Capasso, quale promotore del primo forum della società civile di tutto il Mediterraneo.
La testimonianza più solida di questo impegno ventennale della FM è rappresentato dal nuovo MAMT - Museo Mediterraneo dell’Arte, della Musica e delle Tradizioni. Il MAMT, ospitato nella sede della FM, nel cuore di Napoli, si configura oggi come l' elemento cardine della collaborazione tra le Associazioni suindicate e la Lega Araba.
All’interno di questo Museo stanziale e multimediale, culture diverse si incontrano in maniera armonica, nel rispetto delle molteplici tradizioni mediterranee, in una appassionante ricerca di sintesi tra le rispettive differenze. Per questa ragione, il MAMT è stato riconosciuto “patrimonio mondiale” , definito “museo emozionale” dalla sua direttrice Irina Bokova, a seguito della sua visita.
“Trasferiamo nel MAMT una raccolta di emozioni, percezioni e tradizioni che hanno diversa origine e diversa appartenenza, tracciando la mappatura di un’umanità ricca ed in divenire continuo. Proseguiamo in questa sfida arricchiti del contributo di Amsi, Co-mai e “Uniti per Unire”, che accogliamo come neo-membri della RIDE. Confidiamo nel sostegno dell’Ambasciatore della Lega Araba in Italia nell’immediato futuro, per potenziare la nostra partnership con l’ALECSO - Organizzazione Educativa, Culturale e Scientifca della Lega Araba, con cui abbiamo già sottoscritto un apposito protocollo d'intesa. Il MAMT diviene in questo modo più ricco e vivo, tanti più sono i Paesi che vi confluiscono”. Ha dichiarato il Prof. Michele Capasso a conclusione dell'incontro.

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Il Museo MAMT ospiterà un centro dell’EMUNI – Euromediterranean University, che comprende oltre 120 università dei Paesi euromed – dedicato al patrimonio culturale ed alla memoria del Mediterraneo con il coinvolgimento di studenti di vari Paesi. E’ questo  l’accordo tra il presidente Michele Capasso ed il presidente dellEMUNI prof. Abdelhamid El-Zoheiry nel corso dell’incontro del 29 giugno a Napoli durante il quale ha visitato il Museo MAMT esprimendo apprezzamento e compiacimento per l’iniziativa.

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Venerdì scorso è stato un giorno tragico per la comunità internazionale nel suo complesso e in particolare per la famiglia e gli amici delle quasi 100 vittime dei quattro attentati terroristici commessi in Tunisia, Somalia, Kuwait e la Francia.
Come FONDAZIONE MEDITERRANEO vogliamo esprimere la nostra solidarietà a tutte le persone colpite, nonché condannare questi attacchi brutali da parte di terroristi jihadisti che utilizzano il nome dell'Islam per giustificare atti che hanno poco a che fare con la religione musulmana e suoi credenti.
In questi momenti difficili, dobbiamo mantenere la comunità mediterranea unita e solidale, evitare l'allarme sociale e atti di islamofobia che ci porterebbero ad una maggiore radicalizzazione ed a nuove violenze.
Nonostante il dolore, dobbiamo mantenere il nostro coraggio e la nostra determinazione contro tutti gli attacchi terroristici.
L’esposizione aprirà al pubblico dal 21 giugno ed ospiterà 20 importanti opere della galleria degli Uffizi di Firenze. “La luce vince l’ombra” concentra l’attenzione sulla pittura del Seicento di artisti napoletani o legati a Napoli e comunque “affascinati” dall’espressione di Caravaggio: saranno a Casal di Principe opere eccezionali, di Artemisia Gentileschi (Santa Caterina d’Alessandria), di  Luca Giordano (Carità), di Mattia Preti (Vanità) ma anche delle incursioni contemporanee, con Andy Warhol allo scopo di mostrare e valorizzare opere oggi custodite tra Napoli e Firenze.
Oltre alle magnifiche opere di questi grandi autori si potranno visitare i luoghi confiscati e gustare i prodotti d’eccellenza, come la mozzarella e il vino fatti nelle terre confiscate alla mafie, accompagnati dagli “Ambasciatori della Rinascita” giovani del luogo che racconteranno il bello e il brutto di questa terra martoriata ma felice di rinascere.
La mostra vuole così contribuire alla quotidiana opera di costruzione di un’alternativa sociale ed economica per il rilancio di terre e territori che sono stati per anni spesso martoriati.
“La luce vince l’ombra – gli Uffizi a Casal di Principe” è a cura di Antonio Natali (Direttore della Galleria degli Uffizi) e Fabrizio Vona (Direttore del Polo Museale Regionale della Puglia) e sarà ospitata presso Casa don Diana, via Urano 18 a Casal di Principe, Caserta.
La mostra gode dell‘alto patronato della Presidenza della Repubblica e vede coinvolti il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Galleria Nazionale degli Uffizi, il Museo Nazionale di Capodimonte, la Reggia di Caserta, il Museo Campano di Capua, il Comune di Casal di Principe.
La Fondazione Mediterraneo patrocina questa iniziativa.

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I rettori di dodici Università del Mediterraneo si sono incontrati alla Federico II per condividere un percorso scientifico, culturale ed educazionale. Lo hanno fatto attraverso un Agreement che ha avuto particolare riguardo per la ricerca e la Continuing Education. L'accordo è il primo passo nella costituzione di MUNA - Mediterranean and Middle East University Network, una rete di università che cooperino nell'ambito del pre e post laurea. All'evento è intervenuta la Vicepresidente della Fondazione Mediterraneo, prof.ssa Caterina Arcidiacono la quale nella sua relazione di apertura ha sottolineato il ruolo della Fondazione Mediterraneo nella promozione di Reti di Università: dalla creazione di "ALMAMED" (Rete di 174 Università Euromediterranee) alla costituzione della "RIDE" (Rete Italiana per il Dialogo Euromediterraneo), che riunisce le principali Università italiane cordinate nella cooperazione nel mediterraneo. In questa occasione ha ricordato i legami tra l'Università Cadi Ayyad di Marrakech - prima sede della Fondazione Mediterraneo in Marocco - e il Primo Dottorato Honoris Causa che prorpio questa Università attribuì al presidente Capasso il 9 marzo 2007.

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