Elenco Generale||degli eventi

Una delegazione guidata dal Min.Pl. Enrico Granara, coordinatore delle politiche euro mediterranee del Ministero degli Affari Esteri, ha visitato in anteprima il cantiere del MAMTMuseo Mediterraneo delle Arti, della Musica e delle Tradizioni, soffermandosi in particolare sul presepe settecentesco che Giuseppe Ferrigno ha donato alla Fondazione Mediterraneo e che si  sta realizzando nel Museo.

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Si è svolto un incontro conviviale nelle nuove sale del MAMT – MUSEO MEDITERRANEO ARCHITETTURA ARTE MUSICA MIGRAZIONI TURISMO TRADIZIONI che la Fondazione Mediterraneo sta ultimando negli allestimenti.
Tra gli obiettivi dell’incontro la condivisione delle finalità e dell’articolazione del nascente Museo.
Tra i presenti: Maria Fortuna Incostante, Donata Francescato, Raffaele Felaco, Jocelyne Vincent, Augusta Angelucci, Antonella Bozzaotre, Patrizia Iaccarino, Letizia Renzulli, Lello Russo, Nicola Principe, Diego Pacella, Amelia Grimaldi, Mario Rusciano, Pasquale Belfiore, Manuel Grimaldi, Ugo Carughi, Pietro Angelino, Luciano Cammarota, Gianfranco Iula, Tiziana Russo, Paolo Valerio, Serena Dinelli, Cristina Damiani.

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Il Presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso ha incontrato l’architetto Alvaro Siza a Napoli: all’autore della stazione Metro 1 di Piazza Municipio e alle sue opere sarà dedicata una delle sale del MAMT – Museo Mediterraneo Arti, Architettura, Musica, Migrazioni, Turismo e Tradizioni.

 

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Vittorio di Pace, 106 anni, architetto promotore della "Città interetnica", diventa membro del Consiglio Direttivo della Fondazione Mediterraneo e dona oggetti ed arredi per la Sala Churchill in corso di allestimento presso la sede della Fondazione Mediterraneo e del Museo della Pace - MAMT.
"Sono orgoglioso di far parte di questa prestigiosa istituzione guidata da Michele Capasso" ha dichiarato Di Pace “ ed ancor di più di fare dono di oggetti ed arredi provenienti dalla medesima sala dell’ex Grand Hotel de Londres, nella quale soggiornò Winston Churchill nei mesi di agosto ed ottobre del 1944”.
E continua: “All’epoca ero un affermato architetto napoletano che, negli anni a venire, avrebbe anche progettato la risistemazione di Piazza Municipio. Fui contattato dalla direzione del “Grand Hotel de Londres” per sistemare al meglio la suite destinata a Winston Churchill;  era situata al quarto piano ed aveva i balconi prospicienti  sulla Piazza Municipio: esattamente il sesto ed il settimo  dalla destra guardando la facciata principale. Data la mole di Churchill dovemmo cambiare il letto e, causa il caldo, posizionare nella camera uno dei primi ventilatori girevoli.
Quando il Grand Hotel de Londres fu dismesso acquistai gli arredi di quella stanza per me molto significativi: sono felice ed onorato di farne dono oggi alla Fondazione Mediterraneo per il Museo della Pace – MAMT in corso di ultimazione. Ancor più felice di contribuire, a 105 anni passati, alla ricostruzione fedele di quegli ambienti in cui sono state scritte pagine di storia”.

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a cura di “Civilizzare l’urbano - ETS” (con Patrizia Bottaro e Massimo Pica Ciamarra) e di “NA.ME. - Istituto per le trasformazioni di Napoli Città Metropolitana” (con Pasquale Belfiore, Alessandro Castagnaro, Ottorino Celano, Massimo Clemente, Annalola Geirola, Massimo Pica Ciamarra, Riccardo Rosi) con contributi di Valerio Barone (aspetti istituzionali), Michele Capasso, Livio De Santoli (energia e sostenibilità), Paolo Frascani (storia economica), Claudio Troisi (infrastrutture e mobilità) e di Gennaro Russo e Claudio Voto (Italian Institute for the Future / Center for Near Space).
Video a cura di Michele Capasso (Fondazione Mediterraneo) “verso Napoli Città Metropolitana” 2021  (ed. it.) f.to 20x20 – pp. 80, ill. a colori - ISBN 978-88-944192-3-8

Questi appunti sono un invito a riflettere sul futuro di “Napoli Città Metropolitana”: sulla necessità di riformarne l’assetto istituzionale e di delineare processi di trasformazione ambientali e urbanistici che l’aiutino ad abbandonare posizioni di coda nelle classifiche per qualità della vita. I dati raccolti non sono certo esaurienti: sono i minimi sufficienti a evidenziare vistose anomalie o contraddizioni che spingono a suggerire come abbandonare “l’era dell’ignoranza ingiustificata” e come delineare una idonea riorganizzazione istituzionale e urbanistica.
Sempre in forma sintetica documentano come proprio a Napoli - con il Piano Quadro delle Attrezzature (1974/75) - sia stata formulata una prima organica proposta a scala urbana di quanto verrà poi felicemente teorizzato nel 2003 in “Five Minutes City” dando luogo a principi ed a tecniche, prima del tutto sporadiche, che - dal 2017- cominciano a diffondersi un pò dovunque, dal Canada all’Australia e anche in Europa.
Nelle pagine finali, primi appunti di queste logiche in alcuni e fra loro molto differenti ambiti del territorio di “Napoli Città Metropolitana”.

verso NAPOLI CITTÀ METROPOLITANA
Copertina
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Maria Pia Giudici. Edizioni Magma/Fondazione Mediterraneo – Napoli 2018 (ed. it.) f.to 15x21 – pp. 98 - ISBN 88-8127-074-1

Dalla Prefazione di Luigi Accattoli:

Queso libro di Maria Pia Giudici è una favola: o meglio un insieme di favole.
Il meglio di queste favole sono i personaggi e il meglio dei personaggi sono i nomi: c'è la dolce Sofronia, che è una lumaca, e ci sono la talpa Clotidea e la cornacchia Fracchia.
E poi la coccinella Rinella, la farfalla Paolella, la gazza Agilulfo, la talpa Sprofondina, lo scoiattolo Codafluens, la zanzara Zizì ed altri ancora.
Maria Pia Giudici fa come i bambini: li prende al volo che è una meraviglia: lei guarda un bruco che esplora una lattuga ed ecocla che guarda in su e gli da un nome con la sicurezza che fu del creatore: "Dio chiamò laluce giorno".
 

SUL MONTE TALEO

Copertina

 

Maria Pia Giudici. Edizioni Magma/Fondazione Mediterraneo – Napoli 2014 (ed. it.) f.to 17x24 – pp. 110 - ISBN 88-8127-000-0

Dalla Prefazione di Michele Capasso:

Questa Nostra Buona Terra” non è una semplice storia o un romanzo, come l’autrice Maria Pia Giudici lo definisce. È Vita Vera Vissuta.
In queste 3 “V” sta la sintesi di quello che definirei “Elogio alla Semplicità della Vita”: utilizzo le lettere maiuscole perché, in un mondo che ha perduto il riferimento ai Veri Valori della Vita, ancora una volta parlano le 3 “V”! per evocare il delirio dell’avere, del possesso, della “roba” (come l’autrice ama definire).
Le pagine scritte da Maria Pia sono un esempio unico e portante per i giovani, affinché possano trovare, leggendole, le risorse indispensabili per “vivere” e “condividere”: con fede, pace, libertà e solidarietà.

QUESTA NOSTRA BUONA TERRA

COPERTINA

Michele Capasso. Edizioni Magma – Napoli 1994 (ed. it.) f.to 17x24 – pp. 192, ill. a colori

È la storia del sindaco di un paese del meridione, San Sebastiano al Vesuvio.
Una storia semplice, cui la partecipazione appassionata del figlio-narratore aggiunge sapore familiare.
L'autore, pur sospetto di una giustificata, affettuosa indulgenza nei confronti del genitore, non si accontenta della propria esperienza per delineare la personalità del Signor Niente; al contrario si preoccupa di raccogliere testimonianze e documenti per formare un dossier esaustivo sull'opera del padre: Sindaco per 35 anni, fino alla morte.
Una così lunga vita pubblica del "Signor Niente" testimonia il costante perseguimento di ideali semplici e rari al contempo: il buon-governo, inteso come gestione corretta della cosa pubblica e come tassativa garanzia dei diritti e dei bisogni dei più deboli; la resistenza alle pressioni della criminalità organizzata; il coinvolgimento della intera popolazione nelle motivazioni ideali e nelle realizzazioni pratiche dell'amministrazione municipale.
Passaggio singolare di questa biografia è costituito dalla creatività di questo sindaco e della sua autonomia delle Regole della partitocrazia.
Volpisce, in altre parole, il modo con cui il Sindaco risolve i problemi dell sua comunità utilizzando il metodo del dialogo porta a porta, della schiettezza anche brutale, e, insieme, della rispettosa comprensione dei diritti e delle opinioni altrui.
Questa storia è esempio di ciò che un amministratore pubblico può fare quando non smarrisce ideali e valori indispensabili per perseguire l'interesse generale e il bene comune.

IL VIAGGIO DEL SIGNOR NIENTE
Copertina
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La Grande Méditerranée
Conférence de Michele Capasso - Président de la Fondazione Mediterraneo
Edizioni Magma - Fondazione Mediterraneo. À l’occasion de la remise du Premier Doctorat Honoris Causa de l’Université Cadi Ayyad

Marrakech, le 9 mars 2007

Préface
Elisabetta Caponnetto
André Azoulay
Roberto Aliboni
Bichara Khader
Tuomo Melasuo

    Postface
Maria‑Angels Roque

febbraio 2013 (ed. fr) f.to 15x21; pp. 176
ISBN: 88‑8127-044-7

LA GRANDE MÉDITERRANÉE

Copertina
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NOSTRO MARE NOSTRO
di Michele Capasso
DLibri - prima edizione giugno 2010 (it.) 
f.to 16x24 - pp.576, ill. a colori
ISBN 88-8127-041-2

Edizioni Magma - seconda edizione settembre 2015 (it.)
f.to 16x24 - pp.576, ill. a colori
ISBN 88-8127-041-3

Opera senza fini di lucro - Il ricavato è destinato alla
"Maison de la Paix - Casa Universale delle Culture"

Per ricevere il libro + 2cd contattare Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Michele Capasso ripercorre l’esperienza di “architetto del dialogo” alla guida della Fondazione Mediterraneo usando ad artifizio la descrizione di una giornata trascorsa in un ospedale. È un intreccio di sensazioni, emozioni, riflessioni, esperienze, memorie e testimonianze in cui si incastrano pagine del “Diario di bordo” che l’autore ha pubblicato negli ultimi anni su quotidiani e periodici dei Paesi euromediterranei.

È anche il percorso di vita privata dell’autore: ingegnere, pittore, fotografo, ma, sempre più, architetto di pace e di cultura nello scenario euromediterraneo degli ultimi venti anni. È il racconto di una esperienza umanamente singolare, in un momento storico e politico in cui il Mediterraneo assume, a cavallo tra due secoli, un’importanza strategica per la pace e lo sviluppo condiviso.

Guerre fratricide, migrazioni forzate, disastri ecologici, assenza di democrazia e corruzione sono alcune delle cause che attentano la vita della società civile. Contro queste ed altre Michele Capasso agisce invitando a non arrendersi, come testimoniano le storie narrate in questo libro con scrittura semplice ed efficace: è un mix tra racconto e reportage, dove tutto è rigorosamente vero e riscontrabile in documenti e immagini. Il diario scandisce la giornata dando vita a 18 episodi in cui il discorso trae spunto dai protagonisti principali: l’immondizia, l’ambulanza, il cane, i fratelli di Gaza, il grassone, il funerale, il bisturi, gli infermieri, il sondino, il parcheggiatore, l’elicottero, la carezza, il clandestino, l’archivio, la protesi, l’avvocato, l’arcobaleno, l’ultimo bacio.

Il senso complessivo della narrazione è mettere in evidenza, negli incroci della società globale, l’antico sapere che nell’area del Mediterraneo l’essere umano ha saputo sviluppare, nel le-game con la terra, i suoi abitanti e il mare, affrontando le avversità dell’oggi senza perdere la fiducia del domani.

Gli eventi di presentazione

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