2020

Dalle ferite della pandemia a nuovo modello di qualità della vita. In occasione della 31° edizione dell’indagine sulle province italiane, Il Sole 24 Ore ha proposto un laboratorio di idee sul rilancio dei territori dopo l’emergenza sanitaria.
“Il futuro delle città oltre la pandemia” è il tema attorno al quale si sono confrontati amministratori pubblici ed esperti di innovazione urbana e politiche sociali. Il filo conduttore del dibattito è stato la nuova agenda di priorità generata dalla crisi Covid-19: salute e cultura, digitalizzazione e big data, mobilità sostenibile e smart working, ripensamento dei centri urbani e servizi di prossimità nei quartieri.
Il presidente Michele Capasso ha partecipato all’evento webinar evidenziando “come un mondo interconnesso imponga gestioni coordinate, visioni unitarie ma rispettose delle diversità. La scienza continua a decifrare sempre nuove forme di legami e di connessioni – fuori, nel Quarto Ambiente – ed anche interne al nostro pianeta. L’avventura umana, quella dell’homo sapiens, è decollata alcune decine di migliaia di anni fa con la cosiddetta «rivoluzione cognitiva» che ha dato avvio a collaborazioni e fenomeni accomunanti. Oggi sappiamo - ha affermato Capasso - che tutti gli esseri viventi hanno profondi legami, sia fra loro, sia con altre forme di vita compresenti. Le piante sono interconnesse, si mandano messaggi e avvertimenti. Così gli uccelli nei loro stormi, i pesci nei loro banchi. La stessa materia nella sua struttura profonda, le stesse forze ed i campi di energia che la sostengono ignorano barriere fra organico e inorganico. Questi legami non sono esclusivi di categorie, sistemi o gruppi: dialogano, condizionano, intrecciano. Alla base della creatività del Sapiens non c’è egocentrismo, ma collaborazione: su questo si giocherà il futuro dell’umanità”.