Tutti gli Eventi e le Iniziative || Anno per Anno

Accompagnata da Riccardo Vitanza la pianista Giuseppina Torre ha visitato il Museo della PaceMAMT ed ha fatto dono di due sue composizione suonate al pianoforte.

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Nel corso di un incontro tra il direttore della “Cité de la Culture” di Tunisi Youssef Lachkhem ed il presidente Michele Capasso sono state esaminate possibilità concrete per una collaborazione strutturata tra il “Museo della Pace - MAMT” e la “Cité de la Culture” al fine di valorizzare le rispettive istituzioni attraverso iniziative negli ambiti dell’arte, della musica, della creatività, della multimedialità e della promozione culturale in generale.

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Nel corso di una cerimonia svoltasi presso il Ministero degli Affari Culturali di Tunisi le giurie internazionali hanno assegnato a S.E. Mohamed Zinelabidine – Ministro degli Affari Culturali della Repubblica di Tunisia - il “Premio Mediterraneo Cultura 2018”.
Il Premio è stato consegnato dal presidente Michele Capasso.

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l Sahel (in arabo: السـاحـل‎, al-Sahel, "la costa") è una regione costiera della Tunisia a sud del golfo di Hammamet. I confini meridionali sono abbastanza incerti, e se per alcuni arrivano fino al golfo di Gabès, altri considerano propriamente farne parte solo la fascia costiera fino a Mahdia.
Le città principali del Sahel sono Sousse (la più popolosa), Monastir (prima città araba fondata in Ifriqiya) e Mahdia (antica capitale della Tunisia ai tempi del califfo fatimide Ubayd Allah al-Mahdi).
Il presidente Michele Capasso, accompagnato da Anis Boufrika, ha visitato questi magnifici luoghi accolto come in una vera famiglia da Rabaa  e dalle figlie Hiba e Mariem.

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Accompagnato dal fraterno amico Anis Boufrika, il presidente Capasso ha visitato la medina e la casbah di Tunisi, intervistando artigiani eredi di antichi mestieri, come la realizzazione della “chechia”, l’antico copricapo tipico tunisino.

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Nell’ambito della rassegna “Stranieri a Napoli” e del percorso emozionale “Voci dei migranti” il presidente Capasso ha intervistato a Sousse due sorelle, Mariam e Hiba, che hanno vinto la sfida della doppia nazionalità e dell’integrazione: nel rispetto delle tradizioni e dei valori delPaese d’orine (la Tunisia).

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L'autore dell'attentato con una cintura esplosiva su Avenue Habib Bourguiba, nel primo pomeriggio di lunedì 29 ottobre 2018, si chiama Mona Kebla. La terrorista nata nel 1988, proviene da Mahdia, ex capitale del regno di Tunisia (gli Husseiniti) a 60 km. da Sousse.
L'attacco, che ha provocato 20 feriti, tra i quali 15 membri delle forze di sicurezza, nel centro di Tunisi, non ha ancora ricevuto alcuna rivendicazione. La responsabilità " daechista "non è esclusa, secondo il quotidiano "La Presse de Tunisie".
L'attacco è il primo commesso da una donna in Tunisia: una disoccupata di 29 anni, Mouna Kabia, laureata in Business English e proveniente dalla regione di Mahdia (sud-est di Tunisi). Secondo i media tunisini, non aveva mai trovato un lavoro in questo settore, ma a volte lavorava come addetta alla pastorizia per aiutare la sua famiglia. Nei giorni scorsi  è stata vista a Tunisi implorare ed urlare per la strada.
In precedenza, la giovane donna "non aveva mai avuto alcun comportamento o atteggiamento sospettoso, tutti possono testimoniare", ha detto uno dei suoi parenti, intervistato dal canale Al-Ghad (citato da webdo).
Ha scatenato la sua rabbia ed innescato lacintura "vicino alle macchine della polizia", ​​secondo il ministero dell'Interno. "È stata presumibilmente reclutata da elementi terroristici via Internet", ha detto la fonte. Non era considerata "estremista" dalle forze di sicurezza. Per il ministro degli Interni, Hichem Fourati, si tratta di un atto isolato.
"È una tragedia", ha detto il presidente tunisino Beji Caid Essebsi da Berlino, dove era in visita ufficiale. "Pensavamo di aver sradicato il terrorismo ma temo che sia lui a sterminarci", ha detto, secondo dichiarazioni citate dalla stampa tunisina.
Una dichiarazione inviata a Geopolis, il presidente del partito islamista Ennahda, Rached Ghannouchi, "condanna questo attacco terroristico particolarmente codardo". "Invita i cittadini tunisini a difendere e rafforzare l'unità nazionale".
Il presidente della Fondazione Mediterraneo, Michele Capasso, presente a Tunisi e molto vicino all'Avenue Bourguiba al momento dell'attacco, ha inviato un messaggio di solidarietà e fraternità al presidente Béji Caïd Essebsi.

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Il presidente Michele Capasso ha avuto un lungo cordiale incontro con il sindaco di Sousse Taoufik Laâribi per esaminare la possibilità di realizzare una sede del Museo della Pace - MAMT nella Medina della città tunisina, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Il sindaco Laâribi ha apprezzato l’impegno e la generosità della Fondazione Mediterraneo ed ha offerto la propria piena collaborazione per la realizzazione del progetto.

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Il presidente Michele Capasso con il capofila della rete tunisina della FAL Anis Boufrika ha reso omaggio alla tomba di Bettino Craxi, statista e sostenitore del dialogo con il mondo arabo.
Sulla sua tomba è scritto: “La mia libertà equivale alla mia vita”.

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Presso il Museo della Pace - MAMT, Sala Vesuvio, si è svolta l’interessante conferenza  sul tema “Aiuto e Guarigione per via spirituale”, tenuta dal Dottor Hans Maier e organizzata dal Gruppo Medico-Scientifico Specializzato (MWF) del “Circolo per l’Aiuto Naturale nella Vita” (associazione internazionale aconfessionale e senza scopo di lucro che segue la via tracciata da Bruno Gröning per raggiungere il benessere psicofisico, la gioia di vivere, l’armonia con sé stessi e l’ambiente).
Uno sguardo differente sulle origini della salute, della malattia e delle dipendenze, attraverso gli insegnamenti di un laico tedesco, Bruno Gröning (Danzica 1906-Parigi 1959).
Una preziosa occasione per conoscere questo cammino di spiritualità, anche attraverso testimonianze dal vivo, accuratamente verificate dallo staff dell’MWF, di cui fanno parte medici, psicologi, veterinari e naturopati, a titolo volontario e gratuito.
La figura di Bruno Gröning, laico dalla profonda spiritualità era nota nella Germania del Dopoguerra. Le sue numerose e eclatanti guarigioni furono documentate anche dalla stampa dell’epoca.
Per l’impegno nella promozione della pace e della tolleranza, nel 2013 il “Circolo” è stato premiato, presso la sede dell’Onu, con il “Peace Pole” da parte della World Peace Prayer Society, organizzazione non governativa.
Senza contrapporsi alla medicina ufficiale questo team internazionale cerca di far emergere i punti di convergenza tra spiritualità e scienza medica.

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