23 Giugno 2017
Una regione euro-mediterranea vittima non di uno "scontro di civiltà", ma di uno "scontro di ignoranza", dove ancora prevalgono stereotipi del passato e la "culturalizzazione" dei conflitti promossa da alcuni media e interpretazioni ideologiche. Ma anche una regione in cui resta fiducia nella possibilità di un progetto politico che valorizzi le diversità e promuova l'innovazione, la imprenditoria e la partecipazione dei giovani. È l'immagine che emerge dal terzo Rapporto sulle Tendenze interculturali nell'area euro mediterranea, promosso dalla Fondazione Anna Lindh e dall'Istituto Ipsos e condotto in 13 Paesi dell'Europa europei e della sponda sud-orientale del Mediterraneo.
Presentato alla Camera dei Deputati, il Rapporto si basa su 13 mila interviste, raccolte tra persone dai 15 anni in su in Finlandia, Polonia, Austria, Francia, Paesi Bassi, Italia, Croazia e Portogallo in Europa, e Israele, Giordania, Palestina, Tunisia e Algeria. E presenta anche alcuni dati sorprendenti, come quelli che sembrano sfatare alcuni miti sulle migrazioni. Alla domanda su quale Paese sceglierebbe se potesse ricominciare la sua vita altrove, il 60% degli intervistati della sponda sud risponde infatti che lo farebbe ancora in quello d'origine, contro il 15% che sceglierebbe l'Europa, il 6% il Golfo e il 5% il Nord America. Diversi invece i dati per l'Europa, dove solo il 36% ricomincerebbe in patria, il 30% in un altro Paese Ue e il 12% nell'America del Nord, l'8% in Australia o Oceania. Quanto agli italiani, il 41% sceglierebbe ancora l'Italia e il 25% un altro paese Ue, anche se solo l'1% andrebbe nel sud del Med. Ad indicare, secondo la coordinatrice del rapporto Eleonora Insalaco, che almeno al sud resta un certo "ottimismo" sul futuro, insieme alla convinzione - evidente in altri passaggi dell'indagine - che "Nord e Sud insieme possano fare di più dei governi nazionali", e che vi siano gli spazi per politiche euro mediterranee più efficaci di quelle attuali.
Questione che si lega direttamente allo scopo del Rapporto, cioè contribuire, in linea con gli obiettivi della Fondazione Anna Lindh e con gli auspici della Presidenza maltese della Ue, a nuove politiche di vicinato con la sponda sud. Dal rapporto - presentato dal direttore esecutivo della fondazione Anna Lindh, amb. Hatem Atallah, dal deputato Khalid Chaouki, dal min.pl. Enrico Granara del Ministero degli Esteri, da Ettore Greco dell'Istituto Affari Internazionali e da Rima Marrouch di Bbc Arabic - emerge una diffusa convinzione che l'istruzione e le iniziative guidate dalle giovani generazioni siano la risposta migliore al conflitto e alla radicalizzazione. In tal senso vanno infatti almeno l'80% delle risposte degli intervistati in Europa come sull'altra sponda, ma in particolare in Algeria, Giordania e Tunisia. Il nodo delle migrazioni è percepito su entrambe le sponde come uno dei temi che le accumuna, insieme agli stili di vita e alla cucina, ma non è il più importante. Al nord solo il 44% percepisce le migrazioni come "fortemente" associate con il Mediterraneo - contro il 61% che romanticamente guarda di più alla comunanza in termini di stile di vita e cucina - mentre al sud lo sono per il 60%. Nella sponda sud si enfatizza però anche l'ospitalità come carattere comune (65%), insieme al comune patrimonio storico e culturale ed allo stile di vita (52%). E questo nonostante al sud l'aspetto "origine di conflitti" - sui quali insistono generalmente i media - sia fortemente associato all'area euromediterranea dal 39% degli intervistati, contro il 25% al nord. In generale vi è comunque una "resistenza", valutano gli autori del rapporto, a far propria l'opinione di quanti insistono invece, al nord come al sud, sugli aspetti negativi e sui fattori che differenziano le due sponde. Insomma, in generale vi è "una certa distanza - scrivono gli autori - dallo spesso discusso, e molto desiderato dagli estremisti, scontro di civiltà".
22 Giugno 2017
Quindici anni fa abbiamo inaugurato a Napoli la "Maison de la Méditerranée" in presenza di tanti Capi di Stato e di Governo, ambasciatori e rappresentanti della società civile.
In questi quindici anni Napoli è stata il crocevia di incontri ed azioni significative per il dialogo e la pace che hanno visto la nostra "Maison" assumere un ruolo fondamentale.
Grazie a tutti quelli che hanno creduto in questa iniziativa consentendoci di coniugare concretezza e speranza, fiducia e senso del positivo: nonostante tutte le difficoltà che la regione euromediterranea presenta.
Andremo avanti su questa strada: sempre di più "cacciatori del positivo"!
20 Giugno 2017
In questa occasione la Fondazione Mediterraneo ha organizzato la consegna di capi d’abbigliamento per molti rifugiati ed il Museo della Pace – MAMT ha dedicato l’intera giornata ai rifugiati, ai suoi diritti ed al loro “essere risorsa” con video, performance e workshop che hanno coinvolto i ragazzi delle scuole.
Nelle Giornata Mondiale del Rifugiato l’UNHCR celebra la forza, il coraggio e la perseveranza di milioni di rifugiati. Adesso è il momento di manifestare loro solidarietà in maniera concreta attraverso dei semplici gesti:
- Invia un messaggio di benvenuto ai rifugiati scattandoti una foto con il cartello #WithRefugees e postandolo sui tuoi social media.
- Partecipa ad una delle iniziative organizzate per la Giornata Mondiale del Rifugiato in tutta Italia.
- Incontra un rifugiato visitando un centro di accoglienza durante una giornata di "porte aperte".
- Firma la petizione #Wit
19 Giugno 2017
Alla vigilia della “Giornata mondiale del rifugiato” designata dalle Nazioni Unite, la Fondazione Mediterraneo ha voluto - insieme alle altre iniziative – offrire un segno concreto di solidarietà. Grazie alla generosità di Orazio e Pino Luciano, titolari di una delle più importanti sartorie napoletane, è stato possibile mettere a disposizione di alcuni rifugiati alcuni capi d’abbigliamento che hanno riscaldato il cuore e l’animo di tanti.
Grazie di cuore!
17 Giugno 2017
Al fine di sensibilizzare i governi, le organizzazioni e gli individui sulla responsabilità collettiva nell’utilizzo sostenibile dell’acqua e di prevenire la desertificazione e la siccità, il Museo della Pace – MAMT ha dedicato una giornata tematica al tema: video, incontri ed una campagna di sensibilizzazione diretta soprattutto ai giovani.
Nel 1995 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con Risoluzione A/RES/49/115, ha scelto il 17 giugno per celebrare la Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità. Lo stesso giorno, nel 1994 veniva adottata a Parigi la Convenzione per la lotta alla desertificazione (UNCCD – United Nations Convention to Combat Desertification), ratificata da 200 Paesi. Obiettivo della Convenzione è mitigare gli effetti della siccità attraverso attività di cooperazione internazionale e accordi di partenariato nei paesi più colpiti, in particolare in Africa. Le strategie messe in campo si concentrano sul miglioramento della produttività del suolo e sulla gestione sostenibile delle risorse del territorio e dell’acqua. Secondo uno studio dell’UNCCD perdiamo 24 miliardi di tonnellate di terra fertile ogni anno e 15 miliardi di alberi ogni ora, e 1,5 miliardi di persone traggono il loro sostentamento da terreni che sono a rischio desertificazione. Le pratiche considerate non sostenibili sono le monocolture, l’uso di sostanze chimiche e il pascolo eccessivo.
Il tema scelto quest’anno per la Giornata è “Inclusive cooperation for achieving Land Degradation Neutrality”. Raggiungere la neutralità in termini di degrado del suolo significa riuscire a far sì che le perdite di terreno fertile siano controbilanciate da miglioramenti in altre aree degradate. Lo slogan per il 2016 è “Proteggere la Terra. Ripristinare i suoli. Coinvolgere le persone”. Nel messaggio annuale in occasione della Giornata, il Segretario Generale Ban -Ki Moon ha affermato che la desertificazione, la siccità e il cambiamento climatico sono fenomeni interconnessi e per questo è necessaria una cooperazione collettiva che includa tutti gli attori coinvolti per raggiungere la neutralità in termini di degrado del suolo, obiettivo stabilito al punto 15.3 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Il 17 giugno le celebrazioni ufficiali si sono svolte a Pechino ed il Museo MAMT si è scollegato con questa città.
Tale scelta ha un significato particolare perché, sebbene la Cina sia uno dei paesi più colpiti dalla desertificazione e uno dei paesi maggiormente responsabili dell’inquinamento globale, nel 2013 ha intrapreso una nuova strategia di sviluppo. Da allora, ha promosso la costruzione di infrastrutture sostenibili a bassa emissione di carbonio, in cooperazione con i paesi vicini. Da questa cooperazione è nata l’iniziativa “One Belt and One Road Joint Action to Combating Desertification Initiative” i cui dettagli verranno presentati durante l’evento a Pechino.
In tutto il mondo sono previste varie iniziative in occasione della Giornata. Anche in Italia, oltre all’evento al Museo MAMT, si sono svolti diversi eventi legati alla celebrazione di questa giornata. In particolare, a Sassari le celebrazioni saranno curate dal festival “Pensieri e Parole:libri e film all’Asinara”, dal Conservatorio “Canepa”, dalla Libreria Koinè e dal Nucleo Ricerca Desertificazione dell’Università di Sassari. Inoltre, il Centro di Ricerca di Sassari ha organizzato una Conferenza di due giorni a conclusione del Wadis-Mar Project, un progetto finanziato dalla Commissione Europea per la realizzazione di tecniche di raccolta e ricarica delle acque sotterranee nei due bacini Oued Biskra in Algeria e Oum Zessar in Tunisia.
L’Italia ha ratificato la sua adesione alla UNCCD nel 1997, sia in veste di paese donatore sia come paese colpito dalla desertificazione. Il Comitato Nazionale di Lotta alla Siccità ed alla Desertificazione (CNLSD) è stato istituito nel 1997 dal Ministero dell’Ambiente con il compito di coordinare l’attuazione della Convenzione in Italia. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) nel 1999 ha adottato il Programma di azione nazionale per la lotta alla siccità e alla desertificazione, che individua le strategie da mettere in campo sia a livello statale che regionale per combattere la desertificazione e la siccità in Italia. In particolare il programma si sviluppa su quattro settori: protezione del suolo, gestione sostenibile delle risorse idriche, riduzione dell’impatto delle attività produttive e riequilibrio del territorio.
Secondo Legambiente, le regioni fortemente a rischio sono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La situazione è particolarmente grave in Sardegna, dove il pericolo desertificazione riguarda ben il 52% del territorio regionale, di cui l’11% già colpito.
17 Giugno 2017
Il presidente Michele Capasso, i membri del Consiglio Direttivo e del Comitato Scientifico Internazionale, i responsabili delle Sezioni Autonome della Fondazione Mediterraneo esprimono profondo cordoglio per la morte di Helmut Khol, membro fondatore dell’istituzione nata a Napoli nel 1991.
In particolare il presidente Capasso ricorda l’affettuosa amicizia con lo statista sviluppatasi nell’ambito del “socialismo dal volto umano” fondato sul rispetto dei valori della solidarietà e dei diritti della persona umana.
17 Giugno 2017
I membri della Rete Italiana ALF che hanno partecipato al “Seminario sulle opportunità di finanziamento Euro-Mediterranee” hanno espresso apprezzamento per la qualità della formazione e per l’accoglienza.
17 Giugno 2017
Si è svolta presso il Museo della Pace - MAMT la Convention nazionale di “Marketing Italia” con la presentazione, in modo particolare, del brand “Visit Naples” e della diffusione del progetto in altre città italiane.
La Fondazione Mediterraneo ha sostenuto questa iniziativa di promozione turistico-territoriale, convinta della qualità della stessa e del valore di “Visit Naples”.
16 Giugno 2017
Dopo il successo dei primi seminari di Quantic Power® tenuti a Roma, si è svolto a Napoli un seminario con la partecipazione di Giohà Giordano.
Quantic Power® è una tecnica di formazione per chi ha il desiderio di esplorare e conoscere sé stesso riattivando i propri talenti.
Questa tecnica propone di resettare il mondo vecchio, di lasciare andare tutte le credenze che hanno appesantito il viaggio sin dalla nascita e di ricominciare una vita nuova partendo dal corpo materiale e dal connettivo che rappresenta il primo contatto con noi stessi.
Il percorso del Quantic Power® si compone di tre livelli nel corso dei quali si apprende l’arte della trasformazione attraverso il Campo dei Quanti, sia per se stessi che per gli altri.
A conclusione del seminario Giohà Giordano ha lanciato un messaggio di speranza per la città di Napoli.
16 Giugno 2017
I membri della Rete Italiana ALF partecipanti al “Seminario sulle opportunità di finanziamento Euro-Mediterranee” hanno visitato il Museo della Pace - MAMT accompagnati dal presidente Michele Capasso.
In questa occasione hanno espresso apprezzamento per questa iniziativa unica finalizzata a promuovere il positivo e ciò che ci unisce.