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“Le nuvole che ieri coprivano il cielo hanno lasciato spazio a un sole accecante. Filtra attraverso le piccole bare che racchiudono i poveri resti identificati nell’ultimo anno, dopo un ventennio di sofferenze indicibili. E’ questa la ferita sanguinante che non dobbiamo mai dimenticare, mai…”.
Queste le parole commosse del presidente Michele Capasso, ritornato nella città per la quale ha dedicato gran parte della propria vita attraverso iniziative di solidarietà e con la creazione della Fondazione Mediterraneo.
Le commemorazioni del ventesimo anniversario del genocidio di Srebrenica si sono svolte al memoriale di Potocari, che ospita i resti degli oltre 8mila musulmani massacrati nel luglio del 1995 dalle forze serbe del generale Ratko Mladic’.
I poliziotti hanno delimitato con nastro plasticato le zone proibite ai curiosi e dirottano le auto dei visitatori verso il giardino antistante, convertito a parcheggio per l'occasione. I giornalisti arrivati da tutto il mondo hanno sistemato i propri veicoli muniti di antenne paraboliche di fronte all'ingresso, mentre sulla strada che da Bratunac porta a Srebrenica - dove a metà strada si colloca il memoriale - si viaggia già a marce ridotte.
Almeno 50mila partecipanti alla cerimonia di oggi. Circa 10mila arrivano dalla cosiddetta Marcia della Pace iniziata martedì nella cittadina di Nezuk, a metà strada tra Tuzla e il fiume Drina che segna la frontiera serbo-bosniaca. In tre giorni, i volontari della "Marš Mira" hanno percorso al contrario quel “tracciato della morte” che nell'estate del 1995 fu intrapreso dai rifugiati musulmani che fuggivano proprio dalle violenze nell'area di Srebrenica.
Sono presenti presidenti, ministri e leader di vari Paesi. Fra gli altri l'ex presidente Usa Bill Clinton, l'ex segretario di Stato Madeleine Albright (commossa mentre abbraccia una donna di Srebrenica), e l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue, Federica Mogherini. Per l'Italia è presente la presidente della Camera, Laura Boldrini che afferma il valore indispensabile della riconciliazione. Tutte le delegazioni della regione sono presenti: dalla Slovenia alla Macedonia passando per Croazia e Montenegro.
Il primo ministro serbo Aleksandar Vucic’ dopo la bocciatura della risoluzione Onu sul genocidio di Srebrenica (dovuta al veto posto dalla Russia) ha partecipato alla cerimonia ma è stato cacciato violentemente dalla folla.
Il presidente Capasso ha ripercorso la storia dell’ultimo ventennio e ricordato le tappe fondamentali della Fondazione Mediterraneo per la ex Jugoslavia: dall’Appello del 1994 per salvare Srebrenica alle molteplici iniziative di aiuto.