Elenco Generale||degli eventi

Si svolge presso l'Emirates Center for Strategic Studies and Research la Conferenza dal titolo "La dimensione strategica del progetto Forza Militare Araba" a cura del Generale Dr. Saleh Lafi Al-Mayteh (prof. dell'Istituto di Difesa Nazionale degli Emirati Arabi Uniti).

 

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Dal 22 al 23 luglio 2015, per iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione della Spagna e dell'Unione per il Mediterraneo (UpM), si è svolta una riunione ad alto livello sul dialogo interculturale e interreligioso presso la sede della UpM - lo storico Palazzo Pedralbes di Barcellona -  in collaborazione con l'Unione Europea, la Fondazione Anna Lindh (FAL), l'Alleanza delle civiltà delle Nazioni Unite (AoC) e il Centro Internazionale per il dialogo interculturale e interreligioso Re Abdullah Bin Abdulaziz (KAICIID).

“Questo incontro - ha affermato il presidente Capasso - ha inteso celebrare il 20 ° anniversario del Processo di Barcellona, ​​oltre ad approfondire il  dibattito in corso sulla politica europea di vicinato (PEV) e rispondere alla crescente importanza attribuita al dialogo interculturale e interreligioso nella regione euromediterranea come un potente strumento per raggiungere la stabilità e la pace, la lotta contro l'intolleranza e l'estremismo e, a sua volta sostenere i valori della convivenza pacifica. Questo incontro - continua Capasso - rappresenta un'opportunità unica per valutare strumenti  e istituzioni per il dialogo; considerare il dialogo interculturale e interreligioso come un obiettivo centrale all'interno di una rinnovata politica multilaterale nel Mediterraneo; illustrare una strategia di dialogo condiviso.

La Fondazione Mediterraneo – conclude Capasso - sin dal 1989 si è posta al servizio del Partenariato Euromediterraneo diventando protagonista di eventi, programmi e varie azioni che hanno lasciato una traccia significativa (dai Forum Civili Euromed alle Conferenze Euromediterranee, dai Programmi culturali a quelli per l’immigrazione e la solidarietà).

Oggi, come 20 anni fa,  occorre:

  1. Aumentare la consapevolezza dell'importanza del dialogo interculturale e interreligioso;
  2. Aumentare la visibilità e le risorse per programmi e strumenti per il dialogo nella regione;
  3. Consolidare un'alleanza di partner che cerchino di rafforzare l'impatto delle rispettive iniziative con sinergie che si completino a vicenda;
  4. Sviluppare un piano d'azione per le future attività della rete, sulla base di un programma comune e un calendario fondato su iniziative concrete ed utili agli uomini e alle donne del Mediterraneo.

La Fondazione Mediterraneo continuerà, come ha fatto in 25 anni, a sostenere questa indispensabile azione di pace e di dialogo”.

 

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Nella sede dell’Ambasciata d’Italia a San Marino il presidente Michele Capasso ha presentato all’ambasciatore Barbara Bregato il volume sui 25 anni di attività della Fondazione Mediterraneo.
L’iniziativa ha visto la partecipazione del giornalista Paolo Borrometi, del presidente Salvo Calleri e di altre personalità.
L’ambasciatore Bregato ha espresso il proprio apprezzamento per l’importante azione svolta dalla Fondazione nel dialogo euro mediterraneo e nel Processo di Barcellona che proprio in questi giorni compie il ventesimo anniversario.

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“Le nuvole che ieri coprivano il cielo hanno lasciato spazio a un sole accecante. Filtra attraverso le piccole bare che racchiudono i poveri resti identificati nell’ultimo anno, dopo un ventennio di sofferenze indicibili. E’ questa la ferita sanguinante che non dobbiamo mai dimenticare, mai…”.
Queste le parole commosse del presidente Michele Capasso, ritornato nella città per la quale ha dedicato gran parte della propria vita attraverso iniziative di solidarietà e con la creazione della Fondazione Mediterraneo.
Le commemorazioni del ventesimo anniversario del genocidio di Srebrenica si sono svolte al memoriale di Potocari, che ospita i resti degli oltre 8mila musulmani massacrati nel luglio del 1995 dalle forze serbe del generale Ratko Mladic’.
I poliziotti hanno delimitato con nastro plasticato le zone proibite ai curiosi e dirottano le auto dei visitatori verso il giardino antistante, convertito a parcheggio per l'occasione. I giornalisti arrivati da tutto il mondo hanno sistemato i propri veicoli muniti di antenne paraboliche di fronte all'ingresso, mentre sulla strada che da Bratunac porta a Srebrenica - dove a metà strada si colloca il memoriale - si viaggia già a marce ridotte.
Almeno 50mila partecipanti alla cerimonia di oggi. Circa 10mila arrivano dalla cosiddetta Marcia della Pace iniziata martedì nella cittadina di Nezuk, a metà strada tra Tuzla e il fiume Drina che segna la frontiera serbo-bosniaca. In tre giorni, i volontari della "Marš Mira" hanno percorso al contrario quel “tracciato della morte” che nell'estate del 1995 fu intrapreso dai rifugiati musulmani che fuggivano proprio dalle violenze nell'area di Srebrenica.
Sono presenti presidenti, ministri e leader di vari Paesi. Fra gli altri l'ex presidente Usa Bill Clinton, l'ex segretario di Stato Madeleine Albright (commossa mentre abbraccia una donna di Srebrenica), e l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue, Federica Mogherini. Per l'Italia è presente la presidente della Camera, Laura Boldrini che afferma il valore indispensabile della riconciliazione. Tutte le delegazioni della regione sono presenti: dalla Slovenia alla Macedonia passando per Croazia e Montenegro.
Il primo ministro serbo Aleksandar Vucic’ dopo la bocciatura della risoluzione Onu sul genocidio di Srebrenica (dovuta al veto posto dalla Russia) ha partecipato alla cerimonia ma è stato cacciato violentemente dalla folla.
Il presidente Capasso ha ripercorso la storia dell’ultimo ventennio e ricordato le tappe fondamentali della Fondazione Mediterraneo per la ex Jugoslavia: dall’Appello del 1994 per salvare Srebrenica alle molteplici iniziative di aiuto.

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Venerdì scorso è stato un giorno tragico per la comunità internazionale nel suo complesso e in particolare per la famiglia e gli amici delle quasi 100 vittime dei quattro attentati terroristici commessi in Tunisia, Somalia, Kuwait e la Francia.
Come FONDAZIONE MEDITERRANEO vogliamo esprimere la nostra solidarietà a tutte le persone colpite, nonché condannare questi attacchi brutali da parte di terroristi jihadisti che utilizzano il nome dell'Islam per giustificare atti che hanno poco a che fare con la religione musulmana e suoi credenti.
In questi momenti difficili, dobbiamo mantenere la comunità mediterranea unita e solidale, evitare l'allarme sociale e atti di islamofobia che ci porterebbero ad una maggiore radicalizzazione ed a nuove violenze.
Nonostante il dolore, dobbiamo mantenere il nostro coraggio e la nostra determinazione contro tutti gli attacchi terroristici.
L’esposizione aprirà al pubblico dal 21 giugno ed ospiterà 20 importanti opere della galleria degli Uffizi di Firenze. “La luce vince l’ombra” concentra l’attenzione sulla pittura del Seicento di artisti napoletani o legati a Napoli e comunque “affascinati” dall’espressione di Caravaggio: saranno a Casal di Principe opere eccezionali, di Artemisia Gentileschi (Santa Caterina d’Alessandria), di  Luca Giordano (Carità), di Mattia Preti (Vanità) ma anche delle incursioni contemporanee, con Andy Warhol allo scopo di mostrare e valorizzare opere oggi custodite tra Napoli e Firenze.
Oltre alle magnifiche opere di questi grandi autori si potranno visitare i luoghi confiscati e gustare i prodotti d’eccellenza, come la mozzarella e il vino fatti nelle terre confiscate alla mafie, accompagnati dagli “Ambasciatori della Rinascita” giovani del luogo che racconteranno il bello e il brutto di questa terra martoriata ma felice di rinascere.
La mostra vuole così contribuire alla quotidiana opera di costruzione di un’alternativa sociale ed economica per il rilancio di terre e territori che sono stati per anni spesso martoriati.
“La luce vince l’ombra – gli Uffizi a Casal di Principe” è a cura di Antonio Natali (Direttore della Galleria degli Uffizi) e Fabrizio Vona (Direttore del Polo Museale Regionale della Puglia) e sarà ospitata presso Casa don Diana, via Urano 18 a Casal di Principe, Caserta.
La mostra gode dell‘alto patronato della Presidenza della Repubblica e vede coinvolti il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Galleria Nazionale degli Uffizi, il Museo Nazionale di Capodimonte, la Reggia di Caserta, il Museo Campano di Capua, il Comune di Casal di Principe.
La Fondazione Mediterraneo patrocina questa iniziativa.

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I rettori di dodici Università del Mediterraneo si sono incontrati alla Federico II per condividere un percorso scientifico, culturale ed educazionale. Lo hanno fatto attraverso un Agreement che ha avuto particolare riguardo per la ricerca e la Continuing Education. L'accordo è il primo passo nella costituzione di MUNA - Mediterranean and Middle East University Network, una rete di università che cooperino nell'ambito del pre e post laurea. All'evento è intervenuta la Vicepresidente della Fondazione Mediterraneo, prof.ssa Caterina Arcidiacono la quale nella sua relazione di apertura ha sottolineato il ruolo della Fondazione Mediterraneo nella promozione di Reti di Università: dalla creazione di "ALMAMED" (Rete di 174 Università Euromediterranee) alla costituzione della "RIDE" (Rete Italiana per il Dialogo Euromediterraneo), che riunisce le principali Università italiane cordinate nella cooperazione nel mediterraneo. In questa occasione ha ricordato i legami tra l'Università Cadi Ayyad di Marrakech - prima sede della Fondazione Mediterraneo in Marocco -  e il Primo Dottorato Honoris Causa che prorpio questa Università attribuì al presidente Capasso il 9 marzo 2007.

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“La Fondazione Mediterraneo fa gli auguri a tutti i musulmani per il mese del Ramaḍān. Ramaḍān Karim!”. Dichiara oggi il Presidente Michele Capasso, a inizio del Ramaḍān, il nono mese dell’anno del calendario islamico, nel quale i musulmani praticano il digiuno (sawm) come pilastro dell’Islam. Secondo la tradizione islamica, infatti, il Ramaḍān segna la rivelazione del Corano agli uomini, dalla 27esima sera del mese, (Laylat-al-Qadr, la notte del potere), quando il testo sacro viene rivelato al Profeta Maometto dall’Arcangelo Gabriele.

“Accogliamo l’inizio del Ramaḍān con gioia e rispetto. Al contrario dei movimenti fondamentalisti islamici che seminano odio e violenza in Medio Oriente ed in Occidente travisando il senso della religione islamica,  c’è un Islam “puro” rappresentato da migliaia di musulmani che vive nel rispetto delle altre religioni, portando avanti un messaggio di pace universale. Proseguiamo nel nostro impegno - conclude Capasso - a favore del dialogo interreligioso proponendo soluzioni in grado di assicurare il riconoscimento dell'altro ed la reciproca convivenza".

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Era il 16 giugno del 1985 quando il presidente Michele Capasso visitò per la prima volta Marrakech.
Tanti i ricordi, gli eventi, le attività svolte in questi trent’anni nella città “rosa”: da Cinemamed a Medpride, dagli eventi della Fondazione Anna Lindh a tanti convegni, conferenze ed attività della Sede di Marrakech della Fondazione Mediterraneo: fra tutte i 10 anni Accademici della “Chaire Averroès UNESCO di Alti Studi Mediterranei”.
Capasso ha ricordato i tanti amici marocchini: da Mohamed Knidiri al compianto Ahmed Jebli, da Farid Belchaia a Said e Zora Margoul.

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Si è svolta a Roma la cerimonia di assegnazione della VIII Edizione del “Mare Nostrum Award 2015”.
Creato da “Grimaldi Magazine” Mare Nostrum Awards è dedicato alla promozione delle Autostrade del Mare. L’obiettivo è quello di valorizzare questa eccezionale opportunità di scambi, collegamenti e sviluppo sostenibile per tutti i paesi dell’area Mediterranea. Il montepremi di Mare Nostrum Awards ammonta, come ogni anno, a 50.000 euro suddiviso tra i primi cinque classificati.
La Giuria Internazionale del Premio è composta da esponenti di spicco del giornalismo e della cultura. Il Presidente Folco Quilici è infatti affiancato, tra gli altri, da Vassiliki Armogeni, giornalista greca della rivista Efoplistis, Michele Capasso, Presidente della Fondazione Mediterraneo, Diana De Feo, giornalista RAI, Mimmo Jodice, fotografo, Paul Kyprianou, già Presidente Associazione Armatori RoRo Europei. Segretario del Premio è Luciano Bosso, giornalista e direttore della rivista Grimaldi Magazine Mare Nostrum.
La giuria internazionale presieduta da Folco Quilici, scrittore e regista, ha assegnato i premi agli scritti sul mare di Piero Ottone, alla visione di Cesar Urrutia che ipotizza entro il 2030 il trasferimento su vie alternative di tutto il trasporto su gomma, alle proposte ecosostenibili di Carlo Alessandro Argenzio e Giuseppe Speranza, a Rossend Domenech e infine ad Alessandro Sansoni che ha condotto un'analisi approfondita sul ruolo geopolitico dell'Italia nel Mare Nostrum, riconoscendo l'urgenza di una pianificazione di investimenti soprattutto in ambito portuale.

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