EVENTI PRINCIPALI
13 Dicembre 2011
Con questo messaggio desideriamo lanciare un accorato appello sulla possibile espulsione dalla Siria di Padre Paolo dall’Oglio, Abbate del Monastero Mar Musa in Siria ed assegnatario del « Premio Euromediterraneo per il Dialogo tra le Culture 2006 » - creato dalla Fondazione Mediterraneo e dalla Fondazione Anna Lindh - sul tema del mutuo rispetto tra i popoli di differenti religioni e credo. Come riportato da alcune fonti (vedere Asia News, una delle principali agenzie di stampa cattoliche internazionali; Famiglia Cristiana, il più importante settimanale cattolico in Italia; Aljazeera blog e le informazioni in arabo) molti giovani siriani che si riconoscono nella sua missione per la fraternità, il rispetto e la dignità hanno creato una pagina Facebook intitolata “No all’espulsione di Padre Paolo”, seguita da migliaia di persone. Padre Paolo è molto preoccupato per la possibilità d’una sua espulsione che potrebbe metter fine a più di 30 anni di vita in Siria. Per coloro che non hanno familiarità con il suo lavoro, il frate gesuita Padre Paolo è un promotore del dialogo tra cristiani e musulmani che ha operato senza sosta per l’armonia interreligiosa in Siria durante i tre ultimi decenni. Ha impegnato tutti i propri sforzi in vista di una riconciliazione interna, basata sulla negoziazione e sulla libertà d’espressione, in particolare durante l’attuale crisi, assumendo una posizione coraggiosa rispetto alla repressione e agli scontri con i manifestanti (vedere una lettera di Padre Paolo ai siriani). La Fondazione Anna Lindh e la Fondazione Mediterraneo apprezzano altamente l’esempio di Padre Paolo e sostengono il suo incessante lavoro : per questo fanno appello a chiunque possa sostenere il suo impegno umile ma continuo per la riconciliazione attraverso la sua missione in Siria e in tutta la regione. Per questo impegno gli fu attribuito il « Premio euromediterraneo per il Dialogo tra le Culture 2006 ». Vi saremo riconoscenti per ogni iniziativa vorriate intraprendere per la sicurezza di Padre Paolo e per il suo lavoro, in particolare facendo appello alle istanze internazionali dei rispettivi Paesi ad assumere misure in favore della sua missione, nel contesto di ciò che è giusto per la difesa dei diritti umani e del dialogo in Siria. |