2024

“Sono qui per condividere!”: con queste parole, alle 8 del mattino, Papa Francesco atterra nel Carcere femminile della Giudecca. 
Siamo invitati ad assistere, nelle varie tappe, alla breve visita del Papa: una piccola delegazione degli “Stati Uniti del Mondo” partecipa agli eventi che caratterizzano una giornata importante. 
La visita di Papa Francesco dura solo cinque ore, sufficienti però a scrivere una pagina di storia importante per una città come Venezia, già mèta di presenze papali.
Inizia con ampio anticipo sul programma partendo proprio dal Carcere. Per Papa Francesco è la prima volta a Venezia, per la città è il quarto Papa a visitarla, il primo in assoluto a recarsi nella Biennale d’Arte. Il percorso si snoda tra calli e canali proprio a partire dal padiglione della Santa Sede allestito nel carcere della Giudecca. 

In questo luogo, con le detenute del penitenziario femminile trascorre circa un’ora il Papa, in un cortile verde, ascoltando frammenti di storie e accogliendo doni, ricambiando con parole di denuncia (sui problemi di sovraffollamento, carenza di risorse, violenze, sofferenze) e al contempo di speranza su un carcere che “può diventare un luogo di rinascita, morale e materiale, in cui la dignità non è messa in isolamento e dove è importante farsi dono”. Subito dopo nella Cappella del carcere incontra gli artisti confermando l’importanza e la limpidezza dell’arte: “Voi artisti siete come bambini e veggenti” dice.
Subito dopo circa 1.500 giovani del Triveneto accolgono Papa Francesco sul sagrato della Basilica di Santa Maria della Salute, dove giunge dopo una trasferta con il motoscafo della Guardia di Finanza adattato a lui: sarà questa una delle immagini più rappresentative della visita, in mezzo ai canti che risuonavano dal molo, l’alzaremi dei gondolieri e palloncini e stendardi che volano dalle barche.
Ai ragazzi e alle ragazze Papa Francesco rivolge l’invito ad “alzarsi da terra perché siamo fatti per il cielo, alzarsi dalle tristezze per levare lo sguardo in alto, alzarsi per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano”.
Con la tenerezza ma, al tempo stesso, la fermezza di un padre, Francesco esorta i giovani dicendo: “Remate con costanza per andare lontani”. E prima di congedarsi a braccio, come ama fare, dice ai giovani “Com’era la cosa che vi ho detto?”: un grido unanime si alza dalla folla: “Alzati e vai!”. 
Molti giovani accompagnano simbolicamente il Papa nella passeggiata lungo il ponte galleggiante per raggiungere piazza San Marco per la Messa conclusiva di fronte alla maestosa Basilica.
Nell’omelia Papa Francesco parla delle bellezze di questa città unica al mondo, “splendida ma fragile” e per questo bisognosa di cure e salvaguardia, altrimenti, ha ammonito, “potrebbe perfino cessare di esistere”. Ad autorità e abitanti quindi l’appello perché Venezia, da sempre “luogo di incontro e di scambio culturale”, possa essere “segno di bellezza accessibile a tutti, a partire dagli ultimi”.