Federazione Anna Lindh Italia || Onlus

 

La Federazione Anna Lindh Italia, senza scopo di  lucro, condivide le finalità della Fondazione Anna Lindh  creata nel 2004 dalla Commissione europea congiuntamente ai 42 paesi euromediterranei. 
L’obiettivo della Federazione è promuovere, sostenere ed attuare l’interazione culturale e sociale tra l’Italia e i paesi euromediterranei in vari campi d’azione tra i quali: arte, architettura, archeologia, ambiente, artigianato, giovani, donne, diritti umani, migranti, mestieri d’arte, occupazione, formazione, educazione, infanzia, sport, dialogo interreligioso, legalità, musica, cultura del cibo, empowerment, tradizione, turismo, solidarietà sociale, scambi economici e culturali, mestieri d’arte.
In particolare la Federazione intende attuare iniziative in favore dei giovani finalizzate specialmente a restituire loro speranza e fiducia attraverso la promozione del “vero”, del “bello” e del “buono”.

A Napoli presso la bellissima cornice emozionale e culturale offerta dalla Fondazione Mediterraneo e dal Museo della Pace - MAMT, si è svolta la terza tappa del cammino verso gli Stati Uniti d'Europa.
Il cammino è iniziato a Firenze, città del mai dimenticato Giorgio La Pira, presso la Fondazione Kennedy il 7 giugno 2018 con la presentazione all'interno del Progetto Tulipani Rossi del Manifesto di cui al link:

Successivamente lo scorso 8 novembre 2018  si è organizzato il seminario sulle forme di Stato e di Governo adatte agli Stati Uniti d'Europa alla luce della esperienza maturata sia in Svizzera che in Canada e negli Stati Uniti d'America. Di seguito i link relativi ad iniziativa.

La terza tappa ha proseguito nel cammino mettendo in evidenza della Unione Europea causata dalla Brexit e dal modello confederale che non è più capace di affrontare le sfide interne delle domande di uguaglianza e sicurezza ed esterne sul tipo della crisi derivante dalla globalizzazione e dalla incapacità di gestire in modo unitario le crisi geopolitiche del Mediterraneo e del continente americano.
Nel contesto emozionale del Museo della Pace - MAMT la tappa ha trovato, con il coordinamento di Michele Capasso, Salvatore Calleri e Giuseppe Lumìa, la sua condivisione tra i presenti nel discorso di Churchill a Zurigo letto dalla scrivania della sua stanza dell 'ex  “Grand Hotel de Londres”, sede oggi della Fondazione Mediterraneo.
Segue il link.

Il cammino proseguirà sempre a Napoli presso la Fondazione Mediterraneo il 17 maggio 2019 con il 1° Vertice sugli Stati Uniti d'Europa ed il 18 maggio 2019 con il 26° Vertice Internazionale Antimafia della Fondazione Caponnetto (in collaborazione con l’OMCOM e la Fondazione Mediterraneo).

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Si è svolto il primo incontro dal titolo “Verso il WORLD PEACE FORUM”.
Rappresentanti della Federazione, di istituzioni, associazioni e reti si sono incontrati per due giorni al fine di analizzare le tematiche principali da sottoporre al WORLD PEACE FORUM.
Il presidente Michele Capasso con Salvatore Calleri e Giuseppe Lumìa hanno illustrato le tappe principali e, in particolare, quella dedicata agli Stati Uniti d’Europa.

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Il Convegno Internazionale sulla Fratellanza (Global Conference of Human Fraternity) promosso dal Council of Elders, Consiglio dei saggi musulmani, presieduto dallo Shaykh al-Azhar Ahmad al-Tayyib e fondato ad Abu Dhabi nel 2014 si è svolto ad Abu Dhabi dal 3 al 4 febbraio 2019.
Una delegazione della Fondazione Mediterraneo e della Federazione Anna Lindh Italia ha partecipato in questi giorni alla storica visita di papa Francesco negli Emirati e al convegno interreligioso "Human Fraternity", a cui il papa ha dato il suo contributo.
Prima dell’arrivo del Pontefice, si sono già riuniti  500 leader religiosi da tutto il mondo che hanno discusso in 21 workshop con 60 relatori, di cui 30 musulmani e 30 in maggioranza di chiese cristiane.
Delegazioni islamiche europee sono venute da Ucraina, Algeria, Libano, Mauritania, Tunisia, Azerbaijan, Kazakhstan, Malesia, Indonesia,  Bosnia, Albania, Kosovo, Croazia, Russia, India, Italia  e Pakistan.
Il meeting internazionale di Abu Dhabi è stato aperto da alte cariche del mondo islamico fra cui Ahmed Aboul Gheit, Segretario Generale della Lega Araba e Sheikh Nahyan bin Mubarak Al Nahyan, Ministro della Tolleranza degli UAE.
Oltre ad autorità cristiane ortodosse, orientali e protestanti, sono intervenuti da parte cattolica il Segretario di Stato Pietro Parolin, il cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, mons. Miguel Ayuso, segretario del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, l'arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, già Custode di Terra Santa, il frate francescano da Gerusalemme Ibrahim Faltas ed altri.
Fra i relatori anche il rabbino capo di Polonia, rav. Michael Schudrich.
Tre i temi principali discussi nei due giorni di incontri, a loro volta articolati in sotto argomenti. Il primo, “Principi di Fraternità Umana” è stato suddiviso in "Consolidamento della nozione di cittadinanza", "Combattere l'estremismo", "Promuovere il dialogo" e "Difendere i diritti degli oppressi e dei perseguitati”; il secondo tema, "Le principali sfide che affronta la fratellanza umana nel mondo”, include “Mancanza di coscienza umana", "Esclusione della morale religiosa", “Diffusione di individualismo e materialismo” e "Fanatismo religioso ed etnico”.
Infine il terzo macro-tema, “Responsabilità comune per realizzare la fraternità umana”, discute di "Responsabilità comune per raggiungere la pace globale", "Responsabilità delle organizzazioni internazionali e umanitarie", "Ruolo delle organizzazioni e istituzioni educative, culturali e dei media nella costruzione e diffusione della fratellanza” e de "Il ruolo dei giovani di diversi background religiosi e culturali nel conseguimento di questi obiettivi”.
Il presidente Michele Capasso di è detto particolarmente emozionato:
“La visita di Papa Francesco è un sogno che si avvera; da 30 anni operiamo per il dialogo interreligioso ed oggi qui vedo tanti protagonisti che hanno partecipato ad eventi della Fondazione: dal Cardinale Pietro Parolin a Jamal Sanna Al Swaidi, da Ibrahim Faltas all’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, da Yahia Pallavicini a tanti altri che hanno creduto in questo processo. Ricordo l’incontro con il Cardinale Parolin ed una delegazione degli Emirati Arabi Uniti nel giugno 2014 quando proponemmo questa visita”.

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Come ogni anno il Museo della Pace ha svolto vari eventi con gli studenti delle scuole e vari gruppi di visitatori in occasione della “Giornata della Memoria”.
Nella Sala Israele - inaugurata da Shimon Peres - sono stati proiettati vari video, alcuni anche inediti, sulla Shoah e sulla deportazione degli Ebrei nei vari campi di concentramento.
Commozione e partecipazione in particolare guardando le testimonianze di Andra e Tatiana Bucci in occasione della loro visita al Museo della Pace. Commovente la loro storia: figlie di madre ebrea, nel 1944 - quando avevano solo 6 e 4 anni - sono state deportate ad Auschwitz e sono sopravvissute.
Oggi Tatiana vive a Bruxelles, mentre Andra tra gli Stati Uniti e l'Europa.
In questa occasione è stato presentato il loro libro ”Noi, bambine ad Auschwitz. La nostra storia di sopravvissute alla Shoah” (edito da Mondadori).

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