2014
15 Marzo 2014
In una sala dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, affollata nonostante il sabato pomeriggio, è stato presentato il libro del deputato del Pd e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi, intitolato: “Playlist Italia. La sinistra e il coraggio di cambiare musica”.
La composizione di una Playlist musicale è un vero e proprio atto d'amore compiuto da chi conosce e ama la musica in maniera viscerale ed è, al contempo, attento ai mutamenti della realtà che lo circonda.
SANDRO GOZI, in maniera accattivante, utilizzando il dualismo musica/politica, fa un attento e realistico - ma allo stesso tempo appassionante - excursus delle vicende politiche italiane e dei mutamenti della società e dei suoi umori.
Gozi accompagna ogni capitolo con un brano musicale, spaziando dalla durezza del rock alla morbidezza del soul, sino a giungere alla musica indie e indipendente, per descrivere con parole decise e semplici allo stesso tempo, lo status della politica in Italia, le sue emergenze - oramai urgenze - di essere più vicina ai bisogni della gente. La musica è cambiata e anche la politica deve cambiare rotta attraverso la "passione" e la "voglia di fare".
“Il sottotitolo del libro “La sinistra e il coraggio di cambiare musica” – ha detto Gozi nel suo intervento - è sicuramente un impegno e un auspicio. È un auspicio perché è evidente che la sinistra ha bisogno di nuovi interpreti. Tanto per stare nella metafora musicale, credo che non possiamo più proporre Nilla Pizzi ai cittadini che ascoltano i Daft Punk! Se la sinistra non si rinnova, la popolazione farà sempre più fatica a seguirla e alla fine smetterà di provarci. Dall’altra parte dico che è un impegno, perché io, insieme a tante altre persone con cui lavoro, voglio essere protagonista di questo processo di cambiamento”.
“Molte cose vanno cambiate – ha sottolineato Michele Capasso dopo essere stato citato da Gozi per la sua azione nel dialogo euro mediterraneo - ma il cambiamento non può essere rappresentato solo da annunci di titoli di capitoli vuoti e da proiezioni mediatiche. Il rinnovamento deve essere un progetto corale, un movimento sinfonico, sempre per stare nella metafora musicale. Servono, pertanto, idee nuove, proposte, sforzi e, soprattutto, uomini e donne capaci di appassionarsi e farsi carico di tutto ciò”.
Capasso ha poi ricordato come 25 anni fa proprio in questo Istituto, nacque l’idea della Fondazione Mediterraneo con un grande manifesto per gli Stati Uniti d’Europa e che, oggi, dopo un quarto di secolo, quelle proposte sono ancora attuali.