2024

Ha di certo cambiato la storia dei G7, la presenza di Papa Francesco a Fasano di Puglia, ma forse un po’ anche quella del pontificato: primo Papa non europeo nel consesso dei cosiddetti Grandi del mondo occidentale. E nel momento di maggior crisi, con due guerre – tra le tante – di portata globale in corso, entrambe al centro di un’incessante predicazione di pace accompagnata dalla più intensa azione diplomatica messa in atto dalla Santa Sede negli ultimi tempi.
“È il giorno del mio compleanno - ha affermato il Segretario Generale degli Stati Uniti del Mondo Michele Capasso presente in Puglia - come pure oggi festeggia il Cancelliere Sholtz e la bandiera americana (nata nel 1777): la presenza di Papa Francesco è il regalo più bello”.
Per il G7 di Papa Francesco non è stata preparata nessuna cattedra, ma solo una sedia al tavolo di lavoro comune, e su un tema assegnato, l’Intelligenza artificiale, importante e forse decisivo per il futuro, ma pur sempre a carattere limitato.
Non si trattava quindi di una condizione abituale, ma Francesco è andato oltre, fino a trasformare l’evento in un simbolico punto di svolta: il Papa non assiso su alcun podio, ma seduto fianco a fianco ai “potenti”, pronti a tributare, a loro volta, l’omaggio dovuto, fino a mettersi in fila per un’udienza di pochi minuti. Una modalità non scontata da parte di governanti di un tempo che, pur segnato a fondo dalla secolarizzazione, continua a esprimere la necessità di un confronto, se non di una guida, sulle questioni essenziali non solo della politica ma della vita intera.
Partecipando al G7, Francesco ha avviato un processo dei suoi, aprendo la strada a quello che si può definire, un pontificato in uscita.
Anche lì un tema cruciale di questo tempo e del pontificato, la centralità del Mediterraneo e il dramma delle migrazioni che lo stanno trasformando in un «freddo cimitero senza lapidi». Anche lì un tema simbolo delle periferie esistenziali dalle quali, parola di Francesco, la realtà si osserva meglio e più a fondo. Al G7 in Puglia c’era da correre al capezzale di un vero “ospedale da campo”, con i reparti magari attrezzati di tutto punto eppure incapaci di prestare il soccorso che l’umanità chiede soprattutto in termini di pace e di giustizia sociale. Il G7 di Francesco è stato alla fine un grande atto di generosità e di cordiale apertura al mondo. Si inquadra in questa prospettiva anche il tema specifico dell’Intelligenza artificiale, per il quale il Papa è stato chiamato al vertice, mostrando una Chiesa capace di affrontare a viso aperto, con coraggio e umiltà, le sfide sempre più impegnative che il futuro pone.