LA UE E IL MEDITERRANEO
15 Settembre 2010
Attività -
Unione per il Mediterraneo
L'Unione Europea ha predisposto, in attivazione delle sue politiche per la regione euromediterranea, una serie di strumenti e di programmi: il partenariato euromediterraneo e il programma Meda; il programma Ecip per le piccole e medie imprese; il programma Meda-Democrazia per la promozione dei diritti dell'uomo; il programma Life-Paesi terzi; ecc.
Il partenariato euromediterraneo è nato con la Dichiarazione di Barcellona, adottata il 28 novembre 1995 dai 15 Ministri degli Affari Esteri dell'Unione Europea e da quelli dei 12 Partner mediterranei beneficiari dei Meda: Algeria, Cipro, Egitto, Stato di Israele, Giordania, Libano, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia, Territori di Gaza e della Cisgiordania. I suoi contenuti sono stati confermati e rafforzati dalla seconda Conferenza ministeriale tenutasi a Malta il 15 e 16 aprile scorsi. Si tratta di un patto politico tra l'Unione Europea e i Paesi del bacino mediterraneo, chiamato a riequilibrare verso la sponda sud le relazioni che l'Unione ha sviluppato con i Paesi dell'est Europa a partire dal 1989.
Il partenariato euromediterraneo si basa su tre campi diversi di intervento: politico e di sicurezza, economico e finanziario, sociale e culturale. Esso si articola quindi in una serie di iniziative che coprono i settori più vari. Tra le più importanti: il riavvicinamento delle politiche economiche settoriali, processo particolarmente attivo nei settori dell'industria, delle telecomunicazioni, dell'energia e dell'acqua; le reti di cooperazione euromediterrane miranti a facilitare lo scambio di conoscenze (federazioni industriali, istituti economici, camere di commercio, banche, ecc.); la cooperazione in campo statistico; la cooperazione tra la Società Civile (università, associazioni professionali, organismi non governativi); il patrimonio culturale che ha come obiettivo il riconoscimento delle reciproche tradizioni e lo sviluppo del dialogo culturale; lo sforzo verso una zona di pace e stabilità attraverso l'identificazione di un certo numero di principi da rispettare e di obiettivi ai quali mirare.
Il partenariato, per lo svolgimento delle sue azioni, è dotato di mezzi finanziari importanti, fissati dal Consiglio Europeo di Cannes nel giugno 1995 per il periodo fino al 1999. Questi mezzi comprendono gli aiuti a fondo perduto, provenienti dal bilancio comunitario (4.685 milioni di Ecu), ed un ammontare analogo in prestiti della Banca Europea per gli Investimenti. Nell'ambito degli aiuti a fondo perduto la parte preponderante è rappresentata dal programma Meda. Tali aiuti sono gestiti dalla Commissione Europea con l'assistenza del Comitato Med, composto dai rappresentanti degli Stati membri e presieduto da un rappresentante della Commissione. Il programma Meda ha principalmente lo scopo di incoraggiare e sostenere le riforme socioeconomiche dei partner mediterranei, attraverso due canali di intervento: 1) le azioni bilaterali, che assorbono circa il 90% dell'importo totale e che prendono l'avvio dagli accordi di associazione fra l'Unione Europea e ciascun paese beneficiario; 2) le iniziative regionali, ivi compresa la cooperazione decentralizzata in via di parziale rilancio, che coinvolgono più Paesi delle due sponde del Mediterraneo.
Le azioni bilaterali si basano sui programmi indicativi nazionali, che definiscono in funzione delle linee guida i settori prioritari del sostegno comunitario, identificando nel contempo gli importi previsionali per ogni settore. I settori principali di intervento sono i seguenti: sostegno alla transizione economica, mediante programmi di aggiustamento strutturale e programmi di sviluppo del settore privato; consolidamento degli equilibri socio-economici; sviluppo della Società Civile.
Le iniziative regionali si articolano su incontri, conferenze e programmi tematici, che coinvolgono i partner mediterranei come i paesi europei. Da quanto sopra detto, emerge che lo sforzo finanziario inerente allo svolgimento del Meda è essenzialmente rivolto non al finanziamento diretto di imprese o società, ma alla preparazione di quel terreno e di quelle condizioni che ne permettano il loro sviluppo ed il loro operare. Per quanto riguarda le proposte di possibili progetti, queste devono, in linea generale, al fine di essere prese in considerazione dalla Commissione Europea, essere accettate e fatte proprie dalle autorità dei paesi beneficiari e rientrare nelle linee della programmazione indicativa sopra citata.
Lo scopo di "Ecip" (European Community Investment Partners) è quello di promuovere la costituzione o lo sviluppo di "joint-venture" tra piccole e medie imprese dei paesi del Mediterraneo, America Latina, Asia e Sudafrica. Ecip offre quattro tipi di agevolazioni finanziarie.
"Meda-Democrazia" è un programma di cooperazione destinato a promuovere i diritti dell'uomo e lo sviluppo della democrazia nei paesi partner mediterranei. Creato su iniziativa del Parlamento Europeo nel 1996, il programma accorda delle sovvenzioni ad associazioni senza scopo di lucro, Università, Centri di Ricerca e Organismi pubblici, per realizzare dei progetti che mirino all'avanzamento della democrazia, della libertà d'espressione, di associazione e a proteggere dei gruppi specifici della società quali le donne, i giovani e le minoranze. Il finanziamento comunitario per questo tipo di progetti può arrivare fino all'80% del costo totale.
Lo scopo di Life Paesi terzi è attuare misure di assistenza tecnica ed azioni pilota nei Paesi terzi (nell'area mediterranea, oltre ai "Paesi Meda", Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia) nei seguenti settori: assistenza tecnica per la messa in opera delle strutture amministrative necessarie nel campo dell'ambiente e per lo sviluppo di politiche ambientali e programmi d'azione; conservazione o recupero, dal punto di vista della protezione ambientale, di importanti habitat che ospitino flora e fauna minacciate; azioni pilota di promozione dello sviluppo sostenibile. Il budget complessivo per il 1996-99 è di 36 Mecu. Il programma finanzia, in genere, fino al 50%, progetti presentati da amministrazioni pubbliche, Ong, persone fisiche o giuridiche stabilite nei Paesi eleggibili.
Infine, sono applicabili ai Paesi partner del Mediterraneo le linee di bilancio dell'Unione Europea aperte alle Ong nei settori dell'aiuto diretto, dell'aiuto alimentare, dell'aiuto umanitario di emergenza, dei diritti umani, della cooperazione decentrata, ecc.
Su un piano generale, il sistema di concertazione si pone l'obiettivo di migliorare l'efficienza e la competitività delle imprese italiane nel contesto internazionale, svolgendo una funzione di raccordo operativo e di orientamento strategico. In concreto, ciò si realizza attraverso un'azione di affiancamento che inizia a livello di "policy advice" di Governo già nella fase di "planning" operativo e che si concretizza, poi, nel reperimento - attraverso Ambasciate e Uffici Ice all'estero - e nella diffusione di progetti di cooperazione internazionale (assistenza tecnica, collaborazione industriale e commerciale, trasferimento di tecnologia, ecc.) finanziati da una molteplicità di soggetti/Istituzioni (Unione Europea, Bers, Bei, World Bank e altri).
Il coinvolgimento mirato delle imprese prosegue con un vero e proprio affiancamento nelle successive fasi di gara. L'informazione che arriva agli Schemi viene trattata e diffusa facendo ricorso alle tre banche-dati di cui questi sono dotati: la banca-dati iniziative di cooperazione internazionale, la banca-dati imprese e la banca-dati esperti.