FEDERAZIONE ANNA LINDH ITALIA

 

La Federazione Anna Lindh Italia, senza scopo di  lucro, condivide le finalità della Fondazione Anna Lindh  creata nel 2004 dalla Commissione europea congiuntamente ai 42 paesi euromediterranei. 
L’obiettivo della Federazione è promuovere, sostenere ed attuare l’interazione culturale e sociale tra l’Italia e i paesi euromediterranei in vari campi d’azione tra i quali: arte, architettura, archeologia, ambiente, artigianato, giovani, donne, diritti umani, migranti, mestieri d’arte, occupazione, formazione, educazione, infanzia, sport, dialogo interreligioso, legalità, musica, cultura del cibo, empowerment, tradizione, turismo, solidarietà sociale, scambi economici e culturali, mestieri d’arte.
In particolare la Federazione intende attuare iniziative in favore dei giovani finalizzate specialmente a restituire loro speranza e fiducia attraverso la promozione del “vero”, del “bello” e del “buono”.

Nel corso della conferenza internazionale sul “Maghreb arabo” il presidente Michele Capasso si è intrattenuto con l’ex Segretario generale dell’Unione del Maghreb Arabo Habib Ben Yahia.
Tra i temi discussi quello della necissità di un dialogo all’intenro dell’Europa, il dialogo “Euro-europeo” per garantire risultati in tutti gli ambiti delle politiche euromediterranee.
“In effetti - ha sottolineato Capasso - una regione come la Sicilia è molto più prossima ed affine alla Tunisia che ad altri Paesi europei (quali la Finlandia, l’Estonia o la Lituania): per questo si impone un dialogo “Euro-europeo” negli ambiti culturali, sociali, economici e politici per meglio affrontare programmi ed azioni con i Paesi della Riva Sud del Mediterraneo”.

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La Federazione Anna Lindh Italia ha partecipato al 4° Colloquio  Internazionale "Il Maghreb, determinismo geo-storico e questioni strategiche" organizzato dalla Konrad Adenauer Stiftung e dal Forum dell'Accademia politica.
Il delegato della Federazione prof. Michele Capasso ha presieduto la seconda sessione scientifica dedicata alle "Sfide dell'integrazione del Maghreb" e ha preso parte alla terza sessione scientifica dedicata a "Il Maghreb e l'altro" con la relazione "Il Grande Mediterraneo e il Maghreb arabo".
É intervenuto Anis Boufrika, capofila della Rete tunisina della Fondazione Anna Lindh.

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Il presidente Michele Capasso ha coordinato il workshop, animato da Fabrizio Mangoni  (Università Federico II – Architetto urbanista esperto di DM).
La dieta mediterranea è esempio di patrimonio culturale “vivo” e driver di coesione sociale.
Valorizzare gli elementi di narrazione della Dieta Mediterranea come stile di vita necessita, ancora, di molto lavoro creativo e di ricerca per rendere visibile e raccontabile il rapporto che passa tra le parole e le cose, tra le storie delle persone e i prodotti della terra, tra il dire e il fare, tra il gusto e le emozioni. Gli alimenti della Dieta  Mediterranea hanno metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura praticate in determinati territori in maniera omogenea, secondo regole tradizionali e protratte nel tempo. Si tratta di produzioni talvolta di entità limitate, affidate alla tenacia di alcuni operatori, coltivatori diretti e imprenditori.
Il fattore tradizione conferisce tra l’altro alle produzioni diverse utili caratteristiche:

  • storicità (origini delle comunità locali e loro stretto rapporto con l’ambiente e il territorio)
  • familiarità (memoria e vocazioni delle proprie radici)
  • riscoperta (ricerca della qualità, del gusto, del particolare)
  • eccellenza per le peculiari caratteristiche organolettiche.

La valorizzazione, attraverso la narrazione, della Dieta Mediterranea - utilizzando tutti gli strumenti e le tecnologie disponibili - costituisce uno strumento indispensabile anche per le imprese per diffondere informazioni sulla sicurezza alimentare, sulle tecniche di produzione, sui sistemi di controllo e garanzia, sull’implementazione del turismo legato ai percorsi emozionali del cibo.
È inoltre auspicabile pervenire ad una “filosofia universale” della Dieta Mediterranea in grado di sostenere l’utilizzo a km “0” dei prodotti della terra.
Una opportuna narrazione può valorizzare il ruolo del suolo nell’economia circolare, riferibile specialmente ai prodotti principali della Dieta Mediterranea e la diffusione delle metodologie dell’EFH (Environment, Food and Healt) che punta a promuovere un invecchiamento in salute e la lotta all’obesità.
Sono intervenuti membri della Federazione Anna Lindh Italia.

Esperti: Rossella Galletti – Università Suor Orsola Benincasa; Roula Papadopoulou – Region of Crete; Donatella Tramontano – Università Federico II e Gens ONG; Ferdinando Gandolfi – Regione Campania; Marco Dianti, Ombretta Sciandra – Provincia Autonoma di Trento; Elena Tsangaridi (Communication Officer of Troodos Dev.Company – Unesco Global Geopark).

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La Fondazione Mediterraneo è intervenuta al meeting internazionale organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e che ha visto la partecipazione di relatori di vari paesi.
Numerose le tematiche affrontate con l’obiettivo di restituire allo sport un ruolo essenziale nel processo di coesione sociale.
Per la Fondazione è intervenuta quale relatrice Giusi Badalamenti che haportato i saluti del presidente Capasso e presentato la trentennale attività della Fondazione ed il prossimo World Peace Forum che avrà quale tema portante proprio “Lo sport strumento per la pace”.

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L’Associazione  “Noi cittadini per Napoli” di Angelo Colella e la Fondazione Mediterraneo hanno organizzato un incontro con Alessandro Barbano e presentato il suo libro “Troppi diritti. L’Italia tradita dalla libertà” (Mondadori Editori).
I lavori sono stati introdotti dal presidente Michele Capasso e moderati dal prof. Massimo Lo Cicero.
Tra i presenti i proff. Massimo Pica Ciamarra, Maurizio Iaccarino, Nello Polese; i giornalisti Santa Di Salvo Giorgio Gradogna, Said Margoul; gli imprenditori Fulvio Merlino, Ettore Cucari, Bibi Giurazza; i politici Luciano Schifone e Massimo Adinolfi.
L’autore Alessandro Barbano ha sottolineato la necessità di riannodare con la forza della cultura i fili sfilacciati delle nostre coscienze e l’urgenza di equilibrare il rapporto tra diritti e doveri.
Sono intervenuti membri della Federazione Anna Lindh Italia.

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